Sedici - complicata

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Dopo la serata con Charles, sono tornata a Maranello visto che Fred aveva convocato una riunione straordinaria per il team e i piloti, sarei dovuta rimanere ancora un altro giorno ma purtroppo il lavoro chiama.

"e tu che ci fai qui scusa?" chiedo sorpresa ma allo stesso tempo contenta a mio padre trovandolo nella sede di Ferrari.
"sono tornato a gareggiare per il Gran Turismo, sai non volevo abbandonare la Ferrari del tutto" risponde lui ed entriamo in sala riunioni e mi siedo di fianco a lui.
Sento degli occhi addosso, come sempre d'altronde, ed è proprio il mio pilota, che non si è degnato di parlarmi dopo ieri sera, mah che modi.
"con Leclerc?" chiede sottovoce mio padre vedendo il nostro scambio di sguardi.
"assolutamente no, è un viziato, antipatico e fastidioso" rispondo seria, probabilmente non le penso nemmeno queste cose ma lasciamo perdere.
"Lili puoi mentire a tutti tranne al tuo papà" dice sorridendo e tornando a seguire ciò che stava dicendo Fred.

Una volta finita la riunione andai nel mio ufficio per spiegare le prime strategie a Charles e con grande sorpresa appena ebbi finito di parlare lui si alzò e se ne andò senza proferire parola, ma che cazzo gli prende?
Visto che non avevo più nulla da fare videochiamai Kendall per raccontarle tutto ciò che era successo ieri sera e anche oggi.

"giuro che non lo capisco, si comporta sempre così" le dico mentre appoggio la schiena alla sedia.
"vorrà dire che tu farai peggio, andiamo Cél sappiamo tutti che sei una maestra ad ignorare la gente, devo ricordarti agosto 2021?" risponde lei alzando un sopracciglio.
"no tranquilla, beh ci sono riuscita ad ignorarlo ad Alexander, sarà facile evitare anche Charles" dico sbuffando rassegnata.
"tira fuori il peggio di te Céline, e vedrai i risultati, puoi starne certa" continua Kendall e poi chiudiamo la chiamata, devo davvero evitare Charles?

Uscita dal mio ufficio trovo Carlos, che subito mi ferma per farsi raccontare le ultime cose successe e alla fine rimane un po' sorpreso.
"quindi ora tu farai la stessa cosa che sta facendo lui?" mi chiede ancora confuso.
"esattamente, è quello che si merita dopo ciò che mi ha fatto" rispondo sicura di me e lui mi guarda per qualche istante.
"sembrate due bambini, risolvete da veri adulti Cél, ti ridurrai male e lo sai" inizia lo spagnolo preoccupato e mi mette le mani sulle spalle.
"ma per qualsiasi cosa, sai dov'è casa mia" continua sorridendo e mi arriva un messaggio un po' insolito.

Alexander
Dovrei parlarti, ci possiamo vedere per le 8 e mezza? Passo a prenderti io

va bene, ma solo mezz'oretta perché
ho da fare, ok?

Si certo va bene
visualizzato

Mah chissà cosa vorrà mai ancora Alexander, beh non nego che mi è dispiaciuto lasciarlo ma purtroppo un lato di me ancora è legato a lui, e in un modo o nell'altro devo uscire da questo limbo per trovare la pace con me stessa.

Tornai a casa e notai che erano già le 8, quindi mi tolsi la polo della scuderia e mi misi un top nero a fascia e dei pantaloncini neri con degli ananas del pigiama e le infradito visto che iniziava a fare caldo, tanto devo solo parlare con Alexander, no?

"passano i mesi e rimani sempre la stessa di sempre" dice il tedesco vedendomi uscire di casa.
"non avevo voglia di vestirmi per bene, sono tornata ora e l'ultima cosa che volevo fare era uscire" inizio salendo sulla Ferrari di Alexander.
"allora? cosa devi dirmi Sasha? ma soprattutto, cosa ci fai a Maranello?" continuo mettendomi comoda sul sedile mentre lui sfreccia per le vie della città.
"sono venuto qui solo per parlare con te e poi ti lascerò in pace come hai voluto alla fine della relazione" risponde ammiccando un sorrisino, devo ammettere che mi mancava.
"beh forza, parla sono qui ti ascolto" dico guardandolo mentre guida.
"non voglio ritornare con te se è questo che pensi, ma appena ho saputo, sapevo che dovevo dirtelo e mi sarei sentito in colpa se non l'avessi fatto" inizia il tedesco fermando la Ferrari nel solito posto in cui ci vedevamo di nascosto 3 anni fa.
"Alexander spiegati, non sto capendo" dico molto confusa dalle sue parole e nel mentre scendiamo dall'auto e mi siedo sulla panchina della minuscola piazzetta.
"Céline tua madre è tornata a Monte Carlo" dice nervosamente abbassando la testa ed io rimango allibita, non riuscivo a crederci.

"Alex ti prego dimmi che stai scherzando per favore" dico sull'orlo di piangere alzandomi.
"no Cél è la verità, non sarei venuto fin qui per dirtelo" risponde lui venendo vicino a me e prendendomi le mani.
"se tornerai a Monte Carlo e te la ritroverai, non esitare a chiamarmi, perché nonostante sono stato un emerito stronzo con te non ti lascerò sola in un momento difficile, te lo prometto" continua stringendomi a se ed io appoggio la testa sul suo petto mentre il mio viso è inondato di lacrime, non ho mai pianto così ne davanti ad Alexander ne davanti a nessun altro, non amo mostrarmi debole agli occhi degli altri infatti cerco sempre di trattenere le emozioni in pubblico, sia positive che negative, è un lato di me che è veramente tosto e difficile da capire, ma solo Alexander era riuscito a tenermi testa e saper amare ogni singolo difetto di me, cosa che stava per riuscire a fare Charles ma il nostro rapporto attuale lo impedisce, ma io rimango di una sola idea, chi vuole può senza alcuna scusa.


Spazio autrice
Davvero Alexander è andato da Monte Carlo fino a Maranello solo per raccontarle una notizia del genere?
Céline e Charles faranno pace e metteranno le cose in chiaro?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo!

Intanto vi sta piacendo la storia? Lasciate un commento per dirmi cosa potrei migliorare e ci vediamo al capitolo diciassette👀

The city painted red || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora