Alex
Luce.
Finalmente un po' di luce.
Il leggero sollievo si trasformò in una forte fitta alla testa.
Non ricordavo di essermi ubriacato la sera prima, però non riuscivo a spiegare il dolore che era quasi lacerante.
Anche il mio letto sembrava diverso, molto più scomodo, e stranamente Mr Whiskers non era lì con me. Di solito la mattina verso le 5 si sdraia sempre vicino ai miei piedi e inizia a miagolare affamato. Ma stamattina non è qui.
Decisi di muovere il braccio destro per toccarmi la testa, il dolore era molto forte.
Devo aver bevuto molto.
Provai ad allungarmi ma il braccio era stranamente immobile, non riuscivo proprio a muoverlo. Sentivo come un tubo di plastica attaccato ad esso che mi impediva di fare certi movimenti.
Spalancai gli occhi.
Ero in una sala d'ospedale.
Ma come ci sono finito qui?
Cos'ho fatto ieri sera?
Devo essere stato proprio sbronzo, però ritrovarsi in ospedale è decisamente troppo esagerato.
Il mio braccio destro era legato ad un tubicino trasparente e più alzavo lo sguardo e più notavo quanto fosse lungo.
Questo però non spiega il perchè mi trovo qui.
Provai a guardarmi intorno cercando di ricordare ma nulla, non ricordavo niente.
<<Oh porca troia. Ho perso la memoria>> urlai assalito dalla disperazione.
Non posso crederci.
Non posso essermi sbronzato così tanto.
All'improvviso sentì il pavimento tremare e suoni di passi così pesanti che all'inizio pensavo avessero liberato degli elefanti da uno zoo.
Uno sciame di dottori e infermiere entrarono di corsa dalla porta alla mia sinistra e mi circondarono come se fossi un qualche attore di hollywood o qualcosa del genere.
<<Oh mio buon Dio, è vivo!>> disse un' infermiera (devo dire molto carina) con una targhetta argentata con la scritta "Carole".
<<Carole, controlla il battito cardiaco>> le ordinò un dottore. Aveva il camice bianco "matchato" con i suoi capelli bianchissimi. Sicuramente era sulla sessantina.
Un'altra infermiera, questa volta con i lineamenti delicati e gli occhi a taglio orientale, mi si avvicinò a destra con le lacrime agli occhi.
<<Come si sente, signor Dover? Finalmente si è svegliato.>>
Cosa intendeva con "finalmente"?
<<Sto bene però sono un po' confuso>> le confessai abbastanza agitato.
E' vero, sono confuso, però sicuramente il sentimento che prevale in questo momento è l'ansia che continua ad aumentare con l'avanzare del tempo.
<<E' normale sentirsi confusi dopo un mese di coma, l'importante è che sta bene.>>
Aspetta...Coma?
Sono stato in coma? E per quanto? Un mese?
"Cos'è successo a Mr Whiskers, il mio gatto?" fu il mio primo pensiero in quel momento, vivevo solo con lui. O almeno, non più da quando-
<<Si ricorda qualcosa?>> mi chiese l'infermiera alla mia destra.
Ad essere sincero non ricordo molto.
Oh merda.
<<Ehm io->> mi interruppe il dottore con il camice bianco come i suoi capelli.
<<Forse dovremmo farlo riposare, si è appena risvegliato da un coma.>>
Mi sto lentamente innervosendo.
Perché nessuno mi dice cos'è successo?
<<Qualcuno potrebbe dirmi cosa mi è successo? Non ricordo un accidente!>>sbottai spazientito.
Non avevo molto tempo da perdere sapendo che ero bloccato in un ospedale senza nemmeno sapere il motivo.
L'infermiera Carole cominciò a parlare.
<<Hai avuto un trauma cranico o balistico dovuto a un colpo di pistola sulla tempia. Il proiettile le ha lasciato una cicatrice che fortunatamente siamo riusciti a cucire, altrimenti avrebbe rischiato la morte. Anche se..>> si interrompe per prendere fiato, spostando lo sguardo verso di me.
<<Credevamo che fosse morto, non ricevivamo più segnale dei suoi battiti. Stavamo per dichiararla "deceduto">> delle lacrime le cominciarono a scendere lentamente dall' occhio.
<<Ma per fortuna è sopravvissuto. Suo padre ci ha mandato un sacco di lettere e email contenenti minacce di morte.>>
Il suo tono di voce cambiò.
Quel bastardo di mio padre li aveva minacciati.
Albert Dover, uomo d'affari molto rispettato che avrebbe fatto qualsiasi cosa per mantenere il suo status senza essere sulla bocca di tutti.
Tipico suo.
Non avrebbe mai accettato che la notizia del mio presunto coma facesse il giro dei media e dei giornali. Per mia sfortuna siamo una famiglia abbastanza conosciuta.
Fissai il dottore negli occhi, stavolta un sentimento di determinazione mi travolse tutto il corpo e provai un insolito calore.
<<Dottore...chi mi ha sparato?>>
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𝔗𝔦 𝔄𝔪𝔬 𝔇𝔞 𝔐𝔬𝔯𝔦𝔯𝔢
Misteri / Thriller"Al solo sguardo incute paura,tutti nella prigione di Allen sanno chi è ma non sanno nulla della sua storia. Finché una ragazza si fa coraggio e decide che avrebbe scoperto tutto sulla storia di Emma Jackson. Una bellezza enigmatica con un passato m...