2. All of me changed like midnight

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Celeste

«Il marketing è l'arte di costruire connessioni. Non riguarda solo i numeri o le vendite, ma le storie che creiamo e le emozioni che suscitiamo. Ed è questo il vostro compito, creare un progetto originale, che sappia suscitare emozioni ai vostri acquirenti. Immaginate di essere alla guida di una multinazionale e di avere davanti a voi uno dei clienti più importanti di tutta la nazione. Lui è interessato a voi, alle vostre strategie di marketing, ai vostri prodotti, ma ha un dubbio: c'è anche un'altra multinazionale, vostra rivale da sempre, che lo incuriosisce per i medesimi motivi. Ma voi non potete lasciarvi scappare un cliente del genere, dovete accaparrarvelo a tutti i costi, quindi dovete presentare un progetto impeccabile. Che cosa fate? Come strutturereste la presentazione di questo progetto?» Il professor Baer pronuncia queste parole con così tanta enfasi, che mi sembra di essere realmente in una grande multinazionale a descrivere l'ennesima strategia di marketing e non fra i banchi della Columbia University.

L'aula magna è stracolma di persone; le sue lezioni sono sempre le più seguite e, a differenza degli altri corsi che a metà semestre si spopolano, i corsi del professor Baer accolgono sempre più studenti.

«Questo è il compito che dovete portare a termine. Vi ho divisi in gruppi da due o da tre persone, in base alle vostre medie e alle vostre capacità. Vi ho assegnato un progetto differente da portare a compimento, che esporrete durante il vostro esame. Mi raccomando, collaborate sempre con il vostro partner, questo non è assolutamente un lavoro individuale. Lo scopo di questo progetto non è solo quello di presentare la migliore strategia, ma anche quello di mostrare l'efficacia del lavoro di coppia. Siamo tutti abituati a guardare film e serie tv dove le due menti dell'ufficio sono sempre in contrasto l'uno con l'altro. La competizione a volte ci spinge a dare il meglio di noi, ma molto spesso è l'unione dei pensieri e delle menti che porta a risultati eccellenti.»

Le sue parole sono la scarica di adrenalina di cui avevo bisogno per iniziare questa giornata.

Questo è soltanto il mio secondo semestre di studi alla Columbia, non conosco benissimo i miei compagni di corso, anche perché siamo tantissimi, ma non vedo l'ora di conoscere il mio partner.

«E cosa più importante,» aggiunge Baer «ogni progetto è promosso da un'azienda differente. Chi presenterà il lavoro migliore avrà la possibilità di vederlo realizzato, ma solo una coppia potrà vincere questa opportunità.»

Il professore chiama uno dei suoi assistenti e gli consegna dei fogli, dandogli l'ordine di appenderli sulla bacheca all'uscita dell'aula. Su quei documenti sono presenti i gruppi e i progetti di lavoro. Infatti, la maggior parte degli studenti, presi dalla curiosità, si precipitano verso l'uscita e inseguono il poverino fino alla bacheca per leggere in anticipo.

Non capisco tutta questa fretta e questa agitazione. Più che degli universitari sembrano ancora dei liceali al primo anno, che non hanno ben compreso le regole del sistema scolastico. A differenza loro, decido di aspettare che il corridoio si sia sfollato del tutto prima di uscire così mi metto a sedere e sistemo la mia agenda con tutti gli impegni di questo fine settima.

Non sono al massimo delle mie energie, la gara di ieri sera mi ha stremata e il giro in quello strano locale di periferia è stato il mio colpo di grazia. Il weekend è il momento perfetto per recuperare le energie profuse durante la settimana, motivo per cui ho deciso che non mi lascerò trascinare dalle mie amiche a strane feste con i loro nuovi amici, altrettanto strani.

In lontananza vedo Dayane fare capolino dalla porta di ingresso. Verifica che la lezione sia finita poi, dopo averne avuto la certezza, entra in aula e mi raggiunge euforica.

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