Venivano chiamati la calma e la tempesta, e lei non pensava ci fossero altre parole con cui descrivere il suo rapporto con Tomioka.
Si erano conosciuti alla prima riunione a cui y/n si era presentata, per prendere anche lei il suo posto come pilastro degli eventi atmosferici.
Tomioka quando la vide non ebbe una particolare impressione di lei, ma confidava che essendo capace di scatenare letteralmente una tempesta sarebbe stata molto d'aiuto.
y/n invece essendo stata per un breve periodo di tempo allieva del signor Urokodaki, aveva scoperto che non è stata l'unica ma prima di lei ci fu un particolare ragazzo che riuscì ad entrare nei pilastri. Così quando i due si presentarono y/n capì che era lui l'allievo del signor Urokodaki.
Mentre il tempo trascorreva la loro amicizia cresceva sempre di più, così come i sentimenti che provavano reciprocamente l'uno per l'altro.
Passando molto tempo insieme, per via delle missioni, iniziando a conoscersi e ad avvicinarsi sempre di più.
Ma la tempesta cessò e alla calma rimasero solo i ricordi di tutti i loro momenti, passati insieme, ad abbracciarsi, ad amarsi e delle volte anche a litigare.
La cosa che gli mancava di più erano i suoi sorrisi, capaci di illuminare anche le giornate più buie, nonostante non avesse passato un'infanzia magnifica, lei era lì a sorridere per lui anche quando litigavano.
Di lei gli rimaneva anche una lettera che la c/c gli aveva lasciato prima di partire per la sua ultima missione, e ogni volta che la leggeva non poteva fare niente se non piangere e darsi la colpa per non essere riuscito a salvarti e a salutarti un'ultima volta.
<< Caro Tomioka, ti scrivo questa lettera come sempre prima di partire per la missione, ho un brutto presentimento su quest'ultima perciò se non dovessi tornare ti lascio questa lettera per ricordo. Ti ricordi come ci siamo conosciuti? Io si, penso sia stato uno dei giorni più belli della mia vita anche se l'ho capito solo quando abbiamo iniziato a parlare e ad avvicinarci, non so cosa mi riserverà il futuro ma sappi che ti amo, e che non dovrai darti la colpa se mi succederà qualcosa e non potrò tornare a godermi il tuo calore delle tue braccia. Cerca di farti almeno un'amico/a lo so che fai fatica a fidarti delle persone, ma penso che dopo tutto il tempo che avete passato insieme tu ti possa aprire, certo non ti sto dicendo di andare da qualcuno a caso e raccontargli di ogni e di più, trova qualcuno per cui vale la pena combattere e vivere oltre a me. Ricorda io sarò sempre vicino a te, anche se non mi vedrai, sarò sempre nel tuo cuore e nei ricordi che abbiamo. Ora devo scappare, c'è il mio corvo che sta continuando a gracchiare in maniera fastidiosa ma va beh, ricorda che ti amo e spero ci rivedremo presto. Tua y/n>>
Era inutile dire che anche quella volta, sulle guance del corvino scendevano delle lacrime, salate, tristi e piene di dolore. Si chiedeva come non poteva darsi la colpa, come avrebbe trovato qualcuno per cui valeva la pena combattere e vivere, considerando che tutti lo consideravano un'asociale, e menefreghista.
Neanche si accorse che Rengoku si era avvicinato a lui, se ne accorse solo quando sentì due braccia avvolgerlo e per una volta decise di far cadere la sua corazza di solitudine e indifferenza e pianse, pianse fino a consumare probabilmente tutte le lacrime; nel profondo ringraziò Rengoku di essere rimasto aveva bisogno di sfogarsi.
<< senti Tomioka, se non sono troppo invadente perché non mi parli di lei? Sai io non conoscevo bene y/n come te, quindi se ti può far sentire meglio perché non mi racconti com'era?>>
All'inizio la domanda mi spiazzò e per alcuni minuti stetti zitto ma poi iniziai a parlare e le parole uscirono come un fiume in piena senza controllo.
<< ci sarebbero così tante cose da dire su di lei, penso che la sua più grande qualità fosse la bontà, non penso di aver conosciuto altre persone tranne forse il capo famiglia e alcuni di noi con questa caratteristica, mi rallegrava le giornate solo con un sorriso e dio quanto mi manca, mi mancano i suoi abbracci, i suoi baci, le sue parole di conforto dopo una giornata storta, come canticchiava mentre faceva da mangiare o come si prendeva cura prima degli altri che di se stessa. Non so perché il destino me l'abbia portata via ma spero che nel posto dove sia ora stia bene e che si stia prendendo cura di lei, anche se conoscendola non credo>> dissi tenendo lo sguardo basso per tutto il tempo
Finito il mio discorso, sentì che Rengoku si stava alzando così alzai la testa e vidi la sua mano poco lontana dalla mia faccia, l'afferrai e mi tirai in piedi iniziando a seguire il ragazzo poco avanti a me, non so dove stavamo andando ma per una volta provai a fidarmi come aveva detto y/n.
Arrivammo in una distesa, sotto il chiaro di luna, io mi persi a guardare il cielo e non prestai attenzione a quello che faceva Rengoku, solo quando sentì un peso sulle spalle riabbassai lo sguardo notai il suo haori con i fulmini. In quel momento sgranai gli occhi, non capì cosa stesse succedendo così mi girai di scatto verso il pilastro delle fiamme ma lui non disse niente e mi consegnò tutto quello che apparteneva a y/n.
<< non capisco, come fai ad avere la sua roba?>> chiesi
<< il capo famiglia mi aveva chiesto di ridarti la sua roba, così ho aspettato che tornassi dalla missione per dartela, ti fa le sue più sincere condoglianze, come tutti noi del resto>>
<< capisco, domani andrò a ringraziarlo, e grazie per avermi portato le sue cose>> dissi tornando a guardare il cielo, come facevo con y/n quando non riuscivo a dormire e lei mi raggiungeva per poi addormentarsi poco prima dell'alba.
<< sai ti capisco, anche io persi mia mamma e tutt'ora ci penso, credo che il dolore di una perdita non lo si possa superare mai, soprattutto se la persona è cara, ma piano piano inizi ad abituarti a fatto che non sia più nella tua vita e nonostante tutto vai avanti portandola nel tuo cuore>>
<< tu, quanto ci hai messo per accettarlo?>> chiesi guardandolo negli occhi
<< ma io non l'ho accettato, anzi non credo lo accetterò mai, ma sai quando salvo delle persone o semplicemente quando passo del tempo con la mia famiglia cerco di immaginare che lei sia lì e che nonostante il dolore della sua perdita sorrido, perché so che non vorrebbe vedermi piangere mentre la ricordo>>
Dopo quel dialogo nessuno dei due parlò più per tutta la sera che si trasformò in alba e successivamente in mattina; non so quanto tempo passai in compagnia di Rengoku ma gli ero debitore per tutto, ci alzammo e ognuno andò per la sua strada, ma prima che se ne andasse lo chiamai e lo ringraziai.
Andai dal capofamiglia e lo ringraziai, successivamente tornai alla mia dimora e con l'haori di y/n mi addormentai, un sonno che mi mise ancora più tristezza e che mi tormentò con i ricordi.
angolo autrice
spero vi sia piaciuta e consiglio di leggere questa one-shot ascoltando talking to the moon di Bruno Mars
buona lettura
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Collezione di one-shot
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