Per un momento la mia mente si liberò dal pensiero di Alastor e passò invece a Charlie, cosa avevo combinato, come potevo dirgli quello che era successo, quello che provavo, quello che avevo fatto, sentii gli occhi di Alastor posarsi su di me.
A- Ora che hai signor crisi isteriche?
L- Come fai a non capire il guaio in cui ti sei appena cacciato!?
A- Sentiamo, quale dovrebbe essere questo guaio?
L- Come lo diciamo a tutti?! Come posso spiegare tutto alla mia piccola Charlie!
Mi prese il mento e mi portò la faccia vicino la sa, zittendomi e facendomi calmare per un attimo
A- Se ti fai tutti questi problemi perché dirglielo? Potresti benissimo vivere anche senza spifferare ogni tua minima cosa a Charlie, non capisco proprio come tu faccia
L- Sono suo padre Alastor! Se non si può fidare di me di chi dovrebbe?
A- Di me
Disse scherzando
L- Non fai ridere, per niente.
A- Calmati! Non essere così scontroso.
L- Forse dovremmo solo... Rinunciarci.
A- Cosa?!
L- Sì. insomma... Io e te, insieme? Facciamo proprio ridere.
A- Invece siamo proprio una bellissima coppia.
Disse avvicinando le sue labbra alle mie baciandomi gentilmente
L- Non è il momento.
Mi schiaffeggiò la guancia e avvicinò la sua bocca al mio orecchio
A- Eppure a me sembrava che qualche minuto fa mi volessi così tanto
Mi sussurrò per poi baciarmi il lobo
L- Alastor, devo chiarire con Charlie.
A- E poi? Più aspetto più sono affamato
L- E poi forse ci sarà tempo per te, ma ora devo andare da Charlie.Provai ad alzarmi dimenticandomi completamente delle mie condizioni e appena cascai a terra Alastor si precipitò per guardarmi, ridendo per qualche secondo. La sua faccia che spuntava dal lato del letto mi faceva sentire nettamente preso in giro, cercai di alzarmi ma mi era impossibile finché lui mi tese la mano e io la presi, appena mi alzai, anche se avevo ancora le gambe barcollanti, cercai di camminare verso il bagno, chiudendo a chiave la porta dietro, non volendo ospiti indesiderati. Mi guardai allo specchio, non sembravo io, le occhiaie per quella nottata, l'espressione che avevo, un accenno di sorriso divagante nella mia preoccupazione interiore, mentre leggevo le informazioni di un antidolorifico pensavo ai mille modi con cui dire a Charlie tutto, tutto ciò era fuori dal normale... Io e lui? Charlie troverebbe tutto ciò una storiella divertente e poi mi chiederebbe un motivo, non una scusa.
''Prepara l'acqua, poi inserire le pillole nel bicchiere fino a quando la polvere sprigionata da essa scomparirà dando un colorito arancione''
Leggevo quella che era la mia perfetta descrizione:
Mi ero solo lasciato trasportare... Era divertente provare qualcosa di nuovo, ma dopo una volta che fai qualcosa di proibito la tentazione ti assale fino a quando non ne sei completamente perso, senza via di fuga e prima che potessi accorgermene ero diventato dipendente da quello che era il mio peggiore nemico che ora mi stava aspettando a braccia aperte sul mio letto, non aspettando altro che un altro momento per sfogare le sue fantasie su di me.
In un sol sorso presi l'intero antidolorifico, provai a convincermi che andasse incredibilmente meglio ma non era così, non aveva quasi fatto effetto, provai a raddrizzare la schiena e le gambe ma ancora non riuscivo, ne preso una dose maggiore e solo ad allora riuscì finalmente a raddrizzare il mio intero corpo. Con uno schiocco di dita presi i miei abiti per poi vestirmi abbastanza velocemente e senza nemmeno salutare colui che in quel momento si trovava nella mia camera da letto uscì dalla porta di ingresso e poi chiudermela alle spalle, sta volta non furono le mie dita a schioccare ma il mio bastone a risuonare sul pavimento. Mi ritrovai quindi nell'hotel, immacolato, pulito, spoglio, silenzioso; Si riusciva a udire un filo di vento passare dalla finestra alla mia destra. Camminai per qualche minuto scrutando ogni angolo della hall per non trovare nessuno. Salii le scale, percorsi tutto il corridoio fino ad arrivare nella stanza di Charlie, bussai una volta, anche la seconda e poi una terza, tutte le volte senza risposta, infine aprii la porta solo per trovare un rigonfiamento abbastanza grande sotto le coperte del letto. Tossii per preparare la mia voce a quello che stavo per dire
L- C-Charlie?
All'improvviso quello che sembrava essere una specie di ovale immobile si ribaltò completamente, mostrando alla luce il suo vero volto, era indubbiamente Charlie.
C- Papà?! Che ci fai qui!?
L- Scusa Charlie...
C- Non serve scusarsi ora-
La interruppi
L- No Charlie, devo solo scusarmi con te, non è colpa tua, è solo colpa mia
C- No, papà, non penso tu abbia capito. Non mi interessa di chi è la colpa...
L- Ma a me interessa che tu stia bene, scusa se ti ho fatta soffrire solo per un mio capriccio
C- Papà, ti ricordo che sono un'adulta e le cose le capisco anche da sola. Quando te ne sei andato ero sconvolta solo perché non riuscivo a capirti.
L- Lo so, è per questo sono qui, perché voglio spiegarti tutto
C-Papà, non avete pulito le lenzuola nel vostro letto...
Disse imbarazzata, nel mentre sbiancai completamente
L- Cazzo... Più imbarazzante del previsto... Quindi immagino tu sappia tutto...?
C- Esattamente, però papà, a cuor non si comanda.
L- Scusa, davvero, non avrei dovuto prendermela con te.
C- Papà basta deprimerti per colpa mia, vivi la tua vita felice e senza rimpianti, e questo quello che voglio no? Voglio che tutti i miei cari vivano felici anche se all'inferno.
L- Charlie, tu sei davvero troppo buona per essere qui.
C- Papà, io sono la figlia di chi voleva il bene ma non è mai stato ascoltato quindi non parlare sempre e solo di me in positivo, per qualche volta metti prima te stesso e poi me. Ora ho Vaggie e tutti mi aiutano all'hotel quindi non hai motivo di preoccuparti di nulla.
Mi fece un sorriso più luminoso del sole stesso
L- Ma non c'è nessuno di sotto.
C- Papà è molto presto, sono solo le 8, nessuno è ancora sveglio.
L- Proverò a non preoccuparmi più per te, figlia mia. Ma sappi che al minimo fastidio non esiterò ad aiutarti, per qualsiasi cosa.
Ci guardammo negli occhi, lei acconsentì con la testa ed io mi alzai uscii dalla sua camera trionfante, per poi ritornare alla mia abitazione, ma sta volta nei miei occhi c'era qualcosa che non avevo mai avuto, la speranza in una giornata diversa, spettacolare in ogni sua angolazione e punto di vista e non più monotona come prima...
-The end-
SPAZIO SCRITTRICE:
E bene sì, questa fanfiction è giunta al termine. Ora però ho delle domandine per voi a cui se risponderete mi fareste davvero tanto felice. Vorrei per prima cosa sapere come avete trovato questa fan fiction, criticando quello che non vi è piaciuto, non mi offenderò. Altra cosa molto importante è, vorrei che valutaste la fan fiction per la trama, ultima domanda, quella più importante, a parer mio, Vi è piaciuto il mio modo di scrittura e come vi sembrerebbe se non scrivessi un'altra fan fiction come mia prossima opera ma una storia d'amore totalmente a mio stile e piacimento, inventando nuovi personaggi, luoghi, caratteri, ecc.? Lo so che potrebbe risultare noioso e chiedo scusa anche solo per starvelo chiedendo come se foste le persone più esperte del pianeta ma per me il parere di tutti è importante, soprattutto il vostro, per aver letto la mia fan fiction fino alla fine. Ma come al solito, penso sappiate cosa fare: Votate se vi è piaciuta e se potete rispondete alle domande, vi ringrazio per tutto e aspetto i vostri commenti!
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Radioapple
Fanfictiondopo lo sterminio, l'hotel viene ricostruito e Lucifero da una grande mano, la figlia lo invita a viverci e lui che può fare se non accettare visto che gli avevano addirittura costruito una torre solo per lui, l'unico lato negativo? Alastor... Era s...