Capitolo 1

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Emma

Buio.
Non c'era altro intorno a me.
Mi sentivo come immersa in una grande bolla d'aria cupa,senza animo.
Nuotavo nella tranquillità finché non sentii di nuovo quel suono fastidioso del quale mi ero dimenticata.
Una sirena.
Era così che ci svegliavano in carcere,ci trattavano come animali.
Quel suono fastidioso mi riportò alla realtà  dalla quale ero scappata volutamente e mi misi in cammino verso la mensa.
Lá c'erano delle persone che la società  considera come "scarti", mi sentivo a disagio in mezzo a loro.
Non ero come loro.
Nessuno si avvicinava a me, era come se fossero spaventati.
Magari si rendevano conto che ero diversa da loro, io non ero una criminale pericolosa, loro sí.
Anche se le guardie mi guardavano con un po' meno commiserazione.
Ogni volta che passavo nei corridoi mi urlavano le peggiori cose, mi dicevano che non valevo niente e che ero un mostro per ciò che avevo fatto. Non avevano tutti i torti.
Solo una ragazza,in mezzo a tutta quella folla di rammolliti, si avvicinava a i me e mi parlava. Non sapevo chi fosse, né volevo saperlo. 
Ancora oggi non sono a conoscenza della ragione per la quale è dietro alle sbarre.
<<Ho saputo che incuti molta paura qui dentro, devi aver commesso senz'altro una valanga di omicidi.>>
Questa ragazza voleva davvero sapere perché mi trovavo lí, eh? Curioso.
<<Non so perché tutti mi guardano in quel modo, e nemmeno mi interessa. Voglio solo scontare la mia pena, in quanto so di aver commesso atti impuri.>>
<<Cos'hai fatto? Dimmelo!>>
Anche se non apprezzavo il tono della sua domanda, ho deciso di accontentarla.
<<E' cominciato tutto con un obbligo..
La mia migliore amica era innamorata cotta di questo ragazzo.
Lui era alto, capelli marroni abbastanza corti e occhi verdi come il lime.
Adoravo la mia amica, eravamo coinquiline e vivevamo insieme per pagare l'affitto ridotto.
"Potresti dirglielo tu?" mi chiese Stasie con i suoi famosissimi occhi dolci.
"Se proprio insisti, ma come dovrei dirglielo secondo te?"
"Dovresti invitarlo al Bounard Café¨ oggi pomeriggio,lui non saprà  resistere a una buona cioccolata calda."
E sia. Potrei sempre inventarmi una scusa per convincerlo.
"Va bene,come vuoi. Ma mi devi 20 dollari".
E così mi ritrovai davanti all'entrata della scuola per aspettare il famoso ragazzo. Stasie non mi aveva detto il suo nome,però avrei potuto distinguere il colore dei suoi occhi tra migliaia di occhi colorati.
Eccolo là,il ragazzo giusto! Mi diressi verso di lui velocemente e mi ci fermai di fronte.
"Hey ciao, sono Emma, del tuo stesso corso di chimica."
Non nascondo che la chimica fosse davvero una mia difficoltà , avrei senz'altro potuto ricavare una lezioncina sugli atomi che mi sarebbe sicuramente servita.
"Oh hey, si mi ricordo di te. Senz'altro, quando possiamo vederci?"
Wow,fui sorpresa dalla velocità  con la quale accettò il mio sfacciato invito.
"Se ti va possiamo andare al Bounard Café oggi pomeriggio, mi farebbe molto piacere se prendessimo una cioccolata calda insieme nel frattempo,con questo freddo ci vuole proprio.
Era inverno a Chicago e durante questa stagione il freddo era una cosa insopportabile, niente che una cioccolata calda non possa aiutare.
"Va benissimo, allora a dopo".
Ci ero riuscita, avevo chiesto ad un ragazzo di uscire,certo non per me però almeno la mia amica sarà  felice.>>
<<Quando arriva il punto dove hai commesso l'omicidio?>> mi chiese la ragazza sconosciuta con la divisa arancione.
<<Te lo dirò quando ci arriverò.>>
Ripresi fiato.

𝔗𝔦 𝔄𝔪𝔬 𝔇𝔞 𝔐𝔬𝔯𝔦𝔯𝔢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora