Capitolo 8

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Husk manteneva il suo sguardo abbassato da un tempo imprecisato, senza segni di cedimento. Era consapevole della complessa situazione di Angel, pervaso da un senso di colpa per non averlo compreso prima. Sebbene avesse intuito le menzogne di Angel, non si aspettava una verità così travagliata.

"Perché tanta malinconia, Husker?" aveva chiesto Alastor con un'eleganza sublime, avvicinandosi al demone gatto con un'aura di raffinatezza. Il barista dell'Hazbin Hotel si era voltato con un'espressione pietrificata, osservando il demone con cui aveva stretto quel dannato patto.

"Abbiamo assistito alla stessa scena?" aveva chiesto Husk, sperando in un tono ironico.

"Indubbiamente, ma io non ho necessità di particolari approfondimenti... pensavo che sarebbe stato interessante osservare la sua sofferenza, ma mi sono ritrovato davanti a uno spettacolo intriso di azioni disturbanti e ripugnanti!" aveva replicato Alastor, scandendo ogni parola con precisione.

In quel momento, Husk si era rivolto al demone della radio con una furia mai provata prima.

"Tu... brutto figlio di puttana... tu eri già a conoscenza!" aveva esclamato il gatto, stringendo i pugni pronti a colpire quella creatura priva di cuore e bellezza.

Alastor era scoppiato in una sonora risata, per poi avvolgere le spalle di Husk con un gesto di finto affetto.

"Mio caro amico, certo che lo sapevo! Come ti avevo già ribadito, questa non era certo la mia prima incursione in una rete controllata da Vox! Il tuo amico ha subìto tutto ciò per così tanti anni, che ho perso il conto" aveva risposto il demone in rosso, allargando un sorriso affascinante e maligno.

Un ruggito di rabbia era sfuggito da Husk, che lottava per trattenere parole e azioni.

"Per quale motivo hai agito così? Che diavolo ti importava della mia consapevolezza riguardo agli abusi che Angel subiva? Qual è stato il tuo guadagno?" continuava a domandare il barista, con la voce spezzata e disperata. Non poteva credere che per tutto quel tempo il suo superiore fosse a conoscenza dei segreti degli ospiti dell'hotel. Perché non l'aveva informato prima? Perché questa finzione?

"Sembra ovvio... pura e assoluta noia! Ero da troppo tempo privo di azione! Il tuo interessamento alle condizioni di Angel mi ha ispirato un modo nuovo di passare il tempo!" aveva esclamato Alastor, con un tono entusiasta.

Il demone gatto era sull'orlo della furia, cercando di controllarsi.

"Quindi, hai orchestrato questo misero spettacolo per farmi soffrire per qualcuno a cui tengo?" aveva chiesto Husk, incrociando le braccia e aspettando la risposta che avrebbe fatto traboccare il vaso.

Alastor aveva preso fiato e, giocando con il bastone tra le mani, stava pensando attentamente alla risposta.

"Esattamente, mio caro! Ti ho aperto gli occhi dopo tutto questo tempo. Dovresti essermi grato, sai" aveva risposto il demone della radio, con un tono così ironico da irritare chiunque.

Husk era furioso, ma cercava di non peggiorare la situazione con Alastor.

Sapeva bene che anche solo un passo falso lo avrebbe condotto come nuovo ospite al programma radio del demone in rosso.

"Non hai ancora risposto alla mia domanda... qual è il tuo vantaggio in tutto ciò?" aveva chiesto il barista, fissando il demone come se lo stesse interrogando.

Alastor aveva sorriso nuovamente, avvicinandosi con cautela all'amico.

"Guarda, mio caro, questo strumento che abbiamo utilizzato è incredibilmente potente. Persino Vox, se si impegnasse e avesse anche solo il doppio della mia potenza, potrebbe riuscire in questa impresa! Il fatto che sia riuscito a prendere il controllo di quella rete gestita da lui mi conferisce un potere senza precedenti. Continuando ad accedere a tutto ciò che lui controlla in questo modo, la mia forza crescerà sempre di più, diventando imponente e inarrestabile. Vox, al contrario, perderà sempre più il suo dominio e il suo potere, fino a diventare una piccola parte insignificante di questo inferno, destinata a scomparire" aveva dichiarato Alastor con voce profonda, stringendo il pugno come a simboleggiare la fine imminente del suo acerrimo nemico.

Husk tremava sulla soglia, desideroso di fuggire da quella stanza e lasciarsi tutto alle spalle. Non voleva essere coinvolto in un altro piano orchestrato da Alastor, che avrebbe portato solo più sofferenza.

Il gatto provava un mix di colpa, rabbia e terrore. Si sentiva colpevole per aver scoperto la verità grazie ai poteri del demone della radio anziché per il coraggio di Angel nel confidargli le sue sofferenze. La rabbia cresceva nel suo cuore per le torture inflitte da Valentino, per le menzogne seminate nella mente di Angel. Voleva proteggerlo, mostrargli che non era solo un oggetto per i desideri altrui.

Nonostante faticasse ad ammetterlo, Husk aveva capito di nutrire sentimenti profondi per Angel, che superavano l'amicizia. Forse, dopo tanto tempo, aveva ritrovato un nuovo sentimento, un sentimento straordinario che faceva battere il suo cuore in modo diverso... l'amore.

Sì, Husk si era innamorato di Angel, e ora ne era certo.

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