Capitolo 27 - Elizabeth

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Andiamo in un locale in centro per un aperitivo, prima di raggiungere la festa vera e propria. Ci uniamo a un tavolo con altri tre ragazzi che a prima vista sembrano simpatici "Ciao ragazze, ma chi è questa bella mora?" mi saluta un biondino con un sorriso malizioso sul viso. "Non fare il cretino Alex, scusalo fa così con tutte" lo rimprovera Alyssa. "Hey non è vero! Ho solo fatto una domanda innocente". Gli sorrido e gli porgo la mano. Lo stesso faccio con gli altri due, Tobias e Sasha. Sono vecchi amici di Alyssa e Beverly e hanno tutti la mia età. Studiano in un college diverso dal nostro, ma si vedono spesso nei fine settimana. "Allora cosa volete da bere?" ci chiede Tobias. Prende le ordinazioni e io ordino uno spritz Campari. È il mio drink preferito, amaro come piace a me. Sorseggio la mia bevanda con alcune patatine, mentre gli altri si immergono in racconti sulle loro avventure passate. Non ho mai fatto parte di un gruppo di persone come questo, così aperto e divertente. Finalmente appartengo a qualcosa, non mi sento più sola in mezzo ai miei problemi. Dopo un'ora raggiungiamo il luogo della festa, un grande capannone leggermente isolato pieno di adolescenti. C'è una lunga fila all'entrata e siamo costretti ad aspettare per prendere il biglietto d'ingresso. "Che ne dite di provare ad entrare da dietro? Se rimaniamo qua in fila non entreremo mai!" si lamenta Alex. "Non puoi sempre fare quello che ti passa per la testa, a volte prova a pensare due volte prima di agire" lo rimbecca Beverly. Bev la vedo come la mamma del gruppo, è la più grande ed è l'unica in grado di tenere a bada noi ragazzini senza limiti. Sorrido all'idea di Alex e senza farmi notare gli faccio segno di seguirmi. "Facciamo così. Io fingo di stare male, distraggo i bodyguard e te entri da quella porta" la indico. "Poi prendi i braccialetti ed esci senza farti vedere". Alex mi guarda con aria sorpresa "Non ti credevo così poco rispettosa delle regole, sei quasi peggio di me" mi sorride. "Non sono male come sembro, diciamo che quando serve so come aggirare le regole. E mi piace divertirmi, quindi perché non provarci?". Mi scappa una risata che coinvolge anche Alex. Mi piace questa sintonia che si sta creando. "D'accordo io vado di là e ti do il segnale quando iniziare con la tua scenetta". Ci spostiamo tra la folla e, quando vedo Alex nascosto tra un gruppo di teenagers che mi fa segno con la mano, mi avvicino a un uomo alto quasi 2 metri, in divisa e con un'aria da duro che metterebbe paura a chiunque, e parte il mio piano. Mi metto una mano sulla testa e cammino fingendo di essere confusa. Mi avvicino all'uomo "Scusi mi gira un sacco la testa e credo di star per vomitare" e aggiungo fingendo un conato "mi può aiutare, non c'è la faccio da sola". Il bodyguard mi sostiene e mi accompagna a prendere dell'acqua e a sedermi su una panchina. Con la coda dell'occhio vedo Alex che sgattaiola attraverso l'entrata con un sorriso soddisfatto e con le labbra mi dice "Ottimo lavoro". Dopo qualche minuto, ringrazio l'uomo che mi ha aiutata e lo assicuro di stare meglio, poi aspetto il ritorno di Alex. "Sei un genio, quasi ci stavo credendo anche io" ammette appena mi ha raggiunto. "Sì me la cavo bene nell'improvvisazione, sai una volta ho finto uno svenimento in classe per far saltare un esame a tutta la classe". Continua a complimentarsi con me finché non raggiungiamo gli altri, ancora in fila. "Dove cavolo siete finiti! Avete ignorato le mie chiamate e ve ne siete andati senza dire niente! Vi prego non ditemi che avete fatto quello che penso..." ci sgrida Beverly. Faccio per scusarmi ma Alex tira fuori i braccialetti e parte una seconda ramanzina da parte di Bev. Tutti scoppiano a ridere e ci perdonano solo perché facciamo saltare la fila a tutti. Io e Alex ci scambiamo un sorriso complice e insieme entriamo.

Dentro è pieno di ragazzi e ragazze che ballano e si divertono. Il tema della serata è techno, perfetta per me, e noto che in diverse zone sono organizzati svariati giochi per movimentare la serata. "Elizabeth ti sfido a beer pong, ci stai?" mi provoca Alex. "Non mi tiro certo indietro quando si parla di giocare" lo incito. Così trasciniamo tutto il gruppo al tavolo dove altri ragazzi stanno giocando. Ci dividiamo in due squadre, io, Alyssa e Tobias contro Beverly, Sasha e Alex. Il primo a tirare è Sasha, che manca un bicchiere per poco. Poi prova Alyssa e ne centra uno costringendo gli altri a berne il contenuto. Le batto il 5 e guardo Alex con aria di sfida. Continuiamo con io e lui che non sbagliamo un tiro, tenendoci testa a testa. Alla fine, vince la mia squadra grazie a un ultimo centro di Tobias. Ammetto che vincere è nella mia natura, sono estremamente competitiva. Ora che abbiamo iniziato a giocare non voglio fermarmi, così trascino i miei nuovi amici in un altro tavolo dove stanno giocando a ping-pong. Faccio squadra con Alyssa e sfidiamo Tobias e Alex. Ammetto che sono molto bravi a giocare, ma non mi devono sottovalutare. "Sei brava pure in questo, c'è qualcosa che non sai fare?" mi chiede Tobias. "Non lo so, se trovi qualcosa in cui riesci a battermi chiamami" lo provoco. Giochiamo fino a tardi e poi Beverly ci trascina fuori e ci riporta a casa. "Grazie per la serata, mi sono divertita molto" saluto i miei amici. È stato bello conoscerti e aspettati la rivincita, anche a me non piace perdere" mi abbraccia Alex. Sono felice, questa nuova vita mi piace sempre di più.

Ho trovato dei veri amici, delle persone con cui condividere la mia vita? Non lo so, tutto questo è nuovo per me e strano. Ripenso a ogni momento passato con Alyssa, Beverly, Alex... tutte le emozioni che mi hanno fatto sentire viva. La paura che tutto ciò mi travolga però è tanta, non sono brava a gestire le situazioni. Anzi, solitamente finisce che rovino tutto. Cerco di chiudere gli occhi e addormentarmi, domani è un nuovo giorno.

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