5- La Notte

6 1 0
                                    

Niylaria non sapeva se essere più emozionata o spaventata. Per una ragazzina amante del silenzio e abituata all'ordine, la notte appariva fin troppo selvaggia. Nel poco tempo che era trascorso, aveva visto negozi montarsi da soli sui tetti, ponti levatoi di ferro calare di qua e di là per collegare gli edifici e centinaia di persone senza tessere di riconoscimento sommergere le strade, montando baracche o stendendo tappeti sopra i quali riponevano la merce.

Sembrava come se un'altra città si fosse impossessato del distretto, inghiottendo le sue forme, le sue regole e sostituendole con delle nuove. Quella non era più la Miragh che conosceva, e Niylaria si sentì un'estranea in terra propria.

Mentre lei, Nofii e le sue guardie del corpo – due tizi mascherati, ammantati di nero, incontrati poco tempo fa nella piazza – si aggiravano per le strade, sempre più novità apparirono davanti ai suoi occhi, affascinandola e disgustandola insieme. La nuova città pullulava di gente sporca e tetra, che trattava i luoghi pubblici come un porcile: pisciava, sputava, gettava in giro la spazzatura, con atteggiamento del tutto indifferente.

Diversi gruppi di persone dall'aria losca litigavano sul lato della strada cercando di accaparrarsi un'area migliore per vendere la loro roba. File di donne scalze dall'aspetto provocante erano ammucchiate lungo i marciapiedi in attesa di qualcosa e ammazzavano la noia chiacchierando con la vicina oppure tentando di attirare l'attenzione dei passanti. Tra loro, una piccola ragazza bruna canticchiava un simpatico ritornello con le spalle al muro, in disparte.

Niylaria la osservò con curiosità e, per un attimo, i loro occhi s'incontrarono. La bruna le sorrise e ammiccò. Niylaria arrossì e distolse in fretta lo sguardo.

Oltre alle persone, c'erano anche altre cose che suscitavano il suo interesse. Come ad esempio, i triangoli e i trapezi di luce dorata sotto ai davanzali, che diventavano impercettibilmente via via più inclinati verso un'unica direzione, quasi come se appartenessero a un altro universo dove le ombre erano dorate e luccicanti mentre la luce era scura come la notte. In seguito, avrebbe cercato in biblioteca e scoperto che erano tinture speciali lavorati con la polvere pixie e servivano durante il giorno per illuminare ogni angolo buio della città senza tralasciare nessun brandello d'ombra, fuorché quella proiettata dai corpi in movimento.

Altre novità interessanti erano gli animali che avevano iniziato a popolare le strade, come le meduse siderali, di cui conosceva già l'esistenza, ma senza averne mai incontrata una.

Erano creature semitrasparenti che fluttuavano in aria, sospinte da un fascio di tentacoli fosforescenti alla ricerca di scintille; cibo di cui erano ghiotti e che potevano essere intravisti all'interno della loro testa a sacco. Le loro dimensioni potevano variare; certe erano minuscole e difficili da individuare a occhio nudo, mentre altri erano così grandi da raggiungere le dimensioni di un barile. Nei libri venivano sempre descritti come una specie misteriosa e, spesso, imprevedibile.

Oltre a questi, c'erano anche scarafaggi luminescenti, la cui corazza era fosforescente e pulsava di luce; le lucis-mosche, i ratti-saetta e tutti gli altri animali che per qualche oscuro motivo non amavano la luce del giorno e preferivano il buio.

Un altro fenomeno che Niylaria trovò affascinante fu scorgere le scintille guizzare fuori dagli oggetti e dalle persone, simili a vermicelli microscopici, per poi sparire verso l'alto. Conosceva già questo fenomeno, e sapeva che avveniva anche di giorno, benché fosse più difficile da notare a causa dell'interferenza della luce solare.

Lo chiamavano l'Evaporazione. Secondo la logica in cui ogni cosa era figlia delle stelle e dunque doveva bruciare una minima parte di sé per alimentare il fuoco vitale.

Niylaria osservò la sua mano e seguì con lo sguardo una scintilla scivolare fuori dalla manica per sparire nel cielo d'inchiostro.

«Come fa tutta questa sporcizia ad andare via? Di giorno, qua è tutto pulito» chiese a gran voce verso Nofii, per sovrastare il frastuono metallico degli edifici e dei ponti in costruzione.

L'Intrecciatrice di Costellazioni ☆ La giustizia del boia ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora