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Aveva fatto di tutto...

Dall'aspettare seduto immobile sul divano, resistendo a malapena alla tentazione di creare una lista di cose che voleva chiedergli, al muoversi in punta di piedi in cucina per riuscire quantomeno a mangiare qualcosa...

Si era chiesto se poteva accendere la TV e se sarebbe stato un problema, più che altro per questione di privacy, se avesse utilizzato anche la PlayStation che vi era al di sotto...

Aveva fatto la doccia con la porta chiusa a chiave, il primo giorno, per poi iniziare a farla con la porta spalancata e trasalendo ad ogni minimo rumore

Si era accontentato di latte e biscotti, non volendo toccare nulla della dispensa dell'eroe, ed ormai aveva la nausea solo all'idea di scaldarne un'altra tazza ..

Aveva letto...

Aveva letto tantissimo ed aveva apprezzato particolarmente la sezione sui fantasy di cui la libreria del biondo, incredibilmente, era fornita ...

Aveva fatto avanti ed indietro nell'appartamento, massacrandosi le mani, e rendendosi conto del tempo che passava solo guardando il sole ed il suo lento cammino...

Aveva riso da solo come un pazzo...

Si era ritrovato accucciato ai piedi del letto, dove solo pochi giorni prima stava seduto l'eroe, ed aveva parlato da solo pregando che quello schermo anti cimici funzionasse sul serio...

Aveva pianto...

Aveva urlato...

Aveva cercato di stare il più distante possibile da quelle vetrate, e dai loro occhi indiscreti, mentre cercava disperatamente di capire come dovesse comportarsi un fidanzato in una situazione come quella...

Ma non poteva fare niente, di ciò che sarebbe stato naturale fare, perché non ne aveva la possibilità e non sapeva come fare...

Perché sarebbe stato logico se un ragazzo innamorato, quando il suo compagno si assenta per una giornata, lo chiamasse no?

Ma non aveva il suo numero e si era accorto, solo in quel momento, che anche il suo cellulare personale era sparito...

Avrebbe dovuto uscire ed andare alla polizia no?

Denunciarne la scomparsa...

Urlare davanti ai poliziotti ed, in piena crisi di nervi, dimostrare che quello che erano non era una farsa...

Avrebbe dovuto correre fuori da quella casa e, con gli occhi da pazzo, iniziare a cercarlo... perché erano passati già tre giorni no?

Ed Hawks non era rientrato...

Poteva essere morto da qualche parte no?

Ed allora perché nessuno lo aveva avvisato?

Che cosa ci faceva ancora lì, in quella casa enorme e vuota, se non sarebbe più tornato?

O magari non tornava per colpa sua no?

Perché aveva fatto saltare la copertura...

Perché si era comportato come un idiota, nel momento in cui doveva mostrarsi felice e contento, e lo aveva pure ferito...

Aveva già cambiato idea?

Aveva già deciso che il suo aiuto, l'aiuto di uno stupido quirkless senza valore, non gli serviva a niente?

Avrebbe dovuto chiudere le tende...questo pensò Izuku quando al tramonto del terzo giorno, ormai con il cervello andato completamente a puttane a causa della preoccupazione e dell'insonnia, si ritrovò per l'ennesima volta a guardare quelle vetrate...

Ma se fosse tornato?

Se avesse azionato quel telecomando, per rientrare, e si fosse trovato le tende contro?

E se fosse caduto?

Le labbra del verdino si piegarono in una smorfia sarcastica, mentre si avvicinava di più al vetro, ed i palmi delle mani si posarono sulla superficie fredda ricominciando a guardare fuori

Cosa doveva fare?

La testa si chinò in basso, spompato completamente di ogni forza, e le gambe cedettero sotto il suo corpo debilitato...

Gli occhi si chiusero, quando si sdraiò a terra senza forze, e quasi si addormentò all'istante mentre gli ultimi raggi arancioni rischiaravano il soggiorno

Già...quasi immediatamente...

Ma non abbastanza in fretta da non sentire un click, provenire dalla finestra, e da non avere la prontezza di riflessi di allontanarsi velocemente mentre quel vetro si sollevava...

Il cuore prese a battere ad un ritmo disumano, mentre si trascinava a terra spostandosi verso il divano, e quasi gli venne da piangere quando quel rosso ricomparì all'orizzonte davanti ai suoi occhi...

Un sorriso enorme si stagliò sulla sua bocca, mentre quelle ali diventavano sempre più grandi e visibili, e quasi gli venne da urlare di felicità quando riuscì a scorgere anche il volto del biondo che si avvicinava sempre di più...

Ma bastò questo per far spegnere il sorriso che si era aperto , spontaneamente, sulla sua bocca...

Piccole gocce di sudore contornavano il viso dell'eroe e sembravano fondersi, in un tenue arancione, mescolandosi con il sangue che gli scorreva dalla fronte

L'ala destra era profondamente danneggiata e sembrava quasi tagliata in due, perlomeno da quella distanza, rendendo il volo dell'eroe meno aggraziato e molto più pericoloso...

Le mani del verdino scheggiarono in avanti, verso quella finestra aperta che dava su uno strapiombo di quaranta piani, e l'eroe entrò finalmente da quelle vetrate andandosi a schiantare proprio contro di lui...

Caddero entrambi a terra, con un tonfo che fece vedere le stelle al minore, e le sue labbra si aprirono per chiedergli dove diamine fosse stato e perché ci avesse messo tanto a tornare

Ma si richiusero immediatamente quando sentì il calore che si sprigionava dal corpo dell'eroe, che annaspava sopra il suo ventre, e quando quegli occhi gialli si riaprirono lucidi e febbrili

H:" sono... s-sono a casa... ragazzino..."

Chiudendosi, subito dopo, mentre la finestra calava di nuovo....

E l'eroe sveniva..tra le sue braccia...

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