7. Tic-tac

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*5 anni prima*

«Non mi piace» dico con voce sottile.

Alzo gli occhi sull'uomo davanti a me che mi sorride pensando di rassicurarmi, mi fa solo paura.

Perché continua a toccarmi? A me non piace essere toccata, mi sento soffocare.

«Fidati piccola ti piacerà».

«Papà basta» interviene il figlio che continua a guardare la scena.

In compenso riceve uno schiaffo, cade a terra. «Io faccio quel cazzo che mi pare Alexander. Hai capito?» chiede furioso.

Il ragazzino mi rivolge uno sguardo carico di rammarico, si gira ed esce dalla stanza. Quando l'uomo si avvicina di nuovo a me prendo la prima cosa che mi capita sotto mano, un vaso con tanto di fiore, e glielo spacco in testa.

Cade a terra, svenuto.

Mi alzo in fretta, esco dalla camera e corro giù dalle scale prima di fiondarmi fuori da quell'inferno. Una voce mi ferma.

«La notte è giovane cisne, guardati le spalle» non mi giro, so già chi è. Ha 16 anni ma è comunque altissimo, a volte mi fa paura, il suo sguardo è più penetrante di quando era bambino e io che ho solo 12 anni non posso farci tanto, lui fa parte del mondo adulto, io no.

Giro leggermente il capo «no xander, guardatele tu le spalle, la notte è giovane, ma attento a non restarci per sempre» e scappo.

*

«Victoria alza il culo» qualcuno continua a spintonarmi violentemente, ma chi...?

Apro gli occhi e incrocio quelli grigi di Rik che mi fissa, noto solo adesso che dobbiamo scendere dall'aereo. Mi alzo, anche se a fatica e scendo insieme agli altri.

«Mi spiegate perché noi sfigati dobbiamo andare nel quartiere più malfamato del mondo?» cerca di fare mente locale Kaden. «Perché siamo gli unici pazzi che si buttano senza ripensamenti» è Alexander a parlare.

Mio fratello continua a commentare quanto faccia schifo il posto in cui siamo, io al contrario continuo a guardarmi in giro. Barboni ogni dove, gente ubriaca o drogata, pazzi scapestrati che passeggiano tranquillamente e prostitute ogni dove.

Questo posto è una merda.

Davanti a noi si palesa una figura, è tutta incappucciata e evidentemente non ha intenzione di farsi notare.

«Chi è Victoria Dimitrov?» chiede, mi avvicino «io».

La persona ancora anonima resta qualche secondo in silenzio, poi mi allunga la mano, vedo un mazzo di chiavi, lo prendo.

«Il signore Malik vi manderà adesso la posizione di casa vostra» dice e poi si dilegua tra le persone, nello stesso momento mi arriva una notifica.

*numero sconosciuto*

questa è la posizione di casa, divertitevi e mi raccomando........trovate voi stessi.

Schiaccio sul link di Maps e comincio a camminare con tutti gli altri alle calcagna.

Dopo circa trenta minuti di camminata e varie lamentele di Rik e Kaiden finalmente arriviamo. Davanti a noi si palesa una piccola villetta a due piani la cui intorno ha un filo spinato in modo tale che nessuno entri, all'entrata ci sono delle scalette che portano all'entrata principale.

Entro dal cancellino e salgo le scale per poi aprire la porta, all'interno e abbastanza spazioso e molto luminoso. Al piano terra c'è la cucina, un bagno, il salotto e due camere da letto abbastanza grandi. Al primo piano invece c'è un altro bagno e tre camere da letto, tutte e tre con un piccolo balconcino che dà sul quartiere e sul campo da basket di fronte.

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