✜ Capitolo 11 ✜

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[9 dicembre 1993]

La casa di Yoon era davvero molto bella. Austera, a due piani, spiccava decisamente tra le altre case del quartiere più lussuosa e più grande, solo dal proprio aspetto esterno sembrava volesse dichiarare una sorta di superiorità rispetto alle case che la circondavano.

Hosok era stato a casa dopo la scuola, aveva indossato il suo completo migliore. Si era pettinato più volte ed era rimasto davanti lo specchio per qualche minuto, per poi uscire di casa.

Era passato da un negozio di alimentari, aveva comprato un dolce e una bottiglia di vino. Non capendo un accidenti di vini, aveva optato per quella più costosa di tutte, sperando che fosse di loro gusto.

Quando, poche ore prima, Yoon gli aveva detto che gli piaceva, non avevano più avuto modo di parlarne.

Aveva cercato di non pensarci, concentrandosi di più sulla faccenda della preparazione per quella cena. Era abbastanza in imbarazzo per quella mezza confessione detta quasi per rabbia, ma ogni volta che ci pensava il suo cuore aveva un sussulto.

Non poteva negare di provare qualcosa per Yoon a sua volta, altrimenti quel giorno non lo avrebbe mai baciato. Ma il rifiuto deciso dell'altro in quell'occasione lo aveva portato a credere che non sarebbe mai stato ricambiato, e dunque aveva già accettato di dover soffocare e reprimere i propri sentimenti. Pensava di poter essere soltanto un amico per lui, e aveva già accettato il suo destino. Ma le parole che Yoon gli aveva detto cambiavano di nuovo tutto. Si chiese se potesse davvero iniziare a coltivare un pizzico di speranza. Forse stava osando troppo?

Inoltre, Yoon sembrava temere molto i propri genitori. Non ne intuiva del tutto la ragione, ma il rapporto tra loro non sembrava affatto affettuoso. Quindi intuiva che non avrebbero mai accettato quel timido sentimento speciale tra di loro, ed era disposto a nasconderlo.

La sola idea che i genitori, o il resto del mondo, scoprissero qualcosa del genere era troppo grande solo a pensarci. Molti nella società negavano addirittura l'esistenza di persone omosessuali, e probabilmente questo non sarebbe cambiato mai, neanche nel futuro.

Con un sospiro quasi rassegnato, alzò ancora una volta lo sguardo verso quella casa. Indugiare oltre non aveva senso, e non voleva certo presentarsi in ritardo. Nonostante il nascondere i suoi reali sentimenti per il loro figlio era necessario, voleva comunque dare il più possibile una buona impressione. Così, alzò lentamente il braccio per suonare il campanello.

Dopo qualche secondo di attesa, ad aprirgli la porta fu una cameriera, così si sentì nuovamente in imbarazzo.

“Ehm, salve, sono Hosok, un compagno di classe di Yoon. Sono stato invitato a cena.”

La cameriera si spostò per farlo entrare. “Prego, si accomodi. Dia pure a me la giacca.”

Gli sembrava strano ricevere quel tono formale, dopotutto quella donna era molto più grande di lui, però lasciò correre.

“Ho portato anche del vino e un dolce, io…”

“Li dia pure a me, li porto in cucina, non si preoccupi. Quando sarà il momento mi occuperò personalmente di servirli a tavola.”

Dopo aver chiuso la porta, la donna appese il suo cappotto, poi portò in cucina i suoi doni.

Hosok rimase sulla soglia a fissarsi le scarpe, in attesa, senza osare alzare lo sguardo e dare un'occhiata nei dintorni.

La cameriera tornò, guidandolo all'interno dell'abitazione. Raggiunsero il soggiorno, con mobili antichi in stile europeo e raffinate pareti decorate con innumerevoli quadri. C'era perfino un caminetto in marmo pregiato.

Grim Reaper [SOPE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora