<<Hey Samu che succede ?>> chiedo notando che stava asciugando le lacrime <<Ho fatto un pasticcio, sta volta Amine mi picchia davvero>> singhiozza
<<Che è successo ?>> mi ci siedo accanto accarezzandogli la schiena <<Ho venduto dieci cassette di arance e limoni ad un uomo che mi aveva promesso 50 euro ma una volta caricate in macchina non è tornato...Mi ucciderà>> riprende a piangere
<<No, non sta volta...>> mi dispiace tremendamente so quanto è apprensivo nei suoi confronti il fratello
<<Ascolta...Te li dó io ma devi mantenere il segreto però>> mi abbraccia forte <<Davvero ?>> annuisco
<<Te li ridaró promesso>> lo abbraccio a mia volta <<Non serve piccolo, basta che stai più attento>> annuisce <<Grazie Nora>>.
Una volta effettuato lo scambio noto il moro puntare lo sguardo nella nostra direzione, non credo abbia visto e tanto meno capito
Il piccolo entusiasta si precipita a fargli vedere i soldi fingendo che la vendita sia andata a buon fine
<<Bravissimo Samu !>> esclama Amine sorridendogli
Per un breve istante ero certa non sapesse, invece qualche secondo dopo aver dato dieci euro al fratellino perché prendesse le caramelle mi stava rifilando un occhiattaccia furioso
<<Nora ! Nora ! Vieni metà saranno tue>> distoglie i nostri sguardi il piccolo, che tironandomi per il braccio entusiasta mi costringe a seguirlo.
Aiutando il padre di Amine a mettere via gli ultimi scatoloni rimugino su qualche ora fa, sono certa ci litigherò, non è da lui fingere di non sapere certe cose
<<Grazie mille Nora, sei stata di grande aiuto come possiamo sdebitarci ?>> interrompe il flusso dei miei pensieri la madre del moro
<<Non dovete fare nulla mi sono divertita>> minimizzo sorridendogli mentre Amine mi scruta appoggiato al furgone dei suoi
<<Davvero nulla ? Ti abbiamo recato disturbo...>> la contraddico <<Nessun disturbo...Se proprio ci tenete a farmi felice...>> chiedo timidamente giocando con le maniche della felpa
<<Posso far dormire Amine da me sta notte ?>> si guardano un attimo sorridendosi <<Se non fossi stata tu a chiederlo non se ne parlerebbe nemmeno>> annuisce il padre
<<Gli stai facendo mettere la testa apposto>> aggiunge la madre voltandosi verso il figlio che mi osserva con un mezzo sorriso lì lì fra l'imbarazzo e una gioia sottile.
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𝐋𝐞𝐢 // 𝐍𝐞𝐢𝐦𝐚 𝐄𝐳𝐳𝐚
Lãng mạn«𝐈𝐨, 𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐚 𝐫𝐚𝐩𝐢𝐧𝐚, 𝐭𝐮, 𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐚 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐚. 𝐄̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐬𝐞 𝐝𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐚𝐥 𝐠𝐡𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞̀ 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐝𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐥...