7- La notizia dell'Oroscopus

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Niylaria notò il biglietto argenteo solo quando rientrò in possesso della sua borsa, in infermeria, nel momento in cui tirò le cinghie dalle braccia del ragazzo in uniforme verde e per sbaglio lo fece scivolare fuori dalla sacca.

Era quasi da dieci minuti che contemplava quel rettangolino di carta, sotto le lenzuola di un letto della scuola, aspettando l'esito della prova. Non sapeva come l'avrebbero giudicata. Svenire distruggendo i golem era un segno di vittoria o di sconfitta? O, forse di tutti e due? D'altronde, aveva completato il test e fallito insieme.

Ma non aveva senso tormentarsi su un rompicapo simile, dunque decise di distrarsi, studiando quello strano biglietto semitrasparente, che brillava argenteo alla luce del sole e diventava blu non appena faceva passare le dita sul retro del cartoncino.

Su di essa, erano tracciate alcune parole: "Salotto dei Desideri", in grande, "... di madama Klardann", in piccolo, e, dietro, c'era scritto: "Non riuscite a dormire? Troppi problemi vi tengono svegli? Volete fuggire per una notte dalla vostra gabbia? Non dovete far altro che tenere questo biglietto sotto il cuscino, prima di addormentarvi. Forniamo soluzioni a tutti i vostri problemi, reali o fittizi. Valido per ogni età e per qualsiasi razza. Buon viaggio".

Sembrava interessante e Niylaria si chiese se fosse sicuro provare a seguire le istruzioni; dopotutto a casa era in punizione, quindi non aveva nulla da fare.

Abbassò la tesserina di carta e fissò il soffitto.

Sospirò.

Nonostante i sforzi, non riusciva ancora a distogliere la mente da ciò che aveva visto la notte precedente. Era come spingere in acqua un galleggiante.

Ripensando a quell'episodio, le parve di rivivere un incubo. Quello scenario lo sentiva così surreale e lontano dalla città ordinata e pulita che conosceva. Com'era possibile che fosse lo stesso distretto? Che contrasto.

In quel momento, la porta dell'infermeria si aprì e, invece del pixie che Niylaria si aspettava di incontrare, vide un vecchio gagliardo in tunica da insegnante marciare a grandi falcate nella stanza, il corpo pieno di vita e di muscoli, la chioma argentea che scendeva tutt'intorno al suo volto, simile a una criniera.

«Non ci siamo ancora presentati. Sono il maestro Darriykin Axkerenn. Insegno Combattimento. Tu devi chiamarti... Niylaria Lumice, figlia di un boia, accademia "Andromeras" e anche tirapiedi...» disse, leggendo dalla sua tessera di riconoscimento; la voce che rimpiccioliva di sillaba in sillaba. «Che curriculum di merda. È per questo che continuavi a tirarmi sulle rocce? Deformazione professionale?»

Niylaria ignorò la battuta.

«Buongiorno maestro Axkerenn, se non le dispiace, può dirmi se sono passata?» domandò, con il cuore in gola.

Lui tornò serio e la scrutò: «Sì, giusto, quasi dimenticavo. Devo comunicarti con dispiacere che... non sei passata alla prova di Combattimento», e prima che la ragazza iniziasse a disperarsi, aggiunse, «ma sei stata promossa lo stesso.»

Niylaria sbatté le palpebre. «Non capisco.»

«Nemmeno io, figliola» convenne lui, con un tono di voce disinteressato, agguantando una sedia per sedersi al fianco del suo letto.

Era completamente diverso dall'uomo che aveva incontrato in arena, e Niylaria si chiese se fosse una di quelle persone con dei capricci di carattere.

«Vedi, nel tuo assurdo tentativo di usarmi come arma-distruggi-golem per la seconda volta, sei svenuta, e per colpa mia. Di norma, un insegnante non dovrebbe intervenire, ma non ci è mai capitato di incontrare una studentessa così decisa a infrangere la regola. L'esito, perciò, era incerto. Da una parte avevi completato la prova, dall'altra avevi fallito.

L'Intrecciatrice di Costellazioni ☆ La giustizia del boia ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora