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«Piacere di conoscerti Scarlett.»

SCARLETT'S POV

Il mio risveglio di questa mattina sarebbe stato tranquillo come gli altri, se non fosse che per una settimana dovrò scontare una punizione avuta non per opera mia. Quando ho sentito pronunciare la parola "punizione" dal professore avrei voluto uccidere il ragazzo seduto al mio fianco.

Potessi strozzare Harris, lo farei. Non sono mai stata manesca e non avrei mai creduto che avrei pensato una cosa del genere, ma so per certo che in questo momento lo farei fuori se me lo trovassi davanti. Davvero.

Mentre cammino nei corridoi della scuola verso la mensa, penso a cosa potrei fare se mi trovassi davanti quel ragazzo. Anche se so che al momento dovrei solo pensare a pranzare con i miei amici, ossia Gisèle, Estelle, Sam, Logan e Violet. Gisèle mi accoglie a braccia aperte appena mi vede entrare in mensa e avvicinarci al nostro tavolo. Le do un piccolo abbraccio e poi mi siedo accanto a lei salutando anche gli altri.

«Ciao, ragazzi.» saluto i miei amici con un leggero sorriso. Loro ricambiano con vivaci saluti.

«Ecco la nostra trasgressiva.» esclama Sam prendendomi in giro. Alzo gli occhi al cielo a quelle parole. Non sono trasgressiva, sono infuriata. Non sopporto le persone che si comportano in modo immaturo, quindi si può benissimo immaginare che il comportamento di Harris mi abbia dato particolarmente fastidio.

«Ma si può sapere com'è andata realmente?» mi chiede Logan incuriosito, anche se so che tutti gli altri – persino la mia migliore amica – sono molto interessati alla vera storia.

«Se proprio ci tenete.» sospiro e poi inizio a raccontare «Ieri, a lezione di letteratura inglese, Harris si è seduto vicino a me e-»

Estelle mi blocca subito «Harris? Stiamo parlando dello stesso Harris a cui sto pensando io?»

Bluffo un attimo «Sì, proprio lui.» poi continuo con la mia storia, anche se mi sto innervosendo molto nel ripensarci «Dicevo, Harris ha deciso di sedersi vicino a me.» sì, ho detto "deciso" perché c'erano altri posti liberi in classe e lui ha deciso di sederci proprio vicino a me «Dopo un po' ha iniziato a farmi dei dispetti e infastidirmi, fin quando il professore non se n'è accorto e ha deciso che i colpevoli eravamo entrambi e non solamente lui. Quindi, eccoci qua. Devo scontare una punizione per cui non ho la colpa.»

«Ma perché avrebbe dovuto fare una cosa del genere?» mi chiede Violet con la sua voce esile, che è sempre stata la meno maliziosa del gruppo. Grazie di esistere, Violet.

«Perché è un deficiente, ecco perché.» esclama Estelle con fermezza «Chi metterebbe nei guai un'altra persona – che non conosce, tra l'altro – per puro divertimento personale?»

«Un coglione.» risponde Sam ridacchiando e provocando anche in me una risata.
«Confermo.» gli da man forte Logan.

Gisèle interviene per interrompere il discorso «Basta ragazzi, cambiamo discorso!» io la ringrazio con uno sguardo e un sorriso. I nostri amici ascoltano il consiglio della mia migliore amica, infatti cambiano subito discorso fino alla fine della pausa pranzo

***

Sto camminando fino all'aula della punizione. I miei genitori non ci hanno neanche creduto appena gliel'ho detto. E li comprendo anche, considerando che sono sempre stata molto brava a scuola, soprattutto nel comportamento.

Sbuffando leggermente entro nell'aula e mi sorprendo di trovarci già Harris all'interno. Me lo sarei aspettato ancora a girovagare per i corridoi con i suoi amici o a fumarsi una sigaretta, non di certo in aula. Per una punizione poi. Ci sarà sicuramente un secondo fine in questo suo comportamento, ma preferisco non interrogarmi oltre.

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