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Io e Héctor dopo la nostra "guerra" entriamo in discoteca mano nella mano.

Subito Lamine viene da me e mi offre il primo giro di drink. "Certo Lamine, come rifiutare" gli dico.

"Mami no. Grazie Lamine, glielo offro io dopo. Grazie mille" mi precede il 39.
"No Héctor, qualcosa non ti è chiaro" dico a Fort.
"Va bene Ayla, vai, ubriacati, e trovati uno che ti porti a casa, e magari scopatelo" mi dice il numero 39.
"Grazie per l'idea Héctor, magari la metto in atto" gli dico per provocarlo, per poi sparire tra la gente con Lamine.

"Allora Ayla, tu e Héctor state insieme?" mi domanda Lamine, avevamo bevuto ma eravamo ancora sobri.
"No, siamo solo amici con qualcosa in più. Diciamo che abbiamo litigato per vari motivi in questo periodo, lui sta cercando di tornare quello di prima, riuscire a prendere la mia fiducia, però non so, ho paura di qualcosa. Come ben sai, è voluto" dico a Lamine, sento di potermi fidare.

"Ayla, conosco Héctor da quando gioca nel Barcellona, non ha mai portato nessuna ragazza agli allenamenti/partite. Non lo ho mai visto felice come lo è con te. Ha cambiato il suo sfondo, con una tua foto. Lui non è il tipo da fare scenate di gelosia davanti a tutti noi, è abbastanza riservato. Sei il suo punto fisso. Sei tutto per lui" mi dice Lamine. Sorrido, come una scema, perché al pensiero che magari tutto questo è vero sarebbe bellissimo.

Io e Lamine continuiamo a bere e ovviamente dopo 1 drink, eravamo leggermente ubriachi.

Quale discoteca non mette Gata Only, appena sento le note iniziali corro in mezzo alla pista.

"Mami, te siento lejo', dime dónde estás
Te quiero chingar, te voy a raptar
Déjate llevar y apaga el celular
Que si estás conmigo no te va a pasar na'
Solo déjate llevar" mi metto ad urlare più che cantare.

Vedo Héctor davanti a me, e per istinto lo bacio, ero leggermente ubriaca ma ricordo perché lo ho fatto.
Mi stava fissando con la voglia di farmi totalmente sua ma non poteva, stava esprimendo qualcosa con gli occhi, aveva gli occhi a cuoricino, stava per esplodere se solo continuavo a muovermi per la pista ed attirare sguardi, poco voluti, specialmente da lui.

"Mami, così però non aiuti eh" all'inizio non capisco, ma dopo connetto un attimo quel cervello e guardo in basso, vedendo il "problema" di cui parlava.

"Papi, vuoi andare a casa e risolvere questo problema, con me o qualcun'altra?" gli dico, forse per una forma di gelosia, repressa da troppo tempo.
"Piccola, gelosa? Comunque, tutto tuo l'amico qui" mi dice Héctor. Rido e basta.

Chiamiamo Pedro e Gavira, che stranamente era sobrio, o aveva bevuto il minimo indispensabile.

Come all'andata, Héctor mi mette una mano sulla coscia, ma questa volta per un motivo che era chiaro anche a me.
"Voi due dietro, quando vi lasciamo a casa potete scopare in santa pace", dice Pedri, vedendo ciò che stava succedendo grazie all'aiuto degli specchietti.

"Ecco arrivati" dice Pedri. Io e Héctor scendiamo dalla macchina e entriamo a casa.

"Buona notte piccioncini" dicono insieme Pablo e Pedro.
Quei due erano legatissimi, avevano una sintonia unica, li amavo insieme appunto per questo.

first last love [Héctor Fort]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora