È il mio ultimo giorno di lavoro prima della settimana di pausa che mi ero presa. Grazie al fatto che avevo fatto richiesta mesi fa mi è stato concesso di assentarmi per seguire i ragazzi un tour. Sfortunatamente non posso assistere a tutte le date, ma solo quelle della prima settimana. Poi però riuscirò ad andare all'ultima perché sarà di sabato qui a Firenze.
Sto portando la mia coppia di adulti preferita in giro per la galleria. Ormai è arrivato l'ultimo pomeriggio che trascorrerò con loro e ne sono estremamente dispiaciuta. Nel corso dei nostri incontri non avevamo solo parlato di arte, ma eravamo entrati in confidenza, tanto da sapere che dietro i vestiti firmati ci sono due persone splendide, veramente gentili e premurose. Ormai so che hanno due figli, un ragazzo e una ragazza, hanno un cane e vivono in una villetta appena fuori dal centro di Empoli.
In particolare Paola si era interessata alla mia vita al di fuori del lavoro, quindi spesso ci trovavamo a chiacchierare di Venezia tra un quadro e l'altro.
Mi dispiace un sacco doverli salutare, ma quando vedo le porte di ingresso alla fine della giornata so che è ora.
P:<<E così siamo giunti alla fine>>
V:<<Purtroppo sì, non sai quanto mi dispiace>>
Mauro(marito):<<Sei stata veramente preziosa in questi mesi Valentina>>
V:<<Grazie mille davvero, è stato un piacere farvi da guida>> dico sorridendo
P:<<E per noi è stato un piacere conoscerti>> dice ricambiando il sorriso
M:<<Sul serio, sei una ragazza veramente speciale. Ti meriti il meglio dalla vita e ti auguriamo solo cose buone>>
V:<<Grazie mille, davvero non so cosa dire>> dico quasi con le lacrime agli occhi
P:<<Sai che se non hai niente da fare a cena, ti aspettiamo a casa nostra una sera di queste. Ci farebbe piacere rivederti>>
V:<<Va bene, sicuramente ci sarò>>
M:<<Tieni, questi sono i nostri numeri di telefono, così possiamo restare in contatto>>Ormai sono totalmente commossa. Ci salutiamo con un abbraccio e li vedo uscire dalla porta, per poi andarsene sulla loro Porsche nera.
P:<<Certo che me piasaria ver tuti chei schei>>
Scoppio a ridere per l'affermazione di Paolo, riesce sempre a tirarmi su con le sue battute.
V:<<E mi che pensavo che te fussi queo co pi schei tra de nojaltri>> gli rispondo scherzando.
P:<<Magari more, magari>> dice mettendomi un braccio intorno alle spalle.P:<<Gi sentio che te me abbandoni setimana prossima>>
V:<<Ho un impegno, non posso proprio saltare>>
P:<<E io piango>> dice scherzando, contagiando anche me con la sua risata.Vado verso lo spogliatoio, mi cambio e prendo le mie cose per poi avvisarmi verso la mia macchina. Il tragitto lo passo con le cuffie ad ascoltare "Camilla" di Galeffi. Poi arrivo alla macchina e parto in direzione casa.
Tra una canzone e l'altra arrivò al mio condominio, per poi salire le scale. Quando entro in casa sento delle voci in salotto, delle voci molto familiari.
V:<<E così avete deciso di invadermi casa?>>
F:<<Ci siamo presi la libertà di autoinvitarci alle vostre sedute di gossip>> dice riferendosi a sé stesso e a Marco e Pietro che sono seduti di fianco a lui.
J:<<Ci abbiamo provato a dirgli che serve l'invito ma non ci hanno ascoltati>> dice guardando Ludo
M:<<No, infatti. Quindi, di che si parla?>>
Pi:<<Mai sentito parlare dei cazzi nostri?>> dice il rosso scherzandoMentre gli altri sono impegnati a dirsi parole a vicenda io mi avvicino al mio ragazzo, che prontamente mi fa segno di sedersi sulle sue gambe.
V:<<Non ora, prima vado a farmi una doccia e poi vi raggiungo>>
P:<<Guarda che ti vogliamo bene anche se puzzi>> dice con un sorrisino.
V:<E chi ha detto che puzzo?>> chiedo fingendo di essere arrabbiata ma non funziona, quindi ci mettiamo a ridere.Mi avvio quindi a farmi una doccia per darmi una rinfrescata dopo la giornata appena trascorsa, per poi tornare dagli altri.
L:<<Hey Vale ora arrivano anche gli altri, abbiamo pensato di cenare qui tutti insieme>>
V:<<Va bene. Pizza?>>
Ricevo subito un coro di sì come risposta.Dopo aver finito di scrivere la lista, vado in terrazza per chiamare la pizzeria. Mentre sto parlando con il pizzaiolo sento delle braccia che mi circondano i fianchi da dietro, mentre un fiato caldo mi solletica il collo. Un profumo familiare mi invade le narici e involontariamente mi lascio scappare un sorriso.
Quando chiudo la chiamata mi giro verso il ragazzo dietro di me che subito mi sorride.
V:<<Che ci fai qui?>>
P:<<È da un po' che non abbiamo un momento per stare da soli, mi sembra passato un anno dall'ultima volta che siamo stati solo noi due>>
V:<<Lo so amore, ma sai che ho dovuto lavorare di più nell'ultimo periodo per compensare il tempo che starò via per il tour>>
P:<<Lo so, e non puoi immaginare quanto io sia contento di averti con noi>> dice baciandomi subito dopo.
V:<<Anche io non vedo l'ora, vedervi finalmente su un palco...non aspetto altro>>
Appena lo dico vedo che diventa subito pensieroso, quasi triste.
V:<<Hey che succede, ho detto qualcosa di sbagliato?>> chiedo preoccupata
P:<<Nono, non sei tu. È che ultimamente sono in ansia per il tour. E se canto male o alla gente non piacciono le nostre canzoni?>> chiede con lo sguardo basso.
V:<<Penso di parlare a nome di tutte noi che non facciamo parte dei bunker, ma voi ragazzi avete un talento unico. Le vostre canzoni ci fanno provare ogni sorta di emozioni ogni volta che ce le fate ascoltare e spaccherete ogni palco sul quale vi troverete. Abbiamo fiducia in voi ragazzi, perché siamo sicure del vostro successo. Vedrai che in men che non si dica avrai migliaia di ragazzine che ti cascano ai piedi>> dico alzando le sopracciglia con fare provocatorio.
Questo mio ultimo commento sembra tranquillizzarlo, perché subito si mette a ridere.
P:<<E tu non sarai gelosa?>> ribatte
V:<<Oh certo che lo sarò. Guarda che se mi prendono per il verso sbagliato sono pronta a fare a botte anche con una ragazzina di quattordici anni>> dico seria
P:<<Ma hai ventidue anni! Non dovresti essere quella matura?>> chiede scioccato.
V:<<Oh Pietro, pensavo mi conoscessi ormai. Io difendo ciò che è mio>> dico afferrandolo per il colletto della maglia e facendo scontrare le nostre labbra.Inizio subito un bacio pieno di foga, intenso, che dura qualche secondo soltanto, per poi staccarmi velocemente da lui.
Poverino, ha la faccia tutta rossa e sembra incapace di proferire parola. Lo guardo con un sorrisino e lui rimane a bocca aperta per poi iniziare a parlare.P:<<Vale->>
Però viene subito interrotto da una voce dalla porta della terrazza. Vedo Ghera che sporge la testa fuori.
G:<<Ragazzi sono arrivate le pizze, smettetela di amoreggiare o vi do una stanza separata per tutta la durata del tour>>
Io e Pietro ci guardiamo, per poi fiondarci dentro a mangiare.
La cena passa abbastanza in fretta, tra battute e risate arriviamo alla questione più importante.G:<<Okay. Ora che ci siamo tutti, parliamo del tour>>
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Come al solito, piccolo momento traduzione.
P:<<Certo che mi piacerebbe avere Titti quei soldi>>
V:<<E io che pensavo fossi tu quello più ricco tra di noi>>
P:<<Magari, amore, magari>>
P:<<Ho sentito che mi abbandoni settimana prossima>>Ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia.
Lasciate una stellina, un commento e noi ci vediamo alla prossima.Un bacio,
Valentina
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Giorni vuoti || Fares
FanfictionValentina è una ragazza di 22 anni che lascia la sua amata Venezia per trasferirsi ad Empoli. Adattarsi non è facile, quasi quanto dimenticare il suo passato. L'incontro con un ragazzo sarà però la chiave per rivoluzionare la sua vita e andare avant...