-Jimin-
Abbiamo percorso un oretta di strada immersi nel silenzio, ancora una volta mi sono chiuso in me stesso, mio padre come al solito ha destabilizzato la mia parvenza di felicità, ho temuto davvero che mi portasse via questa opportunità di provare ad esserlo per una volta, ma fortunatamente… Jungkook è un ragazzo sveglio… atletico e… magnifico, sa il fatto suo ed eccelle in ciò che fa, non poteva non conquistare mio padre.
A furia di cavalcare mi fanno male i glutei ma non dico nulla e cerco di non darci troppo peso per distrarmi mi perdo ad osservare il panorama che corre sotto i nostri occhi, è davvero magnifico, abbiamo raggiunto delle colline rigogliose e finalmente senza che io dica nulla Jungkook rallenta per poi fermarsi, si volta e mi sorride teneramente come solo lui sa fare, scende con un balzo da cavallo iniziando ad armeggiare sul lato a me nascosto della sella del suo cavallo ma non presto molta attenzione perché sono ancora perso nei miei pensieri e volgo lo sguardo altrove scrutando il bellissimo panorama che da questa posizione posso ammirare ampiamente, mi desta improvvisamente dai miei pensieri schiarendosi la voce e con gentilezza mi porge una mano per aiutarmi a scendere, lo assecondo zitto con lo sguardo basso cercando di evitare il suo <<Jimin, sai che da qui si può vedere il mare? Siamo abbastanza in alto ti porto in un punto strategico, vedrai ti piacerà>> alzo lo sguardo e sorrido timidamente pieno di aspettativa, a dire il vero mi sento ancora stranito da quel momento in stalla tra noi, non so spiegare cosa sentivo, ma non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso, la sua vicinanza stranamente mi faceva sentire molto bene, e avrei voluto rimanere in quel azione e frazione di tempo più a lungo, in quell’istante dentro di me eravamo rimasti solo io e lui come per magia, non avevo mai provato una cosa simile.
Mi sventola veloce qualcosa sotto il naso e allora mi concentro ad osservarlo, mi guarda con un sorriso smagliante e furbo riconosco tempestivamente la custodia del mio prezioso strumento ed il mio sorriso si illumina in automatico ed il mio cuore prende a battere più veloce << Il mio Haegeum!... come, come lo hai preso?>> si mette a ridacchiare felice e orgoglioso di avermi fatto sorridere così ampiamente e con fare spavaldo mi risponde << Oh principe, non posso svelarti tutti i miei segreti altrimenti poi risulterei noioso ai tuoi occhi>> ride di gusto e io lo seguo a ruota facendomi trascinare nella sua ironia, mi zittisco mantenendo il sorriso e afferro delicatamente la custodia accarezzandola dolcemente sotto i suoi occhi attenti e curiosi poi riporto lo sguardo su di lui con un’espressione convinta <<… Dubito davvero che potrà accadere, sei la persona più sbalorditiva che conosco… e sai perfettamente come toccare le corde giuste per farmi sorridere…>> faccio una piccola pausa mentre ci osserviamo, abbassando il mio tono e proseguo <<… Come ci riesci? Ci conosciamo così da poco, ma sai già così tanto di me… >> le mie guance diventano calde mentre pronuncio l’ultima affermazione ripensando che mi ha pure visto in intimo nel nostro primissimo incontro ravvicinato, mi sto rendendo conto che è entrato nel profondo della mia anima con una naturalezza disarmante, si avvicina spostandomi delicato con due dita la mia solita ciocca ribelle dietro l’orecchio e mi sussurra << Jimin… con te mi viene tutto così naturale… sto male a vederti triste, e sono una persona che osserva con attenzione, la musica, ho visto come ti fa stare bene… come tenevi l’Haegeum tra le mani con cura… ho solo pensato… >> lo interrompo sussurrando a mia volta e non lasciando il suo sguardo << Hai pensato benissimo Jungkook…>> mi sorride mi prende delicato per un polso e mi fa strada verso un anfratto rigoglioso ma leggermente roccioso all’ombra di qualche albero fiorito, da qui posso notare finalmente la costa con il mare all’orizzonte, il regno di Silla, che un giorno sarà mio, si propaga splendente sotto i nostri occhi ed il mio cuore rimbalza forte del petto, è davvero magnifico, le mie mani salgono in autonomia sulle mie labbra per coprire il mio enorme stupore per il panorama che mi si presenta davanti, come ho vissuto fin ora… perdendomi tutto questo spettacolo che ho attorno, non riuscirò più a farne a meno, e tutto questo grazie a Jungkook, mi ha fatto rinascere in un certo senso, annuso a pieni polmoni l’aria che mi colpisce il volto, sa di libertà sa di momenti felici, sa di Jungkook e questo un po’ mi spaventa.
Mi prende la mano incoraggiandomi a seguirlo di nuovo per sederci all’ombra e mi fa cenno di aprire la custodia << Jimin, ti va di insegnami a suonarlo?>> dice in tono allegro con due occhi grandi e pieni di felicità, sorrido e mi affretto ad aprire la custodia per accontentarlo, non ho mai lasciato a nessuno il mio strumento prima d’ora, aprendola vedo all’interno i miei due ventagli e un sorriso si disegna veloce sulle mie labbra, Jungkook si avvicina incuriosito indicandoli << E quelli? Cosa ci fai?>> scuoto la testa e mi volto allegro verso di lui << Il tuo asso nella manica per recuperare il mio strumento si chiama Hoseok per caso??>> mi guarda scioccato e poi non ho bisogno che mi risponda per capire che ho ragione, rido di gusto, mi sento davvero bene, si protende davanti a me e prende silenzioso e delicato i miei ventagli arancioni con delle piccole piume all’estremità che sono del medesimo colore se li fa passare curioso tra le mani rigirandoli mentre io lo guardo con un ampio sorriso << Ti piacciono? Non li avevo messi lì… e solo Hoseok può averlo fatto sapendo il loro nascondiglio>> solleva il suo sguardo curioso dai ventagli che sta ispezionando con cura e porta i suoi grandi occhi nei miei, ed il mio cuore inizia a martellare nel petto molto velocemente, troppo velocemente, mi iniziano a sudare le mani e la mia mente si annebbia piena solo di lui, mi sorride << No davvero a cosa ti servono? Sono veramente belli, ma perché due? Non te ne basta uno per farti aria?>> rido divertito cercando di uscire dallo stato di smarrimento che provo e li afferro nelle mie mani aprendoli di scatto davanti al mio viso lasciando uscire solo i miei occhi taglienti da dietro le piume <<Ci ballo il Buchaechum* Jungkook... >> vedo la sua espressione trasformarsi in stupore rilasciando un leggero verso di approvazione e curiosità << Oooh… non ho mai potuto vedere al villaggio l’esecuzione di questo ballo…>> ci penso un po’ su per poi sorridere di nuovo << … posso, posso farti vedere qualche mossa anche se non ho la musica… se vuoi…>> i suoi occhi scintillano improvvisamente pieni di aspettativa << Ti prego si… >> mi sollevo in piedi solo con l’ausilio delle mie gambe allenate tenendo i miei ventagli chiusi saldi tra le mani e mi preparo con un sentimento di eccitazione dello stomaco, non ho mai avuto un pubblico al di fuori di Hoseok, mia madre, che tra l’altro non approva che io ballassi anche se l’ho imparato da lei, ed infine mio fratello Yoongi che mi aveva visto farlo a palazzo una volta per caso e si è limitato a dirmi di non farlo mai più se non volevo problemi e che nostro padre avrebbe per disgrazia scoperto quanto ero bravo a ballare.
Chiudo gli occhi svuotando la mente da questi pensieri, non voglio rovinarmi il momento, Jungkook è la prima persona che mi chiede di ballare e io mi sento davvero felice e voglio lasciarlo ammaliato quanto lo sono rimasto io da piccolo la prima volta che lo vidi fare a palazzo.
Mi preparo in posizione immerso in un silenzio catartico, lentamente divarico e piego leggermente le mie gambe portando le braccia alte sopra la mia testa e tengo i ventagli chiusi sapientemente saldi nelle mie mani.
Quando mi sento pronto sempre tenendo gli occhi chiusi per estraniarmi da tutto ciò che mi circonda inspiro abbondantemente l’aria profuma di prato che mi sta in torno per riempire fino in fondo i miei polmoni, fatto ciò lascio disegnare un piccolo sorriso sulle mie labbra piene e comincio a danzare volteggiando delicato e leggero, lascio aprire di colpo i miei bellissimi ventagli in un flusso abilmente calcolato che ruota attorno al mio corpo, continuo a tenere chiusi gli occhi, la musica mi suona in testa e io la seguo con il mio corpo che si muove sinuoso, si sente solo il rumore del tessuto pregiato del mio Hanbok che si muove strusciando sotto i miei movimenti eleganti e di tanto in tanto si può sentire il fruscio dei ventagli che fendono l’aria volteggiando e sventolando dalle mie mani esperte che li fanno muovere vicino al mio viso ed al mio corpo.
Mi fermo lentamente riaprendo gradualmente i miei occhi, trovo Jungkook con la bocca completamente aperta che mi guarda sognante e i suoi enormi occhi neri ricordano quelli di un bambino emozionato, inevitabilmente mi imbarazzo, sorrido facendo un piccolo inchino per concludere la mia esibizione e sento un sussurro
<< Sei… sei stato… davvero… Wow… >> sorrido di nuovo timido e mi siedo al suo fianco con delicatezza tenendo lo sguardo sul prato e poi portandolo all’orizzonte << Grazie… >> ripongo i miei ventagli nella custodia e impugno lo strumento tra le mani mentre sento sulla mia pelle che lui continua a fissarmi incantato << Davvero Jimin… sei sensazionale, sei sempre una continua scoperta…>>
Mi limito a sorridere ampiamente fino a far sorride anche i miei occhi, chi lo immaginava che mi sarei mai fatto vedere nelle mie più profonde emozioni da qualcuno che non sia il mio migliore amico nelle mie discipline segrete.
Mi siedo dietro di lui accovacciato sulle mie gambe e gli pongo l’Haegeum tra le mani, inizio a spiegare con pazienza come impugnarlo e tenere l’archetto nell’altra mano, gli faccio vedere come deve muovere le mani sulle corde per riprodurre le note e stringo l’archetto insieme a lui per guidarlo nei movimenti.
Siamo molto vicini, posso sentire il suo respiro che si infrange sul mio collo mentre mi sporgo per osservare se mette correttamente le mani come gli ho appena spiegato, lui mi ha ascoltato in perfetto silenzio venerandomi con lo sguardo, mentre proseguiamo ci stiamo divertendo davvero moltissimo e non smettiamo un attimo di ridere tra un suo tentativo fallito ed l’altro non troppo preciso, le nostri mani si sfiorano più volte per poter mostrare i giusti movimenti, dopo molti tentativi e qualche miglioramento da parte sua facciamo una breve pausa, ci sorridiamo in silenzio e improvvisamente Jungkook istintivamente mi passa di nuovo la mano nel mio ciuffo ribelle con una delicatezza disarmante mantenendo poi la sua mano aperta sulla mia guancia, mi immobilizzo e lo inizio a fissare come in stalla mentre lui fa lo stesso con me.
Ci fissiamo a lungo senza dire nulla, possiamo sentire solo i rumori della natura che ci circonda in questo momento, le cicale che cantano indisturbate ed il leggero vento che muove le fronde degli alberi che ci riparando dal sole primaverile facendole frusciare, si sente in lontananza il nitrito dei nostri cavalli che brucano indisturbati a poca distanza dal nostro riparo segreto e rigoglioso di erba verde e fiorellini profumati, Jungkook improvvisamente inizia ad avvicinarsi lentamente con il suo viso al mio facendo rimbalzare il suo sguardo dai miei occhi alle mie labbra piene, non mi muovo, mi sento paralizzato e tremendamente ansioso ma pieno di aspettative e curiosità e voglia di lui, è arrivato a pochi centimetri dalle mie labbra e ora posso sentite il suo respiro colpirle delicato generandomi un brivido lungo tutta la schiena, sto tremando, ho tremendamente paura di questo mio desiderio ardente che sto provando attendendo la mia più totale perdizione e peccato, lentamente mi cinge i fianchi con le sue mani dalla presa decisa ma estremamente gentile, chiude gli occhi e azzera l’ultima piccola distanza poggiando le sue labbra sulle mie, mi irrigidisco trattenendo il fiato ma subito dopo qualche secondo chiudo anch’io i miei e mi lascio trasportare come un naufrago alla deriva da queste nuovissime emozioni che mi stanno facendo scombussolare le viscere, porto le mie mani attorno al suo viso in una presa delicata, le sue labbra sono così morbide e calde, ora, nel nostro nascondiglio segreto lontano da tutto si può sentire, oltre i rumori della natura, anche qualche piccolo schiocco dato dalle nostre labbra che si cercano e si inseguono nel nostro bacio altamente proibito.*Buchaechum: Danza tradizionale Coreana dei ventagli.
STAI LEGGENDO
PAST LIFE \Jikook\
RomanceAmbientata in tempi lontani nelle terre della Corea del Sud nel regno antico di Silla, preparate i fazzoletti perché sarà una storia di un amore struggente ed impossibile. Un viaggio emozionante con i nostri Jikook come magnifici protagonisti che ci...