La pancia non c'è più...basta che te lo credi!

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Il fatto è che quando sei in viaggio ti lasci un po' andare, mangi dove capita come capita quello che capita senza freni... continui a mangiare come quando avevi vent'anni, solo che adesso vent'anni è il tempo che ci metti a smaltire quello che mangi.

Tornato dalle ferie, prendi un paio di calzoni...avresti potuto giurare che quindici giorni prima ti andavano da Dio...e ti trovi quattro dita di spazio tra l'asola e il bottone. Sì, per chiuderli ti devi sdraiare sul letto, contorto come un serpente con le coliche e utilizzato strumenti di tortura: alla fine ce l'hai fatta: chiusi! Peccato che appena riprendi a respirare tutto intorno alla cintura sono colati fuori cinque centimetri di orribile cotica repellente, un vero salvagente di lardo, ci mancava giusto la testa del paperotto che quando la schiacci fa "Queeeck!".

E allora la decisione finale: dieta! Strisciando lungo i muri vai a comprare quella roba tristissima che mangia chi si mette a dieta: arrosto di tacchino magro, bresaola di cavallo light, yogurt lassativi (dove c'è sempre una modella triste che dice "Oggi mi sento un po' gonfia...", e pesa 45 chili per 1 metro e 80... di pugni in faccia ti gonfierei, cretina!)... In più, adesso con l'avvicinarsi dell'estate escono tutti quegli stramaledetti giornali, StarBene, StarMeglio, StarBenissimo, StarDaDio, MiSentoUnDio, SonoDio con le loro diete del cazzo: del Melone, del Brodo di Trippa, del Fantino, del Pappone, del Cracker, dell'Ottovolante...E alla fine ti tolgono tutto, perché l'unico mezzo per dimagrire è smettere di mangiare. E ora la moda delle tisane dimagranti, la Tisanonerchia, roba così...per forza che dimagrisci, se bevi solo tisana...ci devi far bollire una mortadella, per ingrassare! E quello stronzetto che le pubblicizza che dice "La mia nobile famiglia si tramanda queste ricette dal Medioevo!" L'ho trovato, su Internet, lo stemma araldico della sua nobile famiglia: due tazze incrociate con sotto un cavallo morto di fame. Fanculo, vah.

Anche tutte le pubblicità delle miracolose bevande, beveroni, tisane, pastiglie, integratori, disintegratori, Fave di Fuca, Fuche di 'sta Fava, ti creano delle false aspettative, tant'è vero che alla fine c'è l'omino psicopatico parla velocissimo e ti dice che "perottenereirisultatidesideratiènecessarioseguireunregimeipo-caloricoeunacostanteattivitàfisica"; poi uno dice: "Ok, stasera a cena porchetta con fagiolane, mezzo tiramisù e una birretta...tanto vado a letto, mi infilo una Fava di Fuca su per il culo e domattina mi sveglio e sono Don Lurio!"...Ma non è così.

Quindi, mangiando un cazzo, con il "regime ipocalorico" siamo a posto; ora tocca alla "costante attività fisica", cioè la palestra. Anche qui pubblicità ingannevole: tutte le palestre espongono poster di uomini che non hanno solo la tartaruga sugli addominali: hanno un branco di testuggini; ragazze che rompono le noci di cocco con le chiappe...poi entri e vedi solo bancari cinquantenni con tre pance, quattordicenni brufolosi con il torace di una cavalletta... e queste donne di mezza età abbronzatissime, con le rughe anche sui talloni e con splendide tette sferiche che sfidano la forza di gravità...ma che sono tristemente soggette a quella centrifuga quindi, durante le rotazioni del busto, si trovano tutte le tette attorcigliate dietro la schiena.

La palestra più vicina al mio ufficio ha un'offerta "29 Euro al mese"; la ragazza alla reception, che ha tanti di quei piercing che parla come se avesse un furetto idrofobo in bocca, mi spiega che si tratta della tariffa "light", con ingresso da mezzanotte e venti alle tre e quaranta del mattino. Negli altri orari il mensile costa 80 Euro, ma in omaggio c'è lo spinning. "Ah, spinning - dico - non ho mai provato!", "Dai allora, ti regalo una lezione di prova, vieni domani!". Il giorno dopo arrivo, mi cambio ed entro nella "sala-spinning": un cubicolo cinque metri per cinque con venti biciclette, talmente vicine l'una all'altra che già solo per arrivare alla tua devi dimagrire! Arriva l'istruttore, sale sulla sua bicicletta, schiaccia il pulsante di un piccolo telecomando e nella sala si scatena l'inferno! Musica a 15.000 Watt, luci strobo da epilessia, e tutti che pedalano come ciclisti cocainomani...voglio dire, normali atleti del Giro d'Italia.

Lui dice: "Ciaaaaaao ragazzi sono Jonathan".

Non è vero, ti chiami Alfonso LoBue, l'ho letto sull'armadietto...ma perché vi volete chiamare tutti Michael, Sammy, Giangi, Lollo, Johnny...non ti vergognare del tuo nome, Alfonso, vergognati di quei pantaloncini gialli da finocchio che ti sei infilato ma niente, lui continua: "Beeeeeeeeeenvenuti a questa faaaaaaaantastica pedalata che ci porterà priiiiiiiiiima in pianura, poi in coooooooooooollina e poi a scalare un'altissima moooooontagna in cima alla quale ci saaaaaaremo guaaaaaadagnati il traaaaaaguardo!!".

Oh, Jonathan, ma che cazzo dici? Mai hai visto dove siamo, Jonathan? In una prigione cubana piena di psicopatici sudati e puzzolenti che non sentono neanche l'infarto che arriva... e dove sono la strada, la collina, la montagna, non c'è neanche una finestra, cretino! Poi, perché nessuno mi ha detto che ci volevano i pantaloncini imbottiti? Dopo cinque minuti avevo le allucinazioni: c'era Cristiano Malgioglio seduto sul manubrio che mi diceva "Guarda, fa male i primi 5 minuti ma poi è tutta in discesa!".

Voi ridete, ma la dieta mi sta uccidendo. A colazione prendo solo un caffè con due pastiglie di dolcificante; esco, e lo sforzo per aprire la porta dell'ascensore mi fa girare la testa. Nell'edicola sotto l'ufficio vedo la copertina di Cucina Italiana e mi eccito neanche avessi visto un giornalino porno. A pranzo ho una pera con tre fette biscottate...passo il pomeriggio chiuso nel cesso, metà a piangere e metà ad autosoddisfarmi con Cucina Italiana. Stasera mi tocca mezz'etto di bresaola e uno yogurt alla Magnesia SanPellegrino. La bresaola è tanto sottile che ci vedo il Telegiornale attraverso...non il mio, quello del vicino di fronte!

Lo yogurt lo mangio con la forchetta e lo mastico, così dura di più. Alla prima forchettata suona il citofono; apro il portone senza neppure rispondere, guardo mia moglie e le dico: "Minchia, ti giuro che se è Giovanni Rana lo ammazzo!"

Lasagna MeccanicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora