Speciale: Dot and Bubble

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Questo episodio è affascinante già a partire dal titolo: "Dot and Bubble". Punto e bolla ovviamente fanno riferimento al mondo online e alle bolle di filtraggio. Se siete come me e avete studiato per tre anni questo argomento (che, tra l'altro, fa anche parte della mia tesi di laurea) saprete bene di cosa sto parlando, ma, per chi non lo sapesse, eccovi una definizione (estrapolata apposta dalla mia tesi):

"La Filter Bubble, conosciuta anche come "bolla di filtraggio", è un ecosistema di informazioni personalizzate in cui gli utenti della rete vengono rinchiusi in base a diversi filtri come la geolocalizzazione e le precedenti ricerche condotte dall'utente e tutto questo per garantire la personalizzazione e l'usabilità dei contenuti."

L'aspetto della personalizzazione e dell'ecosistema si ritrovano molto in questo episodio, soprattutto per quanto riguarda la bolla con la quale ci si circonda di amici e cose che ci piacciono, come una comfort zone portatile.

Per questo non mi ha sorpreso scoprire che Lindy non riesce a camminare senza di essa: la bolla, infatti, non rappresenta solo la sua comfort zone, ma è come una stampella di cui non si può fare a meno. E se ci pensiamo è già così: provate a stare senza telefono. Non vi sentireste persi senza? E disconnessi dal mondo e dai vostri amici? Inoltre, improvvisamene tutte le responsabilità ricadono su di voi perché non c'è più nessun compagno di classe che vi ricorda quella consegna o che la lezione è stata spostata.

Quello che fa Doctor Who è metterci davanti alla realtà proprio come il Dottore cerca di fare con Lindy: senza la bolla, senza la nostra stampella, siamo persi.

Non riusciamo a fare le cose più semplici, come ricordare compleanni o impegni. E vi sfido a ricordarvi tutti i numeri presenti nella vostra rubrica.

Insomma, questi strumenti sono molto utili, ma poi arriva sempre il momento che dobbiamo affrontare la vita senza il loro sostegno e, anche se Doctor Who è già pieno di critiche sociali di questo tipo, messa in questo modo ricorda molto lo stile Black Mirror, soprattutto per quanto riguarda l'algoritmo assassino.

Per ora siamo utili, i nostri dati vengono venduti e siamo una fonte di guadagno, ma cosa accadrebbe se questo modello di business dovesse cambiare? Direi che l'interpretazione di DW non è poi tanto distopica.

Mi sono imbattuta in diverse critiche su come Lindy, dopo aver visto uno dei suoi colleghi che veniva divorato dai mostri, si rifugia di nuovo nella sua bolla. Alcuni l'hanno interpretato come un gesto superficiale ed egoista della serie "Tanto non sono io; quindi, torno a vedere i miei social". Secondo me, però, ha agito così per ritornare nella sua comfort zone: Lindy, infatti, ha ritirato su la bolla per sentirsi al sicuro, perché quello è il suo mondo e, se lei non vede le atrocità che la circondano, allora per lei non sono reali.

Non è così che facciamo anche noi? Siamo sui social, ci divertiamo, ma, non appena ci imbattiamo in qualcosa di scomodo, ecco che – magari anche dopo un attimo di riflessione – passiamo al prossimo post, come se nulla fosse. Perché è questa la bolla: ci circonda e ci protegge, dandoci un senso di distanza anche da problematiche che ci toccano da vicino.

Quindi io non la giudicherei troppo in fretta: dopotutto chi non si ritirerebbe nella propria comfort zone – che sia la propria stanza, il proprio luogo speciale, una bolla... – dopo uno spavento simile?

Ora mettiamo un attimo da parte Lindy e torniamo all'algoritmo assassino: da un lato è geniale distruggere "Mondo Natio" così da evitare che soccorrano i ragazzi di Finetime, ma dall'altro non ha senso ucciderli in ordine alfabetico: se li odia tanto, allora perché non li uccide tutti e subito? Perché rischiare che qualcuno scappi?

Comunque, non è questa la nota dolente dell'episodio, ma piuttosto il tradimento di Lindy.

Prima ho detto di non giudicarla, beh... ora potete farlo.

Solo per il fatto che sia abbastanza fan da conoscere il vero nome di Ricky, ma non abbastanza da arrivare a tradirlo, si meriterebbe una morte atroce. E qui viene fuori il vero motivo per cui l'algoritmo ha deciso di ucciderli tutti: non per la loro superficialità, ma per la loro codardia.

Una codardia violenta (come l'ha definita 11).

Vi ricorda qualcuno?

I Tivoliani, la razza più codarda – e probabilmente anche la più odiata (soprattutto dalla sottoscritta) – dell'intero universo.

Perché è andata così?

Perché gli sceneggiatori dovevano far venire a galla quell'aspetto di Lindy, ovviamente. La stessa ragione per cui l'algoritmo li uccide in ordine alfabeti: solo così il Dottore ha capito che i mostri sono stati programmati. Quindi è una mera questione di sceneggiatura.

Infine, un altro tasto dolente: il finale.

Alcuni hanno definito questa parte un po' "debole" soprattutto visto che era una denuncia sociale contro il razzismo.

Tuttavia, io – come altri – non l'ho interpretata in questo modo, anzi, tutto il contrario.

Partiamo dall'inizio dell'ultimo atto: Lindy è appena fuggita, abbandonando Ricky al suo destino, e si ritrova davanti il Dottore e Ruby, coloro che l'hanno salvata.

Li evita, evita il loro sguardo e, quando è costretta ad affrontarli, mette su una maschera di pura falsità.

Ed è proprio questo il punto: quello che dice dopo, io non credo che lo pensi davvero. Tutta quella solfa sull' "essere inappropriato" e "gli standard di Finetime" sono solo una scusa perché la verità è che Lindy sa di non essere superiore al Dottore, di essere un'assassina che ha lasciato un bravo ragazzo a morire e quindi di non essere degna di viaggiare con loro.

Perché mai dovrebbe sentirsi superiore?

E perché, quando il Dottore le urla che morirà se non parte con loro, non gli dà retta? Perché dovrebbe ignorare un avvertimento di quella portata da parte dell'uomo che l'ha appena aiutata a mettersi in salvo?

Perché sa che non si merita di essere salvata. Che tutti loro non se lo meritano.

O forse, dopo aver abbandonato Ricky, è entrata in modalità Katherine Pierce e ora crede di essere invincibile.

Alla faccia del "I'm a survivor"...

E, così come Katherine, anche la povera Lindy non ha fatto una bella fine.

Doctor Who: The girl who stayed | wlwDove le storie prendono vita. Scoprilo ora