behind the scenes

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"Chi ti fa sorridere,
ti salva la vita senza saperlo"

Sandy
<<Sei prorpio incapace, non esci per tutto il fine settimana>>
era papà che mi gridava dall'altra stanza perché avevo dimenticato di passare l'aspirapolvere in camera.

Oddio.
Entrai in stato d'allerta.
Questa sera avevo un'importntissima festa.

Era questo il rapporto che avevo con mio padre: continue incomprensioni.

Mamma invece era colei che cercava di proteggermi dai suoi rimproveri.

<<Dai tesoro, lasciala stare, è impegnata con lo studio>>
la sentii dire, mentre ero troppo curiosa di sapere se mio padre si sarebbe mai arreso.

<< Non si discute, non esce>>
Sentenziò lui con tono indulgente.

La situazione si metteva male.
Uscii dalla mia stanza e li raggiunsi.

<<Deve decidere pure la mamma non solo tu. Sbaglio o mi ha partorita lei?Mh?>> m'impuntai io.

Tanto dopo la pseudo uscita che non avrei più fatto non avevo nulla da perdere.

Ma quando lui fece per rispondere mia sorella Samantha uscii dalla stanza.

Era una peste a soli dieci anni, ma io la adoravo.

<<Papà, mi dispiace, ma ha ragione Sandy>> sentenziò lei.
Brava piccola.

Continuai a guardarlo con sguardo trionfante.

<<Oddio ma vi siete coalizzate tutte e tre?>>
Sbuffó lui mentre io sentivo di star già vincendo.

<<Discussione rimandata a domattina>> affermò mamma sapendo che la mia festa era questa sera.

Mi fece un occhiolino e io le mostrai il sorriso più smagliante che avessi mai fatto.

Ti amo mamma!

Come farei senza di lei?
Mamma era colei per cui sorridevo sempre.

Dylan
<< Io?Cosa ci fai tu qui>>
Ero completamente spiazzato.

Mi trovavo dentro il campo da basket, quando da dietro la rete vidi la minuta figura di Rachel.

Se ne stava in piedi in tutta la sua semplicità, guardandomi con due occhioni profondi.

Voleva dirmi qualcosa e lo intuii da come si torturava la pellicina delle dita.

<< Ero venuta per chiederti scusa, si beh..ieri sera sei stato gentile e io ti ho detto di riportarmi a casa>>

Io? Gentile?
Lei pensava che io fossi stato carino con lei?
Che enorme cazzata.

Uscii dal campo poco dopo, mentre con il dorso della mano scacciavo il sudore che mi imperlava la fronte.

I raggi del sole le illuminavano le ciocche bionde e rendevano più nitido il blu dei suoi occhi.

Il top stringeva i suoi seni piccoli e i pantaloncini le fasciavano i fianchi.
Purtroppo non potei constatare se anche da dietro le stavamo altrettanto bene.
Al solo pensiero il mio petto divenne teso.
Era bella da togliere il fiato.

Sembrava l'incarnazione dalla purezza,
cosa che a me mi faceva dannare, perché io non potevo averla una come lei, così semplicemente bella dentro.

<< Perché vieni qui?>> fu Rachel a domamdarmelo quando mi piazzai difronte a lei sovrastandola del tutto, tant'è che dovette alzare il viso per parlarmi.

A new start (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora