Niylaria non dormì; o almeno non volle farlo, finché le sue palpebre non la tradirono. Ma fu una notte inquieta: inframmezzata da risvegli e prolungata da fiumi di pensieri.
La tristezza non c'era. Anzi, dentro di lei non c'era proprio nulla. Sentiva il vuoto riecheggiare nel petto come un contenitore senza contenuto, una bambola senza scopo. Non pianse, e questa forse fu la cosa peggiore di tutte. Non riuscì a versare una singola lacrima per quanto s'impegnasse. Perdeva tempo a pensare e a pensare e a pensare, senza concludere mai niente; perciò, alla fine si abbandonò al silenzio, al vuoto, e provò sollievo.
Da quando era tornata a casa attraversando la finestrella che aveva lasciato aperta, suo padre non aveva fatto altro che urlare. Le gridò di quanto fosse deluso, stupito, che una ragazza intelligente come lei potesse prendere simili abbagli dopo averla avvertita e pregata di insegnare alla sorella un po' della sua ragionevolezza.
Niylaria non ribatté. Era giusto così.
Suo padre requisì la vibroascia e la chiuse a chiave all'interno di un cassettone nella camera sua e di sua sorella al primo piano; le fu concesso il permesso di usare la polvereluce solo per superare la seconda prova dell'Illumirine, dopodiché avrebbe sequestrato anche quella per tre mesi interi, durante i quali avrebbe potuto fare esercizio esclusivamente sotto la sua sorveglianza.
Niylaria non protestò nemmeno in quella occasione. Si limitò a sospirare e filò a letto senza neanche cambiarsi i vestiti o sistemarsi i capelli. Si addormentò sentendosi spossata, con la pesantezza in fondo allo stomaco.
La mattina dopo si svegliò con un gran mal di testa. Aveva le vertigini, puzzava e scoprì di essere anche raffreddata. Era una fortuna che la seconda prova fosse fissata nel pomeriggio, perciò dormì più del solito cercando di riposare e, soprattutto, dimenticare.
Era sola in casa e il silenzio era quello che le serviva. Le sue cose, una volta ben impilate e riordinate sullo scaffale, ora erano sparpagliate sul pavimento.
Non si era mai accorta di quanto fosse stanca interiormente. L'Illumirine, Yaco, Miva, Elysi, la maestra, i compagni di classe, Niveward stessa, perfino la Mangiatrice... Tutti ronzavano intorno a lei come moscerini insistenti, e Niylaria non ne poteva più di cercare un senso tra quei problemi annodati e riavvolti uno sopra l'altro. D'altronde se il mondo era ingiusto che cosa c'entrava lei? Perché doveva per forza face ciò era corretto quando tutti gli altri facevano solo quello che era comodo? Doveva lasciar perdere, sarebbero stati problemi di altri.
Già, lei non era malvagia per aver lasciato Elysi e la sua famiglia in quel vicolo. Non era vigliaccheria, non era cattiveria, semplicemente non poteva fare nulla. Non era colpa sua.
Ancora sotto le coperte, Niylaria girò la schiena per cercare una posizione più comoda. Tentò di svuotare la mente, ma non ci riuscì; così, decise di cercare qualche mezzo per distrarsi. La sua attenzione fu catturata da una serie di piccoli oggetti allineati sulla mensola ai piedi del suo letto.
Fin da piccola aveva l'abitudine di collezionare le sue vittorie attraverso degli oggetti significativi: il certificato medico che riportava le analisi del suo spettro luminoso; il pupazzo di ceramica dell'Astromante Zade; il ricamo di una stella a quattro punte che rappresentava il simbolo dell'Astroculto; e uno strumento composto da palline dorate unite da paletti mobili che un tempo usava per esercitarsi a intrecciare le costellazioni, prima che iniziasse ad acquistare barattoli di polvereluce.
Una volta osservare quegli oggetti la riempiva di orgoglio. Ora, solo confusione.
Infastidita, si mise a sedere e marciò fuori dalla stanza. Con calma si diede una sciacquata veloce in bagno, poi tornò in camera a cambiarsi i vestiti. Finalmente pronta, indugiò un momento davanti alla porta e diede un'occhiata al cassettone in cui era rinchiusa la vibroascia. Provò il desiderio di tirarla fuori con l'astromanzia, ma dentro di lei sapeva che sarebbe stata un'azione scorretta; quindi la superò, scese le scale e raggiunse l'ingresso. Infilò la borsa di scuola a tracolla e varcò la soglia di casa.
STAI LEGGENDO
L'Intrecciatrice di Costellazioni ☆ La giustizia del boia ☆
Fantasía☆Genere: Lightpunk Fantasy ☆Ambientazione: Niveward, dove di Giorno vige la legge inflessibile e di Notte la libertà totale. ☆Temi: giustizia, maturità, come affrontare il futuro. ☆Storia: Una ragazza vittima di calunnie vuole rendere la città un po...