Cap. 10

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                             -Jungkook-



Osservo attentamente il principe sorridente che si è sdraiato di nuovo sul prato al mio fianco, continua a spostare di tanto in tanto delle ciocche biondo cenere ribelli dal viso e così osservandolo mi balena un’idea improvvisa, mi alzo sotto il suo sguardo incuriosito e mi metto a raccogliere tutti i fiori che mi ispirano nel verde prato mentre lo faccio di tanto in tanto  sorrido al principe che continua ad osservarmi silenzioso e attento giocherellando con la spilla che gli ho donato appuntata sul regale abito.

Una volta soddisfatto del mio bottino floreale torno al suo fianco a sedermi ed incrocio le gambe sorridendo fiero del mio lavoro, Jimin mi guarda dal basso sdraiato sul prato con un braccio dietro la testa e io inizio ad intrecciare i fiori che ho raccolto in una coroncina canticchiando una canzone.

Quando ho finto lo guardo pieno di felicità e noto che mi sta osservando in modo strano, non riesco pienamente a decifrarlo ma poi mi sorride e io mi avvicino titubante <<P-posso?>> mi guarda un attimo imbarazzato aggrottando leggermente le sopracciglia senza bene capire i miei intenti ma io sollevo la mia coroncina di fiori mostrandogliela << Posso metterti questa per fermare i tuoi ciuffi ribelli se…se ti va… fin ora ho solo acconciato criniere di cavalli... quindi con me sii clemente del risultato>> mi guarda stupito alla mia bizzarra richiesta ma poi ridere di gusto, e io mi perdo della sua risata... che bello il suo suono, è come una melodia dolce ed ipnotica alle mie orecchie, quanto vorrei sentirla tutto il tempo, annuisce dolcemente avvicinando il suo capo verso di me e mi spiazza imbarazzandomi quando si appoggia sulla mie gambe con la testa guardandomi dal basso con i suoi occhi in due mezze lune piene di felicità <<Stupiscimi stalliere>> dice mentre chiude gli occhi accomodandosi meglio tra le mie gambe, deglutisco nervoso e le mie mani tremano leggermente mentre inizio a portarle lentamente sui suoi capelli folti che come mi aspettavo trovo morbidissimi, ad ogni mio tocco sprigionano un odore di primavera in fiore incredibile che raggiunge le mie narici e la mia anima accarezzandola dolcemente, mentre inizio il mio lavoro di intrecci con la mia coroncina di fiori suoi suoi capelli mi sussurra << Puoi cantare per me per favore?>> il mio cuore si stringe, le mie labbra si tendono in un bellissimo sorriso disegnato solo grazie a lui, il mio pittore di felicità, comincio ad intonare un canto a noi coreani molto caro che ho sentito spesso nel villaggio dai vecchi saggi e da mia madre, Jeongseon Arirang, la canzone narra la storia di un ragazzo e di una ragazza di due piccoli e diversi villaggi che si innamorano l’uno dell’altra raccogliendo fiori nel bosco.
Un giorno i due amanti non riescono a ricongiungersi per colpa della forte pioggia caduta nella notte che ha ingrossato il corso d’acqua rendendolo quindi impossibile da attraversare e vanificando così la promessa dei giovani di ritrovarsi.

Jimin continua a tenere gli occhi chiusi mentre canto, intona qualche parola insieme a me ed il mio cuore inizia a battere all’impazzata, non so cosa mi sta accadendo mi sento strano, quando riapre i suoi occhi così da farli scontrare con i miei che lo fissano incantato ci sorridiamo a vicenda cantando insieme con voce più alta, le nostre voci così diverse si fondono però alla perfezione insieme, generando un incredibile e piacevole melodia che fa risuonare la canzone nella radura circostante accompagnata dallo scroscio della cascata, le mie dita continuano a intrecciare i fiori ai suoi capelli biondi.

Finiamo la canzone giusto nello stesso tempo che io ho finito il mio intreccio tra le sue ciocche, lo fisso di nuovo in silenzio e lui si solleva delicatamente guardandomi sorridente, io perdo il sorriso lasciando che la mia espressione si trasformi in puro stupore, io, io non ho mai visto niente di più eccezionale e magnifico nella mia giovane vita, la visione che ho davanti agli occhi del Principe con le gote leggermente arrossate un sorriso timido gli occhi guizzanti di felicità e i suoi capelli perfettamente acconciati nella mia coroncina di fiori colorati è qualcosa che non dimenticherò mai più, me ne rendo conto proprio ora.

Rompe il mio stato di silenzio e perdizione << A-allora? C-come sto?>> cerco di riprendermi chiudendo la bocca e farfugliando cose senza senso, da quando mi mancano le parole? Se mi vedesse Namjoon adesso mi prenderebbe in giro a vita, vendo che perde il sorriso e si imbarazza portando le mani al viso << S-scusa sarò ridicolo… io… ora lo tolgo>> ma gli fermo subito di scatto le mani a mezz'aria pronte a compiere un gesto che non gli avrei mai permesso, le stringo tra le mie e lui mi fissa rossissimo in viso spaesato dai miei movimenti << Jimin, no, non sei ridicolo, sei… sei bellissimo Principe.>> ridacchia rilassandosi leggermente e io mi alzo dal prato portandomelo dietro tirandolo per le mani avvicinandomi allo specchio d’acqua poco distante da noi colpito in un angolo dalla bellissima casata scrosciante, mi fermo vicino alla riva e gli sorrido rassicurante << Qui l’acqua è più calma, Guarda tu stesso>> lo guardo che con piccoli e delicati movimenti tentenna per poi affacciarsi sullo specchio d'acqua e sorridere timido al suo riflesso in maniera molto tenera <<Oh… non me lo aspettavo, ma sto davvero bene, s-sei bravo.>> vorrei abbracciarlo in questo momento, lo giuro, ma mi trattengo, non posso permettermi di prendere iniziative come prima in maniera impulsiva, lui è sempre il mio principe e io… sono il suo stalliere ed insegnate di equitazione.

Dopo poco osservo la posizione del sole e capisco che dobbiamo rientrare non posso far credere che in un primo giorno abbia fatto davvero così tanto a cavallo, non posso correre rischi, lo informo che dobbiamo rientrare e lui annuisce ritornando leggermente serio così ci avviamo ai cavalli a poca distanza da noi dietro i folti alberi fioriti, non nego che vorrei trascorrere molto più tempo con lui, ma devo stare attento, non devo giocare troppo con il fuoco e a volte accontentarsi per il momento è proprio l’opzione migliore.
Oggi, qualcosa di davvero molto grosso si è smosso dentro di me, devo ancora dargli un nome, ma credo che potremo essere davvero buoni amici.

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