Capitolo 26 - Elizabeth

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Questa settimana è volata, tra gli allenamenti e la scuola. Tutto fila liscio e non sono mai stata così bene in vita mia. Giovedì ho avuto un esame orale su Shakespeare e la prof.ssa Prince mi ha dato il massimo del punteggio e mi ha fatto i complimenti per la mia capacità d'esposizione. Venerdì, invece, test di matematica sulle funzioni. Anche qui A+ e migliore della classe. La mia routine giornaliera consiste ormai nello svegliarmi alle 7.00, andare a scuola e poi allenamento per due ore al giorno. A casa subito a studiare, cena e ancora studio fino a tardi. Mi piace seguire un certo schema nelle cose, mi fa sentire bene. La pallavolo fa sì che non impazzisca nello studio, sono le mie ore di totale libertà. Amo studiare, ma non nascondo che a volte è troppo anche per me. L'argomento Nathan l'ho accantonato in una parte della mia mente, per non avere una distrazione in più. Ogni volta che lo vedo ho la malsana tentazione di avvicinarmi a lui e non lasciarlo, ma ho deciso di prendere le distanze. E a quanto pare anche lui lo sta facendo, quindi va bene così.

È un sabato pomeriggio caldo e soleggiato, le temperature sfiorano i 30°C e sono in giardino con un paio di pantaloncini sportivi rossi e una canotta nera. In mano ho il libro di storia e sto ripassando l'argomento fatto oggi a lezione, per rimanere al passo. "Tesoro ti ho preparato una spremuta fresca" mi raggiunge mia madre. "Grazie mamma, è squisita" le faccio un sorriso, tornando subito al mio libro. "Vedi di non stancarti troppo, esistono le pause sai? Non fa bene tutto questo studio. Lo dico per te, perché mi preoccupo" mi rimprovera. "Lo so, ancora un po' e poi smetto. Non ti preoccupare ho tutto sotto controllo. Non posso rallentare se voglio ottenere risultati, ma starò attenta alla mia salute" la rassicuro. Non credo di averla convinta perché dentro di me so che ha ragione, ma non posso mollare ora che mi sono ritrovata. Parte "Those Eyes" di New West, la suoneria del mio cellulare, ma non riesco a capire da dove arrivi. Com'è possibile che non mi ricordi mai dove metto le cose? Frugo tra i fogli sul tavolo, tra i cuscini del divanetto ed eccolo sotto la sedia dove sono seduta. Impreco a bassa voce per la mia stupidità e rispondo alla chiamata. È Alyssa "Elizaaa cosa stai facendo??" mi urla dall'altra parte della linea. "Hey sto ripassando storia, te?" le rispondo con più calma. "Che pizza, sempre a studiare! Io ho appena finito di aiutare mio padre nella sua gelateria. Beverly mi ha invitata ad una festa stasera dove dovrai assolutamente esserci anche tu. Non ammetto un no come risposta, capito?". "Io veramente volevo rimanere a casa a.." provo a dirle. "No no cara, che ti ho detto? Passiamo a prenderti alle 21. Passo e chiudo". Non ci credo, mi ha davvero riattaccato. Credo di non avere scelta a questo punto. Finisco di studiare e rientro per la cena. Salgo poi in camera e inizio a scegliere cosa mettere per la serata, ho solo un'ora di tempo e anche se non ho voglia di uscire odio non prepararmi al meglio. Apro l'armadio e prendo un vestito bianco che ho comprato qualche giorno fa e una giacca in jeans in caso faccia freddo. Lo sguardo mi ricade su una felpa blu che non vedevo da troppo tempo. È la felpa di Nathan, quella che mi diede quella sera. Allungo la mano per prenderla ma la ritraggo subito. Elizabeth ricordi? Niente Nathan, niente distrazioni. Chiudo l'armadio e mi rifugio in bagno per sistemare i miei capelli in morbidi boccoli che mi incorniciano il viso, e truccarmi con un po' di mascara e un rossetto rosa. Niente blush, ho il viso arrossato dal sole in modo naturale. Metto un paio di sneakers comode per ballare e la mia solita borsetta nera. Saluto mamma e papà, seguito dalle solite raccomandazioni su come si beve responsabilmente e sullo stare distante dai tipi sospetti, ed esco di casa. L'aria è più fresca e il cielo è chiarissimo. Spunta dal vialetto la Range Over argento metallico di Beverly che si ferma proprio davanti casa mia. Salgo in macchina e Alyssa mi accoglie con un abbraccio caloroso e il sorriso di una persona che non vede l'ora di divertirsi. La sua allegria è contagiosa, come un uragano che ti investe in pieno.

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