Suona la sveglia e io non ho alcuna voglia di alzarmi dal letto. Ci sono delle mattine in cui sono così: zero voglia di fare. Purtroppo però non posso rimanere a letto se non voglio essere licenziata, quindi mi tocca darmi una svegliata.
Mi alzo giusto leggermente di controvoglia, stavo facendo un sogno così bello ed è finito di botto senza una fine. Spengo la sveglia e poi vado in bagno a sciacquarmi il viso, rendendomi conto di avere il segno della coperta che mi taglia in due la faccia.
Poi vado in cucina a fare colazione: pan di stelle e caffè non me li toglie nessuno, ma nemmeno caffè e sigaretta, quindi poi esco in terrazza a fumare una delle mie amate Camel Blu.Dopo cinque minuti passati a fumare torno dentro e vado a vestirmi. Mi metto un paio di jeans blu, una maglietta vecchia e una felpa a caso, tanto poi a lavoro devo cambiarmi e la divisa ce l'ho nel mio armadietto. Prendo le mie cuffie e le metto al collo, giusto per avere qualcosa da ascoltare nei 10 minuti di strada a piedi dal parcheggio alla galleria, poi metro il mio profumo preferito. Da quando mia nonna me l'ha regalato non metto altro, nonostante siano passati anni.
Mi trucco con un filo di mascara, eye liner e burrocacao rigorosamente blackberry shine di labello, per poi completare tutto con un lip gloss trasparente.Poi prendo il giubbotto in pelle, indosso le mie converse nere e scendo le scale con la borsa in mano. Apro la macchina, la accendo e parto per una nuova giornata lavorativa. Come mio solito, attacco il telefono al bluetooth e metto qualche canzone dalla mia playlist per passare il tempo. Devo ammettere di essere un po' incasinata: la playlist passa da pezzi rap a tristi, da reggaeton a canzoni neomelodiche napoletane.
Dopo circa 10 minuti però, squilla il telefono proprio prima del ritornello di "Si, ah" di Frah Quintale. Un po' incazzata per il momento rovinato guardo lo schermo e vedo che è Ludovica, quindi le rispondo.
L: <<Hey Vale ben svegliata, anche tu di turno stamattina>>
V: <<Hey Ludo sì, ci sono anche io, tu sei già lì?>>
L: <<Sì sono appena arrivata, ti avviso già che il Capo è un po' in ansia perché oggi ci sono tanti gruppi e dobbiamo organizzarci bene>>
V: <<Ti prego dimmi che non ci sono i bambini! Non che non li sopporti ma se sento un'altra battuta sulle donne nude nei quadri mi butto dalla finestra>>
L: <<Onestamente non lo so, non hanno ancora detto niente. So solo che io, te, Ale e Paolo siamo tutti in gruppi diversi e dobbiamo spartirceli. Però vedremo quando arrivi. A proposito, tra quanto sei qui?>>
V: <<Dammi una decina di minuti e parcheggio, poi 10 di camminata e sono lì>>
L: <<Va bene dai, ti aspettiamo qui. Soprattutto Ale non vede l'ora di vederti>> disse lei con tono provocatorio, potevo quasi immaginarmi le sue sopracciglia che si muovevano su e giù...
V: <<Ma smettila scema, non mi piace Ale!>>
L: <<Io non ho detto niente amo!>>
V: <<Va bene dai ho capito, ti saluto prima che ti lanci in un disperato monologo su quanto sarebbero belli i nostri figli>>
L: <<Amo lui è 1.90, pensa alla prole!!>> disse lei ridendo
V: <<CIAO LUDO>> dissi ferma
L: <<Ciao Vale ci vediamo tra poco>> e poi chiusi la chiamata.
Devo dire che Ludovica è una ragazza fantastica, un po' troppo insistente sulla cotta che Alessandro ha per me, ma comunque una brava ragazza. Non importa quanto io le abbia giurato che Ale non mi piace, che lo vedo solo come un amico, lei continua a fare battutine.
Però rimane comunque la mia più cara amica. È l'unica persona qua a Firenze che conosco da più di due mesi, infatti ha fatto due anni di superiori con me, per poi tornare a vivere a Firenze. Nonostante fossimo amiche in quei due anni, poi ci siamo perse di vista, fino a che non ci siamo ritrovate nello stesso museo e abbiamo legato nuovamente. Ora è a casa mia quasi ogni weekend, qualche volta anche con Ale, a guardare film o a fare sessioni di gossip che vengono rifornite quotidianamente dalle cose che sentiamo a lavoro.
In tutto questo sono arrivata a Firenze, nel mio parcheggio di fiducia. Parcheggio, spengo la macchina smonto, la chiudo e poi mi incammino con le cuffie fino alla galleria.
Quando arrivo davanti all'entrata non c'è ancora nessuno visto che sono solo le 7.15 e apre tra un'ora. Entrando dall'ingresso del personale vengo accolta dal sorriso di Paolo che mi viene incontro.
P: <<More mi sei mancata, mancavi solo tu>> mi dice.
V: <<Allora dammi cinque minuti che mi cambio e poi ci sono>>
P: <<More certo. Vai pure che trovi anche la Ludo che ti sta aspettando in spogliatoio>>.
Lo saluto e vado a cambiarmi. Come preannunciato trovo Ludo ad aspettarmi che mi sorride e mi abbraccia.
L: <<Amo finalmente, aspettavo solo te per sapere chi mi tocca accompagnare oggi>>
V: <<Eccomi qua>> dico mentre mi tolgo i jeans e mi infilo i pantaloni.
L: <<Muoviti amoooo. Io sono troppo curiosa!>>
V: <<Se mi dai un secondo ci sono, brutta stronza>> dico ridendo mentre finisco di abbottonarmi la camicia.
Per la gioia di Ludo finisco di vestirmi e andiamo nell'ufficio del personale a sapere le nostre assegnazioni quotidiane. Subito Paolo inizia ad assegnare i vari compiti ai miei colleghi , per poi concludere con:
P: <<Allora mancano solo 3 gruppi: un gruppo tra i 20 e i 40 anni di spagnoli, un gruppo dai 40 ai 60 anni di inglesi e poi una quarta elementare di Firenze. Alessandro, Ludovica e Valentina, scegliete con chi volete andare e poi venite a dirmelo. Questo è tutto, buon lavoro a tutti>>
Mi giroverso i miei amici con uno sguardo supplicante.
V:<<Ragazzi vi prego, non lasciatemi la quarta elementare, vi imploro. Sapete che odio i bambini che vengono qui, sono tutti irrispettosi e si vede che vorrebbero stare da un'altra parte>>
A:<<Mi dispiace Vale, ma si tira a sorte come facciamo sempre, nemmeno io li voglio tra i piedi>>
Visibilmente dispiaciuta accetto la mia sconfitta e osservo mentre Ludo taglia tre strisce di carta di lunghezza diversa, le mischia e se le nasconde in mano. Sfiga vuole che io prenda quello più corto, ovviamente a chi doveva capitare? L'universo mi è nemico... Così mi rassegno a dover passare una mattinata con dei bambini insopportabili, tornerò sicuramente a casa con il mal di testa.
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Giorni vuoti || Fares
FanfictionValentina è una ragazza di 22 anni che lascia la sua amata Venezia per trasferirsi ad Empoli. Adattarsi non è facile, quasi quanto dimenticare il suo passato. L'incontro con un ragazzo sarà però la chiave per rivoluzionare la sua vita e andare avant...