Capitolo 13

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Il ritorno all'hotel era stato devastante.

Husk era gravemente ferito: le sue ali erano danneggiate, il naso gocciolava sangue, lividi coprivano il suo corpo, le mani erano piene di tagli e gli artigli spezzati. Anche Cherri non era messa meglio: i vestiti strappati, i capelli disordinati, grossi lividi sulle gambe e bruciature sulla schiena e sul viso. I poteri di Valentino erano molto più forti di quanto si pensasse, e se non fosse intervenuto Alastor, i due amici sarebbero probabilmente morti.

Pentious, dopo aver assistito alla battaglia, era tornato all'hotel insieme a Niffty per informare Charlie e Vaggie delle pessime condizioni di Husk e Cherri.

"Come avete fatto a ridurvi così?" aveva chiesto Charlie, visibilmente scossa dalle condizioni in cui si erano presentati i due amici di Angel. Nonostante il forte dolore, erano orgogliosi di essersi spalleggiati a vicenda e di aver cercato di riparare alle ingiustizie subite dal demone ragno.

La principessa dell'Inferno aveva assegnato subito una camera a Cherri, in modo che potesse riposare senza dover dormire per strada. Poco prima di rientrare nelle rispettive stanze, Husk e Cherri erano rimasti al bar dell'hotel a chiacchierare amabilmente.

"Nonostante le ferite... ti ringrazio per avermi aiutato contro quella testa di cazzo," aveva detto Husk, mentre ripuliva le bottiglie.

"Non c'è di che, mio caro! Non potevo lasciarti morire... " aveva risposto Cherri, cercando di far capire a Husk che avesse compreso tutto. Infatti, adesso era chiaro che sotto quella corazza del demone gatto si nascondeva una persona con un cuore d'oro.

Angel li osservava chiacchierare tra di loro, iniziando a comprendere che entrambi erano sopravvissuti per miracolo a uno scontro sanguinoso... solamente per lui. Si erano battuti per lui, e di questo non poteva essere più onorato.

Quando i due amici si erano salutati, Cherri aveva raggiunto la sua stanza, mentre Husk si dirigeva a fatica verso la sua. Le sue ferite erano molto più profonde di quelle di Cherri, essendo stato preso di mira.

"Husk..." aveva detto una voce proveniente dall'inizio del corridoio.

"Anth- cioè, Angel... che ci fai ancora sveglio?" aveva chiesto Husk, non volendo che qualcuno sapesse il vero nome della pornostar senza il suo consenso.

Il demone ragno si era avvicinato, arrivandogli davanti agli occhi. "Non temere, puoi usare il mio vero nome. Hai tutto il diritto di usarlo dopo quello che hai fatto per me," aveva detto Angel, mentre le guance gli si coloravano di un rosso intenso.

"Oh... beh... io e Cherri l'avremmo fatto per chiunque," aveva cercato di giustificarsi Husk, ma questa scusa non funzionava più.

"Non mentirmi, Husk. Hai fronteggiato Valentino, hai deciso di batterti e ridurti in questo modo per me. Mentre assistevo a quel combattimento, mi sentivo impotente. Come se potessi solo guardare senza intervenire," aveva risposto Angel, sentendosi in colpa per non aver impedito quello scontro.

Sentendo quelle parole, Husk si era ricordato di quando lui e Alastor si erano collegati alla rete proibita. In quell'istante, aveva osservato le torture che Angel subiva senza poter fare nulla, e Alastor non voleva interrompere il collegamento per far sì che Husk soffrisse nel vedere Angel sottoposto a quegli atroci dolori.

"Solo... perché? Perché hai deciso di sfidare Valentino? Sapevi che non fosse una buona idea, perché io ti conosco! Quindi... perché?" aveva chiesto Angel, aspettando una risposta come se stesse per crollare l'Inferno.

Il corridoio dell'hotel era avvolto in un silenzio quasi irreale, rotto solo dal suono lieve dei passi di Angel che si avvicinava sempre di più a Husk. Le pareti decorate con antichi arazzi sembravano osservare la scena, testimoni silenziosi di un momento carico di emozioni. Husk, ferito e affaticato, si appoggiava al muro, il respiro pesante ma lo sguardo deciso. Era riuscito a battersi con Valentino, a sfogare le ingiustizie subite da Angel, e ora ogni dolore fisico sembrava insignificante rispetto a ciò che provava nel cuore.

"Perché era la cosa giusta da fare" aveva risposto semplicemente Husk, sperando di non dover approfondire la questione.

Angel si era fermato davanti a lui, il suo sguardo pieno di gratitudine e preoccupazione. "Husk, sei un pazzo," aveva detto con la voce tremante. "Hai rischiato la vita per me."

Il barista stava iniziando ad avvertire nuovamente quella strana sensazione. Un brivido lungo tutto il corpo, come se stesse per esplodere da un momento all'altro. Non poteva più ignorarla.

Angel lo guardava, con le lacrime che minacciavano di scendere. "Non dovevi farlo solo per me," aveva sussurrato.

Inevitabilmente, Angel iniziava a sentire il peso del senso di colpa. Husk e Cherri si erano battuti per lui, rischiando la loro vita. Nonostante l'intervento di Alastor, il sacrificio dei suoi amici non poteva essere dimenticato.

Husk aveva scosso la testa, con un sorriso stanco ma sincero. "Non l'ho fatto solo per te, Angel," aveva detto, cercando di recuperare la sua attenzione e spingerlo a guardarlo negli occhi.

"Conosci il mio nome... ti prego, usalo," aveva risposto il demone ragno, asciugandosi le lacrime. Non si vergognava più di mostrarsi debole davanti agli altri, perché aveva compreso che con Husk voleva solo essere se stesso.

"Sai... ho sempre pensato che il mio cuore fosse incapace di amare. La mia natura di demone gatto mi ha sempre fatto credere che l'amore fosse fuori dalla mia portata. Ma quando ti ho visto soffrire, quando ho visto come Valentino ti trattava, ho capito che non potevo rimanere indifferente. Ho fatto tutto questo perché ti amo. Non credevo che sarebbe mai successo, ma mi sono ricreduto appena ti ho incontrato. Hai cambiato tutto dentro di me. E adesso non riesco a immaginare la mia vita senza di te, Anthony."

Angel si era avvicinato ancora di più, il suo cuore che batteva all'impazzata. "Husk," aveva detto con voce tremante, ma non aveva fatto in tempo a continuare la frase.

"Lo so, con le parole sono impedito, ma sappi solo che—" aveva provato a dire il demone gatto, ma questa volta Angel non aveva intenzione di rimanere in silenzio. "Husk, non devi preoccuparti, anch'io ti amo. Sei stato il rimedio al mio veleno."

Con infinita tenerezza, Angel si era chinato e aveva sfiorato le labbra di Husk con le sue. Era stato un bacio pieno di promesse e speranze, un sigillo di un amore appena sbocciato ma già indistruttibile. Si erano separati, ma i loro occhi erano rimasti fissi l'uno sull'altro.

Husk aveva sorriso, il dolore delle ferite ormai sembrava dimenticato. "Con te, ho trovato un motivo per combattere e vivere. Non lascerò mai che qualcuno ti faccia del male di nuovo."

Angel aveva annuito, il viso illuminato da un sorriso raggiante. "E io starò sempre al tuo fianco, Husk. Affronteremo tutto insieme, qualsiasi cosa il futuro ci riservi."

I due si erano avvicinati nuovamente, unendo le loro labbra in un altro tenero bacio che racchiudeva tutta quella storia assurda che li aveva portati a comprendere i loro sentimenti reciproci.

I due si erano avvicinati nuovamente, unendo le loro labbra in un altro tenero bacio che racchiudeva tutta quella storia assurda che li aveva portati a comprendere i loro sentimenti reciproci

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Il corridoio dell'hotel, testimone di una nuova speranza, sembrava risplendere di una luce calda e accogliente. In quel momento, non c'era più paura né dolore, solo l'amore che li avvolgeva e li univa in un abbraccio eterno.

Forse, dopotutto, non era poi così male vivere all'inferno se si è accanto alla persona che più ti fa battere il cuore, che darebbe la vita per te e che è pronta a tutto pur di non farti mancare nulla. Husk aveva trovato in Anthony una seconda occasione, un nuovo inizio, e aveva riscoperto la capacità di amare che ormai credeva perduta.

Vi auguro davvero di trovare una persona del genere, che possa colorare la vostra vita e rendervi speciali per qualcuno.

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