La punizione di Niylaria e Miva prevedeva di non uscire di casa per due settimane. Quando udì la notizia, Niylaria l'accettò senza lamentarsi dacché era troppo esausta per ricominciare a litigare; Miva, però, la digerì diversamente e esplose in una furiosa protesta appellandosi a tutte le argomentazioni possibili, perfino a quelle di natura scolastica. Ciononostante, loro padre fu irremovibile: sarebbero uscite solo dopo aver dimostrato di aver riflettuto sui propri sbagli; e, di parola, il giorno dopo prese in mano la valigetta degli attrezzi e cominciò a sbarrare porte e finestre dall'esterno, per impedire alle figlie di sgattaiolare fuori quando lui era al lavoro.
Niylaria la riteneva una misura eccessiva, ma in seguito agli ultimi avvenimenti e alle ferite riportate non riuscì proprio a biasimarlo; soprattutto dopo aver assistito alla combattività della sorella, che tornava all'attacco ogni volta che poteva fino a quando loro padre non decise di di scortarla alle prigioni, per lasciarla constatare con i propri occhi della cella vuota e della verità riguardo al suo amico Yaco.
Quella notte Niylaria la udì singhiozzare prima di addormentarsi, e domandò a se stessa se non avesse commesso un errore a decidere di non aiutarla quando ne aveva avuto ancora l'occasione. Per lei era davvero difficile vedere la sorella triste, scontrosa e sempre più depressa; ma per quanto tentasse di avvicinarsi con le parole o le azioni, Miva la respingeva sempre. Fu allora che cominciò a sospettare che suo padre, in realtà, l'avesse messa in punizione più per tenere compagnia alla sorella che per punire lei, allontanandola perfino dalle ultime lezioni dell'anno prima delle festività.
I suoi dubbi si concretizzarono durante la quinta sera, quando suo padre le chiese di trattenersi dopo cena per parlare da soli. Le comunicò che il giorno seguente lei sarebbe dovuta recarsi all'Andromeras per restituire i libri presi in prestito dalla biblioteca e firmare tramite l'impronta del suo spettro luminoso il trasferimento per l'Illumirine. Poi, affrontò all'argomento principale: le chiese di raccontargli per filo e per segno i fatti accaduti durante la notte con la banda di Barrek, tutti i dettagli, e Niylaria cercò di accontentarlo quanto meglio poté.
Raccontò della trappola, dell'Intrecciatore dalla tessera anomala, dei pixie. Quando arrivò a parlare del fulmine precipitato dal cielo e di Miva, suo padre divenne molto assorto, dunque lei esitò un momento prima di chiedergli se non fosse orgoglioso della sorella, sperando che questo li spingesse un pochino a riappacificarsi.
«Certo che sono orgoglioso di lei» rispose, nonostante l'espressione più meditabonda che felice. «Ma questo non significa che posso permetterle di fare ciò che le pare. Miva non sa come funzionano le cose là fuori, e ultimamente si comporta in modo sempre più scontroso e irragionevole. Di questo passo, non ci vorrà molto prima che qualcuno decida di approfittarsi di lei.»
«Ma Miva è l'Astroeletta.»
«Astroeletta che non sa come superare una finestra sbarrata» precisò lui. «Niyla, io credo alla storia che mi hai raccontato, ma i poteri che ha ricevuto quella notte non ci sono più e forse non ritorneranno.»
«Se è così, non basterebbe permetterle di uscire almeno durante il Giorno? Tutti saprebbero che non è l'Astroeletta e nessuno vorrebbe più sfruttarla.»
«Niyla, un fulmine caduto dal cielo non è un evento da poco. Ha trafitto le Tenebre, scosso la terra, tutto il distretto si è svegliato nel mezzo della Notte. Questa è una sentenza delle stelle, non c'è scampo.»
Suo padre si mise a tamburellare con le dita la superficie del tavolo. Dopo un breve momento di riflessione, si fermò e la guardò negli occhi con severità. «Fin da quando le Tenebre hanno preso il controllo del mondo esterno, sono cambiate molte cose. Gli unici Astroeletti rimasti a Niveward, all'epoca, erano Cosmos e Astrea. A governare, perciò, sono dovuti salire al potere quattro Governatori, e non è un segreto che nessuno di loro è magnanimo e competente come lo erano stati i sovrani. È vero, all'inizio le cose avevano cominciato ad andare bene, ma di anno in anno tutti e quattro sono diventati sempre più avidi di potere e sta qui il problema. Cosa succederà quando scopriranno che un'Astroeletta è nata in città? Penseranno a come combattere la Mangiatrice e riconquistare le grandi terre del nord o la considereranno una minaccia al loro titolo di comando?
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L'Intrecciatrice di Costellazioni ☆ La giustizia del boia ☆
Fantasy☆Genere: Lightpunk Fantasy ☆Ambientazione: Niveward, dove di Giorno vige la legge inflessibile e di Notte la libertà totale. ☆Temi: giustizia, maturità, come affrontare il futuro. ☆Storia: Una ragazza vittima di calunnie vuole rendere la città un po...