Capitolo 2

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Il giorno successivo, Husk si era alzato presto perché doveva aprire il bar.

Ogni mattina, aveva un orario preciso per iniziare la sua attività e sapeva bene che non poteva permettersi di fare tardi, altrimenti avrebbe subìto una punizione da Alastor.

Era stanco di essere comandato dal demone della radio e ogni giorno si rimproverava di aver fatto quel dannato patto con lui.

Tutto questo a causa della sua ossessione per il gioco d'azzardo.

Chi avrebbe mai immaginato che un demone come lui si sarebbe ritrovato a lavorare dietro un bancone?

Ormai Alastor aveva il controllo su tutto... anche su di lui e sul filo che teneva legata la sua vita.

"Porca troia," aveva detto in tono soffocato, ancora sbadigliando per la notte passata a riflettere.

Era veramente spaventato dai pensieri della sera precedente.

Angel non stava agendo come al solito, e Husk voleva scoprire cosa gli stesse succedendo. Non era nel suo stile non fare scherzi o battute a doppio senso. Anche se Husk non disdegnava quel comportamento, era convinto che ci dovesse essere qualcosa che non andava, dato che un demone non poteva cambiare da un giorno all'altro... soprattutto se si trattava di Angel.

Il suo più grande desiderio era vedere Angel mostrare una faccia autentica, sincera e apprezzabile. Non voleva che mostrasse altre facce false della stessa medaglia.

Dopo aver chiuso la porta della sua stanza, Husk si era diretto lungo il corridoio.

Tutti dormivano ancora.

Poteva percepire la serenità che riempiva i pensieri dei suoi amici, probabilmente immersi in sogni più piacevoli dei suoi.

Con passo lento, il gatto aveva iniziato a camminare, faticando ad avere gli occhi aperti, fino ad arrivare nella hall dell'hotel, che considerava il suo regno.

Senza indugi, aveva aperto il bar e si era strofinato gli occhi per la stanchezza.

Non voleva maledire Alastor, sapendo che il demone avrebbe aspettato il momento giusto per vendicarsi e mostrare la sua malvagità, facendolo diventare una vittima sacrificale.

Appena aveva liberato gli occhi dalle zampe, aveva visto di sfuggita una figura.

Una figura non del tutto sconosciuta.

"Angel senti io volevo scusarmi per-" stava per dire Husk, ma era troppo addormentato per accorgersi che il pornoattore aveva già lasciato l'hotel e si stava dirigendo verso l'uscita a grandi passi.

"Merda," aveva imprecato Husk, consolandosi con una bottiglia di whisky.

Aveva infatti avuto l'impressione iniziale di non essere l'unico sveglio a quell'ora.

Inizialmente aveva pensato fosse Alastor, poiché lo conosceva bene e sapeva che non era abituato a riposare nemmeno un istante. Aveva sempre bisogno di tenere la mente attiva e chiacchierare con termini lessicali insoliti e fastidiosi, che quasi nessuno nell'hotel capiva. Charlie era l'unica ad accettare la presenza del demone della radio, poiché l'aveva aiutata a realizzare il suo progetto di redenzione, nonostante Alastor fosse scettico e si trovasse nell'hotel solo per passare il tempo.

Per aiutare la principessa dell'inferno a realizzare il suo sogno, Husk si era trovato coinvolto in questo progetto.

Non voleva ammettere che, col passare del tempo, si stesse affezionando a quella strana banda di sbandati, come li chiamava Alastor.

In quel momento, egli aveva optato per ignorare la situazione e proseguire quella giornata che non aveva avuto un inizio promettente.

Nel frattempo, Angel Dust si stava affrettando con determinazione verso lo studio di Valentino, come se il tempo stringesse. Era imperativo per lui non tardare, poiché un eventuale ritardo sarebbe stato severamente punito dal suo superiore.

Era ormai pervaso dall'ansia a causa del comportamento del signore supremo. Come Husk, anche lui si trovava tormentato dai rimpianti, irrimediabilmente consegnati al passato.

Particolarmente quando il demone ragno era giunto all'inferno e aveva incontrato Valentino, si era reso conto che il suo attuale capo non corrispondesse affatto all'uomo che conosceva. In passato, Valentino era gentile, premuroso e un compagno leale, facendolo sentire apprezzato e valorizzato. Tuttavia, col tempo, la maschera era caduta, rivelando la sua vera natura.

Quel Valentino, al quale Angel era legato professionalmente e sentimentalmente, si era rivelato essere spietato, crudele, e senza scrupoli. Era uno degli individui più malvagi e subdoli che Angel avesse mai incontrato. Intrappolato in quel rapporto tossico, Angel aveva commesso l'errore di stringere un patto con lui, permettendogli di influenzare negativamente la sua esistenza.

Sentimenti di amore distorto lo avevano spinto a un patto che lo condusse a consegnare parte della sua anima al signore supremo, dando a quest'ultimo il potere di devastare la sua vita senza possibilità di redenzione.

Finalmente, Angel aveva varcato la soglia dello studio delle "3 V", conosciuti in tutto l'inferno con i nomi di Vox, Valentino e Velvette.

Vox incarnava il demone della televisione, la cui potenza si alimentava dagli strumenti elettronici utilizzati dagli abitanti infernali. Nutriva un profondo odio verso Alastor, in una competizione senza esclusione di colpi per la diffusione dei loro contenuti e la loro espressione. Ma principalmente, questo odio era accresciuto a dismisura dopo che il demone della radio si era categoricamente rifiutato di lavorare assieme a lui, finendo dunque per diventare il suo acerrimo nemico.

Valentino, un demone falena di origine ispanica, era il temibile proprietario dello studio di pornografia, noto per abusi fisici sui dipendenti e per la sua irascibilità. Non sentiva remore per le sue azioni egoistiche.

Velvette, la demone dall'aspetto di una bambola britannica, era invece incaricata di curare l'immagine propria e dei suoi colleghi con perizia. Non era molto interessata all'attività dei suoi colleghi, ma non sopportava quando Valentino andava ad importunare lei e le sue modelle a causa dei suoi profondi ed insopportabili attacchi di rabbia ed isteria. Spesso, per evitare gravi problemi con Valentino, chiedeva spesso aiuto a Vox sapendo che tra quei due ci fosse un sentimento ancora confuso e non ben definito, ma che certamente poteva aiutare la demone in modo che il suo angolo dello studio non venisse distrutto.

Questi tre erano solo una parte dei potenti signori supremi infernali, uniti nell'intento di raggiungere il dominio assoluto.

Angel, entrato nello studio pornografico di Valentino, era stato accolto da un insopportabile odore di sigaretta e da una voce sinistra alle spalle che lo chiamava per nome.

"Guarda un po' di chi si rivede! Angel Dust"

Quelle parole venivano pronunciate con un grande disprezzo ed una risata soffocata, come se il signore supremo avesse atteso tutta la notte impaziente di rivederlo.

Angel avrebbe voluto che fosse così, o almeno che desiderasse rivederlo per comunicargli che da quel momento in avanti avrebbe smesso di abusare di lui, che sarebbe tornato quello di prima.

Ma nonostante ci sperasse ogni giorno, tutta la situazione restava immutata.

Rassegnato, il demone si era dunque preparato mentalmente all'imminente confronto, conscio della tormenta che lo attendeva.

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