Si siede alle tavole,
nei salotti,
non lo riconosci subito,Ha vestiti puliti,
volto corteseLa gentilezza
ma che bel salotto
che bella casaSignora, che torta squisita,
I fiori, deliziosi!È stato tutto un terribile
Malinteso
Ma noi siamo persone
Civili, acculturati( Non ci siamo mai mossi
da quiMa scriviamo saggi
Sui massacri
D'Altrove)
Suvvia
Son solo bambini
Ma a otto anni
alcuni imbracciano già
il fucilecome gli adulti
Preparano e sfoderano
Parole,
Vomitate
sui libri d'arte.
( La bellezza
la cultura
salverannoIl mondo...
Ma chi ci salveràda noi stessi?)
Eccolo
Comincia
ad aggirarsi
fra i presentiÈ sempre più magro
perde i connotati
Umani, è mostruoso
(come tutti gli esseri umani
che finalmente
Mostrano il vero volto)
Ha scelto
Dei correlativiOggettivi:
Basta
Un telefono, una torta
( Quante parole non dette
incastrate in gola
Conati
di rancore )Un drink
disnibitore
di parole
di freniDi rimorsi.
( Di nuovo, lo stato di natura
prevale
sulla civiltà
L'uomo è un lupo per gli
altri uominie il Leviatano
Divora
il contratto sociale
resta soloLa bestia dell'egoismo)
Ma fuori
i bambini
Giocano,
Hanno dimenticato
i rancori,
le bastonate - sono solo
giochi
violenza in sboccioMa i cuccioli
si graffianoE poi fanno pace
rincorrendosi( E nell'appartamento
Il dio del massacro
ha
vinto"Il solo che governa
in assoluto, fin
dalla notte
dei tempi" )
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Cinemania
PoetryIl cinema come modo di rapportarsi alla vita, poesie e flussi di coscienza