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Uscii da quella stanza e incontrai la mia adorata Charlie, mi guardava stranita dopo essere uscito dalla camera di Alastor, al posto che la mia, 

L- Mia dolce Charlie! Avrei una piccola richiesta da farti
Gli dissi sorridendo, per scacciare la tensione che si stava creando
C- Papà dimmi tutto!
Mi disse con il suo solito entusiasmo per tutto
L- Mi puoi far trovare le chiavi della mia stanza da Nifty, non ricordo proprio dove le ho messe
C- Ok, ma allora oggi dove hai dormito- Ah, ho intuito. Papà te le faccio riavere subito, scusa per questo piccolo inconveniente
Mi disse facendomi gli occhi dolci ai quali non potevo resistere
L- Non fa niente, ah, poi un'altra cosa. Puoi non far avvicinare più a me quel rompipalle che c'è dentro la stanza
Nemmeno il tempo di finire quell'affermazione che si materializzò dietro di me Alastor
A- Non c'è nessuno nella stanza, non capisco a chi ti riferisci
Disse ridacchiando, facendomi perdere le staffe ancora un'altra volta davanti alla mia adorata figlia,
L- Stavo parlando proprio di te! Che sorpresa saperlo!
A- Sì, certo, vabbè Charlie vogliamo scendere?
C- Se mi volete aspettare, vado a chiamare anche Vaggie, dopo devo andare a Cannible Town per raccattare altri clienti con lei. Quindi se mi volete scusare!

Disse con un sorriso ed entrambi persi nella sua naturalezza con cui esprimeva il suo entusiasmo smisurato ed acconsentimmo  entrambi. Poi Alastor avvicinò la sua testa al mia orecchio per sussurrarmi

A- Non dirò a Charlie tranquillo
Mi sussurrò all'orecchio con tono compiaciuto
L- Cosa?
Dissi non capendo
A- Come cosa? Che ti sei fatto, non vorrai mica pensasse che lo hai fatto a causa sua
Disse stuzzicando la mia rabbia, 
L- Non mi ricordo perché l'ho fatto, capirà... Giusto?
A- Decidi, o non glielo dico e sei in debito con me o glielo dico e si sentirà male la tua cara principessina
prima di rispondere pensai per un momento, mi stava manipolando? O sarebbe davvero potuto succedere ciò con mia figlia. Prima che potessi rispondere sentimmo una voce chiamarci, non era Charlie, era Angel?
An- Cosa succede qui? Ho interpretato un film che iniziava così... Non finiva bene per me
L- Angel ma che schifo-
Al- Non preoccuparti, i tuoi film da pornostar non c'entrano con me e costui al mio fianco, se non la finisci di sessualizzarmi con qualcuno ti giuro che ti faccio a pezzi.

Alastor lo disse con quel suo tono inquietante facendo aumentare il suo sorriso facendo crescere le sue corna da cervo ancor più spaventose e Angel preferì andarsene da qui facendo uno scatto verso le scale per la hall. Alastor ritornò normale esattamente per l'arrivo di Charlie, ovvero quando Angel non si fece più vedere facendo qualche gradino verso il basso.

L- Charlie che ne dici di scendere? Per le attività mattutine
C- Buona idea, ma saranno sospese per un po' siccome l'hotel è appena stato costruito e dobbiamo sistemare, quindi daremo tutti una mano in questo.
L- Ok tesoro, tutto quello che vuoi.

Anche Alastor acconsentì e scendemmo tutti e tre nella hall per vedere Angel al bancone che già di prima mattina si faceva qualche drink con Husk, confabulando qualcosa ma la mia attenzione si rivolse a Charlie che stava distribuendo i compiti.

C- Allora, Angel e papà si occuperanno delle stanze del piano di sotto, Husk come al solito rimane al bancone per servire a chiunque ne ha bisogno, io e Vaggie ci occupiamo del piano di sopra e Alastor... 
Alastor la interruppe
Al- Mia cara, non pensa che le stanze giù siano di più di quelle di sopra? Allora mi sembra ovvio di dare una mano in questo piano, che ne dice?
C- Sì, ok! Tutto chiaro? A lavoro!
Gridò con un sorriso saltellando un piano di sopra

Angel mi rivolse uno sguardo interessato alla mia nervatura mattutina,
L- Che c'è?
Gli dissi altamente scocciato dalla situazione
An- Ah, niente... Mi chiedevo soltanto perché il grande signore dell'inferno si preoccupa tanto di stare al fianco del demone della radio
Mi disse cercando di non farsi sentire da Alastor che era dietro di noi mentre camminavamo per le stanze fino a che con un colpo di bastone sul pavimento ci interruppe
Al- Come ci assegniamo il lavoro? In che stanze ci dovremmo dividere?
L- A me basta che sia lontana dalla sua!
Dissi voltando lo sguardo dall'altra parte
An- ma mi sono perso qualcosa o?-
Entrambi lo rimproverammo urlando, infuriati, il suo nome a quell'esclamazione
An- Scusate, scusate. Che permalosi! Stavo scherzando, comunque facciamo che andiamo in ordine crescente e man mano le sistemiamo ok? 
L- come faccio a non entrare dove c'è questo lurido dietro di noi?
Al- Io? Lurido?
Scoppiò in una risatina
An- Che cazzo ne so io? Non sto qui a risolvere i vostri problemi! Gestiteveli da soli
Angel entrò nella prima stanza a destra lasciandoci da soli, stavo per entrare in una stanza quando sentii tirarmi da dietro, Alastor si abbassò di nuovo all'altezza del mio orecchio
Al- Non sono io quello che si fa per non pensare alla sua vita piena di problemi
Mi disse con tono giocoso, voleva davvero farmi incazzare visto che continuava a prendermi in giro
L- Senti, ma vaffanculo!

Gli dissi voltandogli le spalle per entrare  nella stanza davanti a me. Lasciandolo solo, come si meritava di stare, che odioso! Cazzo, ma non posso nemmeno sbagliare qualche volta! Cercavo di svuotarmi la mente mentre cercavo di calmarmi sistemando e accertandomi che tutto fosse apposto nella stanza. Quando di nuovo un mal di testa terribile mi persuase la testa, vedevo dei frammenti sfocati, era tutto così confuso talmente tanto che persi l'equilibrio e caddi scivolando sul letto. Cercai di chiudere gli occhi per concentrarmi, forse era il motivo per la quale mi ero fatto, ma vedevo unicamente rosso. Non capivo cosa stessi vedendo finché riconobbi elle orecchie familiari? Alastor?! Beh mi aveva portato a letto, ma non si muoveva...

Alastor pov's:
Finì di sistemare la prima stanza e andai nella seconda dalla mia parte, ero solo, e quindi potevo permettermi finalmente di sciogliere il nodo del colletto, per sicurezza mi chiusi in bagno ma ero quasi sicuro che nessuno sarebbe entrato, Angel non se ne fotte, Lucifero nemmeno quindi... sciolsi il nodo, e abbassai il collo della maglia per scoprire tutti i succhiotti e morsi di quella sera che bruciavano un po' a contatto con la maglia, che cazzo gli era preso non lo so io, però a succhiarmelo era bravo, mi dicevo mentre mettevo un po' di pomata su quella ferita per farla guarire, mentre pensavo a quella sera tanto strana quanto bella, ero assorto tra i miei pensieri, quando sentii la porta dell'ingresso della stanza aprirsi e sbattersi, sobbalzai dallo stupore, ora chi cazzo era?! Pensavo tra me e me sistemando in fretta il colletto e rifacendogli il nodo. Feci appena in tempo, subito dopo la porta si aprii dietro di me per poi chiudersi in modo brusco, non sapevo se ero giustamente coperto, potevo essere scoperto, i miei pensieri svanirono quando senti la pressione di qualcuno sul mio corpo...

Spazio scrittrice:
Spero che anche questo capitolo vi piaccia, secondo voi chi può mai essere alle spalle di Alastor?? Forse non è così ovvio... o lo è? Come al solito votatela se volete il continuo, commentate per farmi notare qualcosa.
Mi dispiace ma per i prossimi capitoli ci metterò di più, siccome sismo ritornati in settimana e quindi devo anche studiare per la scuola ;'(

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