Capitolo 21 - Nathan

7 1 0
                                    

Odio arrivare in ritardo agli allenamenti. Non vedo l'ora di dirgliene quattro a Jackson per non avermi svegliato. Mi affretto verso la palestra ed ecco che il coach mi rimprovera. Cerco per la stanza il mio "carissimo" amico, mentre il prof. Lee mi informa di quale squadra faccio parte. "Sei con Marianne ed Elizabeth, la ragazza nuova. Sfrutta tutte le sue doti di schiacciatrice e cercate di collaborare." Cosa?? Aspetta, ho sentito bene? Mi volto di scatto e la vedo in un angolo affianco a Jasmine. Ha lo sguardo fisso su di me e un'espressione a dir poco sorpresa, come quella che sono sicuro di aver anch'io. Quindi gioca a pallavolo? Perché si è fatta viva solo ora? Questa ragazza è piena di misteri, mi fa impazzire. Il nostro contatto visivo viene interrotto dalla voce degli allenatori che ci invitano a riunirci in squadre. "Ciao", mi saluta. La sua voce trema leggermente, ma i suoi occhi esprimono fame di giocare. Sento come se niente possa mettersi tra lei e il voler scendere in campo. Il nostro incontro è stata una sorpresa, ma ora dobbiamo pensare a vincere. "Ciao", la saluto quindi a mia volta. "Voi due già vi conoscete?", si intromette Marianne. "In un certo senso" faccio spallucce. "Ho finalmente scoperto qualcos'altro di te, Elizabeth" le sussurro sfiorandola. "Posso dire lo stesso di te. Nathan". Adoro sentire il mio nome sulle sue labbra. Ci disponiamo da una parte della rete e il coach Lee fischia l'inizio della partita. Batte Drew per primo, servendo una palla potente come è abituato a fare. È molto bravo e la maggior parte delle volte va a segno. È solo una frazione di secondo, ma Elizabeth si sposta in un attimo e la riceve perfettamente. Ha un'agilità impressionante. Marianne alza a me la palla e batto una parallela a destra, dove è rimasto scoperto il campo. Segniamo il primo punto facilmente e lei passa in battuta. Prende la rincorsa, salta e colpisce la palla con una violenza difficile da credere con un corpo esile come il suo. Costringe Drew a una ricezione sporca e riusciamo a murare l'attacco di Solei. Colgo uno sguardo di intesa tra Drew ed Elizabeth, come di sfida. Non le piace assolutamente perdere, di questo ne sono certo. La partita arriva a 24 punti a 12 per noi. Non abbiamo fatto azioni particolarmente impressionanti, ma il nostro gioco di squadra è fluido e lineare. Manca un solo punto così decido di alzare la palla a lei. Sembra volare quando si libra in aria con il braccio teso, pronta a colpire. Come un angelo. Svolge una diagonale perfetta, imprendibile. Mi rendo conto che fino ad ora si era trattenuta, forse perché non si fidava ancora di me. Come se non volesse affidarsi a me per paura di essere spezzata. Ma eccola qui, nella sua perfezione. Nella palestra cala il silenzio, seguito da un chiasso assordante ricco di stupore e ammirazione. Per la prima volta vedo un sorriso sincero sul suo viso. Lei sta ridendo. 

Anime imperfetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora