In quel preciso istante, Charlie e Vaggie avevano fatto il loro ritorno nell'hotel, testimoniando una scena toccante: due demoni abbracciati teneramente sul divano della hall.
"Che meraviglia, vero Vaggie?" aveva chiesto Charlie, osservando i suoi amici con affetto.
Un sorrisetto era sfuggito a Vaggie, la quale aveva annuito confermando i suoi sospetti di lunga data riguardo ai sentimenti di Husk. Ora, con le prove sotto gli occhi, era felice per i due demoni.
"Ma che ssssorpre-sssa!" aveva esclamato Sir Pentious dall'alto.
Charlie, ponendosi un dito sulle labbra per mantenere il silenzio, aveva cercato di non disturbare i due che si erano addormentati.
Pentious, cogliendo la situazione, si era unito silenziosamente alle ragazze. "Cosa sssuccede?" aveva chiesto, cercando di non destare i due dormienti.
Charlie era entusiasta di vederli finalmente riconciliati dopo le continue tensioni tra Husk e Angel.
"Pare che i litiganti si siano finalmente riappacificati!" aveva esclamato Vaggie, subito richiamata da Charlie per il volume della voce.
"Lasciamoli dormire... non vorrei che si svegliassero bruscamente o-" aveva iniziato a dire Charlie, interrotta da un'esplosione che aveva colpito il muro dell'hotel.
I due demoni sul divano si erano svegliati immediatamente, rendendosi conto della situazione imbarazzante. Si erano dunque allontanati all'istante, sperando di non dare adito a pensieri su una potenziale amicizia tra loro.
"Cosa è successo?" aveva domandato Husk, assonnato.
"È sfondato il muro!" aveva esclamato Angel, notando il buco sul muro dietro Charlie.
"Come va troiette?!" era intervenuta una voce, soffocata da una risata.
Angel aveva riconosciuto la voce e si era alzato, accogliendo la sua amica Cherri Bomb con entusiasmo. Husk aveva sorriso involontariamente alla vista del suo amico così contento.
"Mi hai mandato messaggi strani, pensavo potessimo fare un po' di casino come ai vecchi tempi!" aveva detto Cherri, consegnando una bomba a Charlie, che aveva iniziato a preoccuparsi.
Fortunatamente, Vaggie era intervenuta per evitare che l'hotel andasse in fumo.
"È bello vederti, Cherri!" aveva detto Angel, abbracciandola.
"Anche tu mi sei mancato, stronzo!" aveva risposto Cherri, ricambiando l'abbraccio.
"Voi vi conoscete?" aveva chiesto Charlie ingenuamente, notando la loro intesa.
"Direi di sì," aveva risposto ironicamente Angel, presentando Charlie a Cherri che sembrava confusa.
In quel momento, Husk era ancora afflosciato sul divano, quasi sopraffatto dall'esplosione della dannata bomba. Tuttavia, il demone gatto aveva sentito distintamente una voce nella sua mente che lo chiamava, riconoscendola immediatamente.
Alzandosi, Husk si era diretto al piano di sopra con la certezza di trovare Alastor, sperando che non l'avesse chiamato per i suoi soliti capricci.
"Oh, finalmente sei arrivato!" aveva esclamato Alastor, il demone della radio, con il suo eterno sorriso.
"Il mio tempo è prezioso, spero che tu abbia una buona ragione per farmi venire qui," aveva risposto Husk, ancora intontito.
"Vorrei che tu badassi a Niffty stasera, preferisco che non si aggiri da sola a disturbare gli altri dannati," aveva detto Alastor, aspettandosi la sua accettazione.
"Quindi ora sono il tuo animaletto del cazzo e un maledetto babysitter?" aveva replicato irato Husk, rifiutando categoricamente la richiesta.
Alastor si era voltato leggermente, rivolgendogli uno sguardo deciso. "Non sto chiedendo molto questa volta! Si tratta di Niffty, dopo tutto!"
"Esatto, Niffty è un vero uragano qui all'hotel, figurati fuori da esso!" aveva replicato Husk, non convinto di essere la scelta migliore.
"Ma dai, vi conoscete da una vita. Siete come fratelli separati alla nascita, non sarà un problema sorvegliarla per una sera," continuava ad insistere Alastor, allontanandosi.
"E tu che ne sai di famiglia, eh?" aveva provocato Husk, scatenando la rabbia di Alastor.
Il demone della radio si era voltato con un'espressione di furia inaspettata. Husk si era sentito tremare, comprendendo di aver toccato un tasto dolente.
"Ripetilo, se hai il coraggio," aveva detto Alastor con una voce grave, risvegliando una parte oscura di sé.
Una lacrima aveva solcato il volto del demone della radio, rivelando la profonda sofferenza legata al ricordo della madre. L'immagine e il futuro di lei era un mistero per lui, e quel gesto di Husk aveva riportato in superficie un dolore mai sopito.
"Oh cazzo," aveva sussurrato Husk, realizzando il grave errore commesso.
Alastor, con un sorriso che non raggiungeva i suoi occhi, si era avvicinato lentamente. "Ah, Husk, quanto mi diverte la tua sfacciataggine. Ma temo che tu abbia dimenticato chi possiede la tua anima." aveva continuato a dire, incutendo il tono di voce.
All'improvviso, tentacoli neri e spettrali erano emersi dall'ombra intorno ad Alastor, avvolgendosi intorno a Husk prima che potesse reagire. Sentiva la pressione gelida stringere intorno al suo corpo, ma Alastor si era assicurato di non stringere troppo.
"T-ti prego n-no-" aveva cercato di dire Husk, in preda al panico e sperando che il demone mostrasse nuovamente pietà nei suoi confronti.
"Non mi piace essere interrotto quando parlo," aveva detto Alastor con voce melliflua, mentre uno dei tentacoli si avvicinava minacciosamente al viso di Husk.
Husk aveva tentato di liberarsi, ma i tentacoli erano troppo forti.
Ma nonostante la situazione difficile, il barista aveva tentato di recuperare la sua sicurezza nel dialogo.
"Lasciami andare, Alastor. Non vale la pena per un paio di parole."
Alastor aveva riso, un suono che era echeggiato come un eco spettrale nella stanza. "Ah, ma vedi, caro Husk, non si tratta solo di parole. Si tratta di rispetto. E tu hai mancato di rispetto alla persona sbagliata."
Con un movimento fluido, i tentacoli avevano sollevato Husk e lo avevano lanciato contro il muro, abbastanza forte da fargli sentire l'impatto, ma non abbastanza da causare gravi danni. "Consideralo un promemoria," aveva sussurrato Alastor mentre i tentacoli si ritraevano, scomparendo nell'ombra.
Husk si era rialzato a fatica, massaggiandosi le spalle doloranti. "Sei un vero bastardo, lo sai?" aveva sbottato, con un misto di risentimento e rispetto velato.
Alastor gli aveva rivolto un sorriso che aveva fatto gelare l'aria intorno a loro.
"Oh, lo so bene, Husk. Lo so bene. Ma ti ho appena risparmiato, per la seconda volta per giunta" aveva replicato il demone in rosso, per poi voltarsi nuovamente verso il gatto.
Husk avvertiva una sensazione di debolezza improvvisa, come se le gambe potessero cedergli da un momento all'altro.
"E allora... accetterai la mia richiesta?" aveva chiesto Alastor, guardando Husk con aspettative.
Husk aveva emesso un sospiro, ma alla fine aveva acconsentito. In fondo, sapeva di non potersi tirare indietro.
"Bravo, gattino!" aveva esclamato Alastor con un sorriso beffardo, prima di svanire nell'oscurità dei corridoi dell'hotel.
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La rete proibita
FanfictionMa se Husk e Angel non fossero diventati amici nel modo che conosciamo? E se il loro rapporto fosse nato in maniera diversa? Cosa accadrebbe se Alastor utilizzasse una nuova abilità allora sconosciuta per scoprire segreti proibiti? Sequel: La rete...