Diciassette - 16 sfumature

830 15 0
                                    

___________________

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

___________________

E proprio il giorno dopo, io e Alexander siamo tornati a parlare, beh ovviamente non per rimetterci, ma solo per non perdere ciò che abbiamo costruito in 4 anni di relazione, in fondo, ci siamo visti crescere, diventare professionisti nei campi di lavoro, ha conosciuto mio padre e mio fratello e se n'è innamorato follemente tanto da parlare ancora con mio padre e seguire tutte le gare del Gran Turismo, idem mio fratello, si vogliono tanto bene e per Jules è come uno zio o un fratello più grande, e alla fine 4 anni non possono essere buttati all'aria dopo tutto ciò che è successo... ma un pensiero continua a lacerarmi, Charles e mia mamma, non so precisamente perché lei sia tornata a Monte Carlo, forse non sapeva che ero a Maranello anche io, forse non sapeva del mio nuovo lavoro e forse non sapeva nemmeno di avere ancora una figlia che ha sempre sperato che sarebbe tornata in quel paddock di Monza.

"papà dai non voglio venire vacci tu per favore" dico pregando mio padre di non portarmi al gala che ha organizzato la Ferrari, a cui sono state inviate parecchie persone, non solo il team, ma anche il Principe di Monaco e altra gente importante, ed io sicuramente mi sarei scocciata dopo nemmeno 5 minuti dall'arrivo.
"fai parte del team Lili su vai a prepararti non puoi stare su quel letto ancora" inizia mio papà posando uno scatolo sul mio letto.
"ah e ti è arrivato questo, non so forse te l'ha mandato Donatella" continua e mi siedo a gambe incrociate sul letto confusa e mio padre esce dalla mia stanza.
Prendo il biglietto appoggiato sulla scatola ancora più confusa di prima e inizio a leggerlo.

Sapevo del gala da almeno 3 mesi, so che è importante per il tuo team e per la Ferrari stessa, ma so anche che starai pregando qualcuno di non lasciarti andare e sono certa che appena aprirai la scatola cambierai idea.

Baci, Donatella & il team Versace

Saró sempre grata di essere parte di questa grande famiglia ma soprattutto a Donatella per essermi stata sempre accanto.
Infatti apro la scatola e trovo un vestito rosso a primo impatto, ma appena lo distendo sul letto noto subito ad occhio le varie sfumature ed è un vestito abbastanza ampio che arriva alla coscia davanti e ricade lungo sul dietro, quasi come quello dell'ultima sfilata ma non così esagerato.
Ancora ho il biglietto tra le mani e lo giro sul retro e vedo scritto "PS: sono 16 sfumature di rosso, abbinate alla tua Portofino" mi porto il biglietto al petto e sorrido.

Si stava facendo tardi ed eravamo leggermente in ritardo, mentre ritocco gli ultimi dettagli del trucco non troppo pesante, metto le mie Louboutin e mi incammino verso la Portofino che ovviamente guiderà mio padre per ovvi motivi.
Sento l'ansia crescere in me, non so se è per il ritardo visto che siamo gli ultimi ad arrivare, oppure per Charles, ammetto che oggi non ho avuto il coraggio di presentarmi, ma stavo troppo giù di morale per poter affrontare le liti con il monegasco e dare spiegazioni a Carlos, che dovró dare comunque stasera dato che non mi ha vista ne stamattina ne pomeriggio.

"Sua Altezza" diciamo io e mio padre all'unisono mentre ci inchiniamo davanti al Principe, con accanto la faccia di cazzo di Charles Leclerc.
"non sapevo venissi" dice quest'ultimo cercando di non incantarsi e nel mentre mio padre si mette a parlare con il Principe un po' più lontano da noi.
"peccato, avresti potuto portare Charlotte, oppure Angelina?" chiedo sarcastica sorridendo maliziosamente mentre lui ride ironico.
"Angelina non ha significato niente per me te l'ho già detto Céline, e Charlotte è acqua passata" dice avvicinandosi e io indietreggio pian piano.
"si come no Leclerc, per la seconda potrei anche crederci, ma per la prima manco per il cazzo" continuo diventando seria e stringo la mano libera in un pugno e di li a poco inizia la cena, e fortunatamente sono seduta accanto a Carlos.
"giuro che se passo altro tempo con quel-" inizio ma lo spagnolo di fianco a me mi interrompe.
"viziato, antipatico, fastidioso e scorbutico, dai Céline sarà la millesima volta che lo dici da quando sei la sua stratega, su con la vita e vedrai che tornerete come prima, se non meglio" continua facendomi un occhiolino e si becca subito un'occhiataccia da parte mia.

Per tutto il tempo della cena rimasi a parlare con Carlos sentendo sempre gli occhi del monegasco attaccati a me, un po' mi imbarazza questa cosa.
"Cél però non puoi far saltare in aria tutti i tuoi sacrifici per Charles, va bene che non vuoi vederlo peró meglio che metti il tuo lavoro davanti e non lui, se continui rischieresti di perderlo, se ti assenti cosí tanto" inizia lui ed io sbuffo, peró ha ragione.
"si ma non voglio parlare con lui" dico girandomi e guardando Charles che parla con mio padre.
"non devi per forza, il minimo indispensabile, le strategie e le traiettorie, tutto qua, un rapporto solo con fine professionale, ma prima o poi dovrete affrontare quel discorso, non ora perché non te la senti e lo capisco, ma quando ce la farai,
e so anche che non è un periodo con i fiocchi vista la ricomparsa di tua mamma, però prova a non pensare ne a lei e ne a Charles, e inutile che lo dico che io sarò al tuo fianco sempre Cél" continua sorridendo ed io ammicco un sorriso un po' forzato.
"ho fatto pace con Alexander, se così si può dire" dico tenendo la testa bassa, beh forse ancora non lo sapeva.
"Cél Cél Cél, ma non posso lasciarti da sola che combini guai?" risponde passandosi una mano in faccia.
"lui mi ha avvertita che è tornata, almeno non avrei avuto il trauma di trovarmela davanti a Monte Carlo o addirittura qui a Maranello" spiego gesticolando e sento una presenza dietro di me.
"Sainz te la posso rubare un secondino, sai dobbiamo ballare adesso" dice mio padre porgendomi la mano e portandomi in pista.
"che ti ha detto Charles eh?" domando furiosa mentre inizia il valzer.
"oh a me nulla cara Céline" risponde vago mentre balla.
"si si papà non mi puoi prendere in giro sono tua figlia" continuo ancora più incazzata.
"gli manchi, e anche tanto, e farà di tutto pur di conquistarti, è un bravo ragazzo Lili si vede" dice ed io mi volto per vedere dov'era.
"sarà... ma sicuramente adesso sarò più concentrata al lavoro, non posso rimanere con un ragazzino che non sa ciò che vuole e anche un'altra cosa... mamma è tornata a Monte Carlo, me l'ha detto Alexander" rispondo e entrambi i nostri visi si incupiscono ed usciamo in terrazzo.
"me l'ha detto per avvertirmi, senza che me la ritrovassi davanti e prendermi un colpo" continuo appoggiando le mani alla ringhiera.
"sicuramente a Monte Carlo non è più la benvenuta, ne tantomeno a Maranello, perciò può tornare da dov'è venuta" dice lui abbassando lo sguardo e lo abbraccio, un colpo basso per entrambi purtroppo...

The city painted red || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora