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Aveva provato in tutti i modi...

Il cuscino sulla testa..

Le mani a coprire le orecchie..

Il lenzuolo arrotolato talmente tanto stretto che, più di una volta, aveva rischiato seriamente di strapparsi le ali da solo...

Di certo la sua costituzione fisica non lo aiutava a cercare di prendere riposo su un divano a due posti.

Le ali da sole occupavano la maggior parte dello spazio ed anche se chiuse, o piegate all'inverosimile, erano comunque fin troppo grosse per lasciargli modo di dormire

Ed in più quei singhiozzi soffocati, che sentiva nonostante probabilmente anche l'altro avesse la faccia conficcata nel cuscino, erano la fatidica goccia che faceva traboccare il vaso.

Ma cos'altro poteva fare?

Aveva valutato l'idea che potesse avere paura, chiuso da solo in quel posto dimenticato da dio, ed era tornato indietro.

Si era vero...più che altro lo aveva fatto per ucciderlo ma, in ogni caso, era lì adesso no?

Forse avrebbe dovuto assicurarsi anche che mangiasse o che avesse mangiato...

Come aveva fatto a non pensarci?

Ma se si fosse messo ai fornelli, per preparare qualcosa, non sarebbe riuscito a nascondersi quando quel volto piegato dal dolore, e quegli occhi spalancati, lo stavano letteralmente supplicando di perdonarlo...

Perdono... come se fosse quello il problema

Perché a mente fredda aveva capito che alla fine Izuku, di scelte, ne aveva avute poche

Non lo conosceva quando aveva accettato quello scambio e quando lo aveva conosciuto di certo lui non aveva aiutato nel farsi una buona prima impressione
Ma dopo? Perché non gliene aveva parlato? Perché non aveva chiesto aiuto?

Era pur sempre un eroe no? E se avesse saputo che era sotto scacco dei villain, quando persino il governo lo aveva attaccato, lui avrebbe potuto aiutar....

Gli occhi di Keigo si riaprirono nella notte, mentre il cuore prendeva a martellargli la cassa toracica con forza, e quasi si rialzò da quel divano quando un'altro pezzo del puzzle veniva incastrato

Era ferito...

Nel momento stesso in cui aveva lasciato un'apertura per il ragazzino, da fargli pensare magari di potersi fidare, era stato ferito in quello scontro con i villain....

La sua ala non funzionava nemmeno più e tra la febbre, e le ammaccature, aveva avuto bisogno di diversi giorni per riprendersi

Poi c'era stato il centro commerciale e, probabilmente, se non avesse fatto il coglione al mattino Izuku glielo avrebbe anche detto...

Ma poi gli avevano sparato...

E probabilmente aveva avuto talmente tanta paura, che lo facessero anche a lui, da non dire niente nemmeno in quel momento

Senza considerare che di sicuro ce l'aveva con lui anche per altri motivi...

I piedi si erano spinti autonomamente al di fuori del divano, quando la situazione nella sua testa volgeva a favore del verdino, per poi bloccarsi di nuovo e farlo rimanere seduto ed immobile

Avrebbe comunque potuto parlare dopo no?

In quei famosi cinque giorni...

Avrebbe potuto rompere quella bolla, fatta di risate ed illusioni, e dirgli che era in combutta addirittura con Dabi.

Le mani dell'eroe si strinsero tra di loro, facendo sbiancare le nocche, ed un profondo respiro venne immagazzinato nei polmoni

Si...avrebbe dovuto dirglielo invece che, come aveva fatto, trascinarlo in una trappola del genere...

E Keigo era convinto di questo, tanto da rimanere inchiodato ancora sul divano, anche se ormai un tarlo sembrava essersi piantonato nella sua testa

Che cosa avrebbe fatto lui?

Che cosa avrebbe fatto al suo posto?

"Esattamente quello che ha fatto il ragazzino...ecco cosa..."

Gli occhi dell'eroe si chiusero mentre le mani risalivano a coprirsi il volto

Era ormai troppo tardi...

Se anche gliene avesse parlato, rischiando seriamente di essere lanciato fuori dalla finestra, era ormai tardi...senza considerare che entrambi erano feriti e che lo stronzo rischiava seriamente di essere ammazzato.
Il labbro inferiore dell'eroe finì in mezzo ai denti, ad un nuovo singhiozzo soffocato, ed i suoi occhi si girarono fino a scorgere il fagotto che stava sotto le coperte

Cosa poteva pretendere da lui?

Aveva solo diciotto anni...

Non era cresciuto come lui.

Non lo avevano nutrito a pane ed inganno e non avrebbe potuto, nemmeno volendolo, salvare entrambi.

E certo faceva male che non avesse scelto lui, tra i due, ma probabilmente aveva pensato che un eroe avrebbe avuto più possibilità di cavarsela piuttosto che quel pallone gonfiato con la sindrome dell'onnipotenza del dio.

Anche perché era facile intuire che già non fosse in condizioni di combattere

Gli occhi gialli scivolarono di nuovo sul corpo di Izuku, sepolto da strati e strati di coperte probabilmente per soffocare il suo pianto, ed un'ultimo pezzo tornò alla mente dell'eroe mentre si alzava

Non aveva reagito

Nonostante avesse una sua piuma ben conficcata sul collo, e la certezza matematica che avrebbe perso la vita a causa sua, non aveva reagito

Perché?

Le ginocchia di Hawks toccarono il materasso, sentendo che quel pianto sommesso si fermava in quello stesso istante, e la mano risalì sul fagotto fino ad afferrare un lembo di lenzuolo ed abbassarlo

H:" perché non sei scappato? Perché non hai urlato o hai invocato pietà?"

Gli occhi cerchiati di rosso del verdino si riaprirono verso di lui faticosamente, pieni ancora di una patina lucida e piena di dolore, prima che il suo labbro tremasse e si arricciasse di fronte a lui

I:" p-perchè... perché Dabi voleva che qualcuno morisse in quel vicolo ... Non avrebbe mai accettato di..d-di  farci andare via tutti e tre...e...ed h-ho...h-ho preferito essere io... Io...i-io sarei morto per proteggerlo...io sarai morto...per proteggere te..

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