nove

177 16 27
                                    

«Qual è il tuo fiore preferito?»

SCARLETT'S POV

Non posso negare di essere nervosa per l'appuntamento che Noah ha fissato per questa sera.

Non sono mai uscita con un ragazzo – non che mi sia mai interessato più di tanto - , e in più non so neanche dove andremo. Quindi devo cercare qualcosa da mettermi che vada bene per la maggior parte delle attività.

Per avere più chiarezza vedo di scrivere a Noah e chiedergli dove ha intenzione di portarmi questa sera, visto che ha detto che mi sarebbe venuto a prendere lui questa sera.

Mentre osservo il mio armadio, ancora indecisa, vedo arrivare un suo messaggio.
Noah Harris: è una sorpresa, Mercoledì, però puoi vestirti comoda se preferisci

Tiro un sospiro di sollievo, capendo che sarà una cosa molto semplice. Spero non sia uno di quei ragazzi che già dal primo appuntamento iniziano a portarti in posti particolari ed impegnativi. Ma soprattutto, perché me ne sto preoccupando così tanto? A me non dovrebbe interessare, considerando che è una cosa che ho accettato di fare solo perché Noah è stato molto insistente sull'argomento.

Alla fine opto per un jeans e un top, anche abbastanza semplice. Mi ha detto che potevo tranquillamente vestirmi comoda e io ho seguito alla lettera il suo consiglio.

Noah Harris: tra una decina di minuti sono da te

Ed è quando vedo quel messaggio che dentro di me inizia a muoversi qualcosa, anche se non ne comprendo il motivo. Non capisco se è ansia o qualsiasi altra emozione, fatto sta che è talmente forte che quasi non riesco a stare in piedi.

Ovviamente ai miei genitori, per questa sera, ho detto che uscirò con le mie amiche e non con un ragazzo. Essendo l'unica figlia femmina sono molto più protettivi con me.

Spero solo non lo vengano a sapere i miei fratelli maggiori, perché potrebbero diventare leggermente stressanti riguardo il ragazzo in questione. Ed io non voglio che si pensi che tra me e Noah è in atto una vera frequentazione, perché non è assolutamente così.

Come previsto, dopo dieci minuti Noah è sotto casa mia. Io mi affretto ad uscire e mi fiondo all'interno della sua macchina.

A Detroit, anche se è aprile, fa ancora abbastanza freddo la sera, quindi sono felice di constatare che Noah ha acceso il condizionatore per riscaldare l'abitacolo.

«Vedo che sei un tipo puntale, Mercoledì.» come sempre, cerca di prendermi in giro. Questa volta neanche mi ha salutato.

«E tu vedo che non te le fai mai mancare queste battutine.» e la mia risposta credo abbia centrato il suo intento, perché scoppia a ridere scuotendo la testa.

«Solo con te riescono a venirmi quasi in automatico.» lo confessa mentre fa inversione per fare la strada che ha percorso prima al contrario.

«Perché "quasi"?» gli chiedo il significato delle sue parole, sinceramente curiosa.

«Perché c'è una piccola parte di me che vuole dirti che sei veramente bella questa sera. Quindi quella battuta me l'era preparata già da prima per non fare figuracce appena ti avrei vista.» mi guarda attentamente e non noto traccia di scherno nei suoi occhi «E no, non sto scherzando.»

Credo di essere rimasta paralizzata da ciò che Noah ha appena confessato, infatti rimango pochi secondi in silenzio ad osservarlo stupita. Subito dopo decido di guardarlo meglio e di dire «Anche tu stai bene per l'occasione, mi sento quasi lusingata.»

In realtà è vestito in maniera molto simile al solito, ma non so perché questa sera ha un fascino particolare.

«Devi sentirti lusingata, Mercoledì.» mi ammicca tenendo, però, sempre contro al balcone «Non concedo a tutti questa visione da dio greco.» sbuffo a quelle parole, appoggiandomi completamente contro il sedile.

YOUR BEAUTIFUL VOICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora