Draken x reader

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Se dovessero chiedermi cosa ricordavo di più di lei, direi sicuramente il carattere piperino, senza peli sulla lingua e con un sarcasmo che mi strappava sempre un sorriso.

Non dimenticai mai quei mesi dove potei stare in sua compagnia, di come nonostante si comportasse da dura era anche troppo sensibile e fragile, di come si veniva a rintanare da me ogni volta che litigava con sua mamma e di come io facevo finta che mi desse fastidio ma in realtà apprezzavo la sua compagnia.

Ero talmente cotto di lei che quando non la trovai più soffrì come un cane e neanche Mikey e la Tokyo Mangi Gang mi tirarono su di morale, l'unica cosa che effettivamente serviva era fare giri in moto, erano l'unica cosa che mi distraevano da quei sentimenti troppo forti e mai espressi.

Era una fredda giornata di Dicembre, stavo facendo una passeggiata per le vie di Tokyo che si stavano già riempiendo di addobbi natalizi; mi fermai un po' a guardare qualche vetrina ma senza prestare effettivamente attenzione a quello che era esposto, i miei capelli raccolti nella solita treccia venivano mossi leggermente dal vento freddo e mentre mi stringevo di più nella giacca che avevo a dosso sentì chiamarmi così mi girai verso la voce e per poco non caddi a terra; lei era lì davanti a me in carne ed ossa con quel sorriso che mi era mancato come l'aria.

<<Y/N?!>> quasi urlai quando me la ritrovai davanti completamente diversa da come l'avevo vista l'ultima volta.

<<Ciao Draken chiudi la bocca se no entrano le mosche, comunque come stai?>> mi disse lei con il suo solito sarcasmo mentre mi prendeva in giro visto che per la sorpresa avevo ancora la bocca aperta.

<<Io tutto bene, tu piuttosto dove eri finita?>> chiesi improvvisamente serio.

<<Che ne dici se ti offro qualcosa e di caldo e ne parliamo al chiuso? Seguimi casa mia non è lontana da qui>> disse lei sorridendomi leggermente per poi passare davanti a me e farmi strada verso casa sua. Il tragitto fu completamente silenzioso, l'unico rumore che si sentiva erano i nostri passi a contatto con l'asfalto del marciapiede innevato. 

Dopo circa dieci minuti di camminata arrivammo davanti ad un piccolo condominio, che aveva al massimo dieci appartamenti dentro, entrammo dal portone principale e dopo qualche rampa di scale entrammo finalmente nel suo appartamento.

<< Fai come se fossi a casa tua, io vado un secondo a cambiarmi, dammi pure la giacca e la sciarpa>> disse a pochi metri da me con il braccio teso a farmi intendere di darle la mia roba, così feci e mentre lei andò in quella che presumi fosse camera sua io mi sedetti sul divano e mi guardai intorno.

Poco dopo y/n tornò in salotto e mise a bollire dell'acqua per il the, poi si sedette di fianco a me e iniziò a raccontarmi perché era sparita da un momento all'altro.

<< Allora ti avviso che sarà una storia lunga quindi preparati a sorbirti questa rottura di palle>> disse lei ridendo 

<< y/n se non me ne fosse importato nulla non sarei neanche qui>> dissi io guardandola negli occhi, quegli occhi che tanto amavo e nei quali mi ci perdevo ogni volta.

<< va bene, questa volta hai ragione tu, comunque ti ricordi lo scontro contro la Tenjiku? Che per partecipare ero praticamente scappata da casa senza neanche avvertire? Beh ecco mia mamma lo venne a sapere e oltre al fatto che mi riempì di insulti e mi fece tanta di quella violenza psicologica che per un periodo sono stata talmente tanto male che ho anche tentato il suicidio. Così una notte decisi di andarmene dal Giappone, presi il primo volo per l'Australia che trovai e me ne andai senza avvertire nessuno perché probabilmente se lo avessi fatto non sarei stata capace di andarmene sul serio visto che le persone più importanti per me sono tutte qui, comunque ambientarmi non è stato facile considera che io parlavo solo giapponese e sapevo un po' di inglese da scuola, così appena riuscì a trovare un piccolo appartamento con una parte di soldi rubati da mia madre e dopo aver trovato un lavoro iniziai a prendere lezioni per potenziare il mio inglese e ad andare dallo psicologo per provare a superare tutta la violenza psicologica che avevo subito qualche tempo prima. Non è stato per niente facile all'inizio ma quando capì che mi potevo fidare mi iniziai ad aprire e qualche anno fa denunciai anche mia mamma. Alla fine qualche mese fa sono tornata qui e beh oggi sono riuscita a rivederti.>> mi spiegò lei con gli occhi lucidi ma sempre con il sorriso sulle labbra al che io l'abbracciai e lei scoppiò in lacrime.

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