Ari
Strinsi la presa sui bordi dello scatolone, con le stesse sei parole in testa: ti prego, fa che non muoia. Ero costretta a camminare a tentoni, non potendo vedere dove mettere i piedi. Il contenuto della scatola, che straripava, mi copriva la visuale. Lo scatolone era pieno di oggetti, tra libri di testo, raccoglitori, cd e un peluche che Jake aveva vinto alle macchinette e mi aveva regalato. Era un'adorabile gatto rosa, la combinazione di due delle mie cose preferite, ovvero i gatti e il rosa.
Mi spostai di lato per vedere dove stessi andando e sospirai scoraggiata davanti all'ultima rampa di scale. Perché il campus più prestigioso della città non aveva gli ascensori nei dormitori? Con la retta universitaria che gli studenti versavano avrebbero avuto una percentuale da spendere in ascensori, no?
Scesi i gradini con cautela. La voce del custode si sollevò nell'atrio. 《Per l'amore del cielo, signorina, è pericoloso.》
Le gambe della sedia grattarono sul pavimento quando l'anziano custode si alzò dalla sua postazione, dietro il bancone all'entrata.
《Oh, no, non si disturbi.》esclamai. La mia voce uscì attutita, provenendo da dietro lo scatolone.
Scesi l'ultimo gradino e mi voltai verso il signor Hawks. Il suo viso segnato dagli anni e da chiazze si distese in un'espressione sollevata nel vedermi arrivare alla fine delle scale sana e salva. Il signor Hawks era l'uomo più apprensivo e cortese che conoscessi. Sapeva mettere a proprio agio ogni singola studentessa che alleggiava nei dormitori, comportandosi come un padre - o più un nonno - per tutte. Se avevamo bisogno di qualcosa, il signor Hawks si sarebbe offerto per primo e ci avrebbe aiutate.
Mi sarebbe mancato, per i prossimi tre mesi, essere accolta dal suo sorriso e dal suo "buongiorno" quando uscivo per andare a lezione e il suo "come è andata oggi?" al mio ritorno. Era arrivata l'estate, l'anno accademico era terminato. Era giunto il momento di tornare a casa, sarei ritornata a settembre per il prossimo anno di studi.
《Le serve una mano? Ha portato già due scatole, sarà stanca.》si offrì e delle rughe si formarono intorno ai suoi occhi gentili quando li strinse preoccupato.
《Non si preoccupi, la mia auto è parcheggiata fuori. Ci metterò un attimo.》
《Bene, allora. Goditi le vacanze e fa tante belle esperienze.》sorrise complice. 《Sei giovane, devi goderti la vita.》
《Lo farò senz'altro.》
In verità, non avevo piani per l'estate. Avrei lavorato nel locale di mio zio sulla spiaggia. Non avevo in programma vacanze all'estero, uscite con gli amici o qualsiasi cosa riguardasse il divertimento sfrenato. Non mi piaceva esagerare con l'alcol o andare alle feste. Il mio ideale di divertimento era vedere un film a casa o rileggere uno dei miei classici preferiti. La mia rilettura di Emma mi aspettava.
Il custode mi tenne la porta aperta mentre uscivo e lo ringraziai.
《Auguro anche a lei una buona estate.》gli dissi.
Mi salutò con un gesto della mano e mi allontanai. Fuori, il sole mi investì e abbassai la testa per schermare gli occhi. L'aria era pesante e il venticello che tirava era caldo, non portandomi sollievo in quella esasperante giornata di trasloco. Odiavo i mesi caldi e giugno non faceva eccezioni. La nota positiva dell'estate era il tempo libero e la spiaggia.
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Bad For Business
RomanceEmilee "Em" Price non hai mai badato alle relazioni romantiche. Preferisce concentrarsi sugli studi e i turni di lavoro al Quince per pagarsi la retta universitaria, anche a costo di rinunciare alla sua cotta per l'asso della squadra della USF. Sawy...