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Facevo fatica a guardarla così triste, mi faceva quasi tenerezza, ma con passo fermo e composto mi avvicino a lei, da qui posso osservare il suo tremolio o ogni singhiozzo che emetteva nel suo pianto. Mi sedetti a fianco a lei, riuscivo a capirla, non è che io stessi messo molto meglio di lei comunque...

Al- Ehy... Charlie... Ho saputo che tuo padre se ne andato ma puoi superare anche questa non è che non ti voglia più come figlia...
C- Tu non capisci Alastor?! Se nemmeno mio padre riesce a sopportarmi come posso gestire un hotel intero?
Al- Ma non sei tu quella che voleva rendere felici tutti i demoni, anche senza l'aiuto di tuo padre? Senza di lui... Possiamo anche farcela.
inconsciamente usai il verbo al plurale, perché stavo facendo tutto questo? Perché non riuscivo a contenere quest'emozione... Forse, sono davvero innamorato di lui. I miei pensieri si interruppero alla risposta di Charlie
C- Al... Lui c'era sempre nel momento di bisogno e io non riesco nemmeno a offrirgli un po' di conforto. Stava così tanto male che ha dovuto andarsene, prima che lo facesse sembrava arrabbiato...
Al- Arrabbiato eh...? Charlie cerca di riprenderti al più presto, non è la fine di tutto. 

In realtà Io avevo il disperato bisogno di chiarire le cose al più presto, dovevo riuscire a far tornare Lucifero qui, anche per il bene di Charlie, ma soprattutto stavo iniziando a sentire qualcosa mai provato prima, era un qualcosa che mi faceva sentire... In colpa? Perché volevo rimediare senno? Stavo iniziando ad affezionarmi a loro... O per meglio dire, stavo cominciando di nuovo ad amare Lucifero.
Camminai, lontano da lì, non volevo causare ulteriori danni, ne avevo già fatti abbastanza. Salii le scale e presi il corridoio per la mia stanza, entrai, chiusi la porta alle mie spalle e finalmente con il peso che avevo sulle spalle, con tutto quello che avevo fatto oggi, posai il mio bastone sul comodino con una certa attenzione e poi mi lanciai di tutto peso sul letto, come fossi carne da macello. Non riuscivo a smettere di pensare a lui, Lucifero, quell'uomo vagava nella mia testa e in ogni angolo remoto del mio cervello c'era lui, non me ne facevo capace, mi aveva quasi ucciso e io non riuscivo a smettere di amarlo, i sentimenti sono così complicati.
 Più le ore passavano più i miei pensieri diventarono forti, più intensi e precisi, i suoi lineamenti, la sua faccia, come il suo corpo reagiva al mio tocco e come riuscivo a farlo sottomettere a me. Solo a quel pensiero volevo riprovare, volevo toccarlo ancora e ancora, il mio amore era perverso, ma cosa non lo era di me d'altronde. Mentre rimuginavo su di lui, mi ricordai improvvisamente i suoi lineamenti, il suo corpo, la sua anima... Volevo farlo mio, ora e adesso. Più pensavo e più i ricordi erano chiari, tanto che riuscii addirittura a ricordare le sensazioni, l'ultima volta sembrava consenziente... Quando me lo prese in bocca, come faceva a essere così bravo, mi ricordai improvvisamente la scossa di piacere che provai e un brivido mi percosse il corpo. Portai subito dopo il mio sguardo verso il basso solo per vedere la mia erezione, la toccai, come cazzo era possibile che quello stronzo me lo facesse diventare così duro. Chiusi gli occhi, e rimuginai ogni dettaglio, la sua espressione, la lingua liscia ma rude, la forza; Allo stesso tempo, mi slacciai I pantaloni e tolsi I boxer, appena sfiorai la mia erezione sussultai dal piacere, per rimediare ai miei gemiti troppo rumorosi mi stappai la maglia da dosso per morderla, Mi ritrovai a petto nudo, in camera mia con un erezione all'aria, man mano il ricordo aumentava con la mia forza, esattamente come lui, mi leccai le dita per rimediare alla saliva mancante, premevo la punta poi toccavo tutta la lunghezza, più lo facevo più il mio membro pulsava dal piacere, sempre di più, volevo lui, volevo assolutamente farlo mio, era un desiderio e lo avrei ottenuto anche con la forza I miei occhi si riempirono di ossessione e lussuria solo al pensiero di venirgli dentro, di infilarglielo nel buco del culo, sicuramente stretto poiché io sono l'unico e il solo che l'ha fatto e lo può fare. Il mio sorriso si storpiò e venì solo al pensiero della sua espressione dolorante dal piacere e del suo corpo che si contorceva attorno per il mio cazzo. É probabilmente la prima volta che sborro così tanto, la striscia del mio sperma copriva parte della mia gamba, il letto e stava continuando a uscire lentamente sporcandomi tutta la mia lunghezza, Lucifero, la prossima volta che ci vedremo non tratterrò I miei impulsi animaleschi... Voglio sentirti urlare il mio nome con la tua vicina gracile quando verrai per me la prossima volta, tutto questo perché tu sei mio.  Dissi fra me e me facendomi scappare una risata perversa alla fine. Alla fine del mio monologo, I miei pensieri si spostarono finalmente dal rè dell'inferno al bisogno di pulire la mia stanza da tutto lo sperma che c'era.
 Prima di tutto pulii me stesso con un fazzoletto preso dalla cucina e poi mi toccò cambiare la coperta siccome non potevo certamente usarne una con una macchia bianca, ne misi una pulita e la sporca la disintegrai con l'ausilio del mio bastone. Mi rimisi sul letto, erano le 20:00 o almeno così diceva il mio orologio a pendolo, mi stesi e accavallai le gambe non pensando più a niente, evitando il pensiero di cose erotiche altrimenti avrei dovuto pulire di nuovo. A tratti le mie palpebre si fecero pesanti e a quel punto la stanchezza si fece sentire e caddi nel sonno.

Spazio scrittrice:
Svolta all'interno della storia, ci piace l'idea di un Alastor più dominatore, ossessionato e possessivo, che ne pensate? Fatemi sapere la vostra nei commenti, e ricordate di votarla se vi piace, ultimamente I voti stanno calando un po' ma non mi lamento siccome sono felice di ricevere commenti e voti, anche perché non sono una vera scrittrice quindi sono molto felice così :)

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