Capitolo 11

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Da quella sera sono passate due settimane. La mattina dopo Pietro mi ha portato a lavoro, ma purtroppo non si è potuto fermare perché ha avuto una chiamata di emergenza da sua sorella. Quindi sono tornata a casa da sola, ma meglio così, non avrei retto a stargli intorno ancora. Quel ragazzo mi manda in crisi.
Però abbiamo iniziato a scriverci, ci sentiamo ogni giorno, anche per parlare di stronzate. Ci siamo visti di persona altre volte, anche da soli, ma non l'ho ancora aggiunto alle sessioni di gossip con Ludo, Jack e Duccio. Quest'ultimo si è rivelato una piacevole scoperta, possiamo dire che lui e Jack siano praticamente i miei migliori amici adesso.
Dall'altra parte mi trovo davvero bene con Pietro, ma ho paura di quello che provo. Non posso permettermi di innamorarmi ancora, non dopo l'ultima volta.

Parlando del diavolo spuntano le corna.

Pietro
Valeeeee
Mi annoio
Ti va di fare qualcosa?

Vale
Qualcosa tipo?

Pietro
Ma non lo so....

Passa qualche minuto e poi ritorna.

Pietro
Ti va di venire al mare con me?

Vale
Al mare?
A ottobre?

Pietro
Perché no
Dai, facciamo una passeggiata e poi torniamo a casa.

Vale
Va bene
Dammi il tempo di vestirmi e ci sono

Pietro
Sapevo di poter contare su di te😘

Maledetto..

Decido di mettermi qualcosa di comodo e non troppo vistoso, del resto devo stare al caldo e dobbiamo camminare.
Dopo dieci minuti suona il campanello e io scendo. Saluto Pietro con un bacio sulla guancia e poi saliamo in macchina.

Il tragitto è molto tranquillo, stiamo diventando sempre più bravi a parlare, sempre più a nostro agio. Ormai parliamo tranquillamente senza imbarazzo, quindi posso permettermi di stonare le sue canzoni durante il viaggio. Ridiamo e ci prendiamo in giro per un bel po', fino a quando non arriviamo.

Scesi dalla macchina Pietro prende un telo dal bagagliaio e ci incamminiamo verso la spiaggia in silenzio.

Una volta quasi a riva, ci fermiamo e il ragazzo stende il telo per terra. Poi ci sediamo su di esso e contempliamo il mare.

V:<<È davvero meraviglioso Pie>>
P:<<Sono contento che ti piaccia, era da qualche giorno che avevo voglia di venire qui e ho pensato di portarti con me>>
V:<<Vieni spesso qui?>>
P:<<Non più come una volta, prima venivo sempre con la mia famiglia d'estate, ora non ho quasi mai tempo per venire, ma quando posso mi piace passare di qui qualche volta. Amo il mare. >>
V:<<Onestamente ti capisco, anche io ho sempre amato il mare. Stando a Firenze ne sento spesso il richiamo>>
P:<<È davvero così forte?>> chiede incuriosito.
V:<<Bè, sono nata e cresciuta a Venezia, non potrebbe essere altrimenti>>
P:<<Non hai nemmeno tutti i torti>>

Restiamo in silenzio dopo questo scambio, però ci distendiamo sul telo per stare più comodi. Ho il braccio di Pietro sotto il collo e siamo molto vicini. I nostri corpi si sfiorano, mandando mille brividi dalla testa ai piedi.
Restiamo così. A guardare il cielo che pian piano si sta scurendo. Sono circondata dal suo profumo e la cosa mi piace più di quanto voglia ammettere.
Cerco di non pensarci, distraendomi osservando tutto tranne lui, ma ad un certo punto mi stupisce.
Sento che piega il braccio verso di sé, cosa che fa finire me su un fianco, con la testa appoggiata alla sua spalla e la mano sul suo petto. Potrei seriamente svenire.

Giorni vuoti || FaresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora