Un fischio, un cinguettio, qualsiasi cosa sia, mi sta urtando l'utero.
Alzo la testa dal cuscino e spengo la sveglia, oggi mi è andata di culo, non ho avuto incubi.
Finalmente trovo la voglia di alzarmi e mi dirigo in bagno, mi guardo allo specchio e il mio riflesso fa fottutamente paura, sembro una bambola assassina cazzo.
Mi pettino i capelli e piastro la frangia che oggi non ha proprio voglia di collaborare, dopo aver sistemato i capelli mi dò una sciacquata in faccia e mi lavo i denti.
Entro di nuovo in camera e mi siedo alla mia postazione di trucco, faccio la solita riga di eyeliner ad ogni occhio, metto il mascara, la matita nera all'interno dell'occhio per intensificare lo sguardo e una matita labbra marrone, con il gloss sopra ovviamente.
Finito il trucco mi dirigo verso l'armadio, guardo i vestiti che ho e noto che la maggior parte sono neri, porca merda, il mio occhio cade su un corsetto in pelle nera e lo prendo abbinandolo ai soliti cargo neri.
Scendo in salotto e prendo gli stivali neri insieme alla giacca in pelle e indosso tutto, vado verso la cucina dove trovo Kaiden e Salvatore mangiare come due maiali «se vi resta il cibo in gola e soffocate ve lo rinfaccerò per il resto della vita» dico entrando per prendere una bottiglia d'acqua e metterla nello zaino.
«Vic fammi indovinare cosa hai nello zaino, uno dei tuoi soliti libri porno, l'acqua, un astuccio, le cuffie-» lo interrompo tirandogli una manata sulla testa «e comunque le cuffie le ho al collo cretino» preciso indicando il mio tesoro prezioso, «io vado, ci vediamo lì» aggiungo prima di prendere le chiavi della mia Dodge Challenger nera.
Salgo in macchina e collego subito il telefono alle casse, controllo l'ora e noto che sono le 7:25, metto little death dei the neighborhood e alzo il volume al massimo, esco dal parcheggio della nostra villa e comincio a guidare verso scuola.
La scuola in cui andrò si chiama Yard, che nome strano, dista a circa 15 minuti da casa mia, io però ne impiego 10 perché mi metto a superare tutti i coglioni che vanno a cinquanta all'ora, una volta arrivata davanti a scuola parcheggio e guardo di nuovo l'ora che adesso è 7:35, è ancora presto quindi resto in macchina almeno fino a cinquanta.
D'un tratto sento un rombo fortissimo e giro la testa notando i miei fratelli insieme nella McLaren di Kaiden, parcheggia esattamente dietro di me quindi decido di scendere anche io dalla macchina, la aggiro e vado verso i due bisonti che stanno già litigando.
Fisso i due ragazzi davanti a me e non mi rendo conto di una ragazza che grida il mio nome a squarciagola «VICTORIAAAAA» mi giro giusto in tempo per vedere una chioma di capelli rossi schiantarsi contro di me.
Ecco, lei è Elizabeth Malik, la mia amica d'infanzia, è una ragazza solare e dolce, ha i capelli color carota e gli occhi marrone scuro, ha qualche lentiggine spruzzata qui e là e il nasino all'insù le dà un aspetto grazioso, ma non bisogna farsi ingannare, in realtà è una festaiola manipolatrice, non c'è da stupirsi se siamo migliori amiche.
«Buongiorno anche a te Iza» dico mentre lei mi stritola tra le braccia, siamo alte circa uguale quindi riesce a sollevarmi tranquillamente da terra e poi a rimettermi giù «stavo aspettando questo momento da anni, finalmente i vostri genitori hanno deciso di farvi venire qua alla Yard» dice tutta pimpante e gioiosa.
«Io ci avevo pensato già da tanto a venire qua» si intromette Salvatore, poi sposta lo sguardo su di me «è questa сумасшедший che non era d'accordo» mi giro e lo fulmino con lo sguardo, mio fratello mi ha appena dato della pazza, fanculo!
Sento una risata alle mie spalle quindi torno con la faccia rivolta verso Elizabeth, dietro di lei vedo spuntare una testa castana, appena abbasso lo sguardo incrocio due iridi colore ghiaccio, un sorriso spontaneo compare sulle mie labbra «Christopher» dico andando verso di lui per abbracciarlo, «ciao bambina» lo sento dire mentre mi stringe a sé.
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The Cursed Swan 🦢
ActionVictoria Dimitrov, figlia di una coppia influente mafiosa e sorella di due fratelli maggiori, è nata in condizioni discutibili, col tempo si scoprirà perché, l'ultima della famiglia, si suppone la più piccola, il padre, Octavio Dimitrov, e la madre...