Capitolo 4

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Riccardo pov's

Sofia e Nicolò si sono addormentati abbracciati da qualche ora, alla vista di quella scena mi immagino come sarebbe se fossi al posto di Nicolò. Mi fa strano pensare a una ragazza che non sia Ludovica, stiamo insieme da quattro anni, eppure non riesco a lasciarla andare nonostante quello che ho scoperto, i miei amici continuano a dirmi di staccarmi, che questa situazione non mi fa bene, ma non riesco, non ne sono capace, l'unico modo che ho per non pensare a questa cosa è immaginarmi scenari improbabili con Sofia.
Decisi di alzarmi e andare a farmi una doccia, così da scacciare questi pensieri. Mentre sono sotto la doccia sento la porta aprirsi e poi chiudersi, segno che qualcuno è appena uscito, ma non saprei chi dei due. Qualche minuto più tardi, esco dalla doccia e indosso i boxer e un pantaloncino corto della nazionale ed esco dal bagno con ancora i capelli bagnati.

Sofia pov's

Mi sono appena svegliata dal mio pisolino durato fin troppo e noto che nel letto dove mi trovo sono sola e nel letto di fianco non c'è nessuno. Sento l'acqua scorrere in bagno, segno che qualcuno è in doccia, spero sia Nicolò, sono abituata a vedermelo uscire come un dio greco, ma quando qualche minuto più tardi si apre la porta mi ritrovo davanti Riccardo, che indossa solo un pantaloncino e intravedo anche la scritta dei suoi boxer. Ci metto un attimo a ricompormi, a capire dove mi trovo, e mentre torno in me noto in lui uno strano sorrisetto, quasi per prendermi in giro, visto che sicuramente si è accorto che lo stavo guardando un po' affascinata alla figura che mi trovavo davanti.

Tutto bene Sof? - mi chiese

Sof... nessuno mi ha mai chiamato così, ma suona bene, fa uno strano effetto, anche perché non ci siamo mai rivolti parola praticamente.

Sof? Vabbè comunque si tutto bene, sai dov'è Nico? Mi sono svegliata e non c'era più. - provai a distogliere l'attenzione da qualsiasi conversazione possibile e immaginabile

Mmm, quando sono andato a fare la doccia dormiva di fianco a te, ma poi ho sentito una porta aprirsi e chiudersi, segno che qualcuno se ne era andato, ma non saprei dirti dove - mi rispose alzando le spalle - hai bisogno di qualcosa? Posso aiutarti? - continuò senza mai distogliere il suo sguardo dal mio

No, tranquillo, adesso torno in camera che mi preparo per la cena, gli chiederò dopo quello che avevo bisogno di sapere, grazie lo stesso - gli dissi mentre mi alzavo dal letto per andare verso la porta e dirigermi in camera mia.

Mentre gli stavo passando accanto, mi prese per un braccio facendomi arrivare attaccata al suo petto nudo e abbassò la testa verso di me, visto che sono un tappo in confronto. Nell'ultimo periodo ero spaventata da queste situazioni, ma con lui ero tranquilla, un po' come con Nico. Era una sensazione bella non avere paura di questo, ma allo stesso tempo ero agitata perché non sapevo cosa aspettarmi da questa mia non reazione a un gesto così banale da parte di qualcuno di cui non sapevo assolutamente niente.

Speravo restassi un po' a parlare con me, ma fa niente, spero di avere altre occasioni per conoscerti e farmi conoscere - mi disse incastrando i suoi occhi nei miei

Annuii soltanto, non ero in grado di rispondere e una volta che mi lasciò il braccio uscii da quella camera che stava iniziando a diventare troppo stretta.

Sofia pov's

Appena uscii da lì, mi attaccai al muro per cercare di riprendermi. Avevo avuto troppe emozioni in poco tempo, non stavo più capendo niente. Certo Nicolò mi aveva detto di stare tranquilla, che i ragazzi sono tutti bravi e non si azzarderebbero mai a torcermi un capello, però non pensavo che Riccardo potesse creare così tanto scompiglio in me. Una volta tornata in camera filai sotto la doccia, nonostante l'avessi fatta poche ore prima. Una volta fuori mi preparai per la cena, indossando un pantaloncino rosa corto e un top bianco con ai piedi le mie amate AF1. Sistemai i capelli facendo una coda alta che ricadeva morbida sulla mia schiena e misi un filo di trucco. Quando fui pronta scesi giù ad aspettare che aprissero la sala per cenare, visto che mancavano pochi minuti. Quando arrivai giù notai che c'era gran parte della squadra e dello staff, tra cui mio padre, quindi decisi di andare verso di lui.

Luciano pov's

Sono fuori dalla porta della sala dove tra poco ceniamo e vedo arrivare mia figlia con un volto rilassato, diverso da quello che aveva questa mattina quando siamo arrivati. Appena mi vede viene verso di me e mi abbraccia, cosa strana visto che è da un po' di tempo che questi momenti affettuosi non li ha, per via della situazione pessima in cui si trovava.

Ti vedo più tranquilla, cos'è successo? - le chiesi

Niente di che, ho parlato un po' con Nico, che mi ha rassicurato. Sono più tranquilla ora, ho parlato anche un po' con Nicolò e Riccardo, mi sembrano tranquilli - mi rispose con molta serenità.

Ero felice a sentirle dire queste cose, fino a questa mattina aveva ansia che potesse succederle qualcosa e dopo meno di 24 ore aveva già cambiato idea. L'influenza di Barella le ha sempre fatto bene, ma in questo periodo è fondamentale.

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Fine quarto capitolo
Scusate per il ritardo
Cosa ne pensate?
Niente di ecclatante, però piano piano sto ingranando bene le idee.

L'Italia chiamò Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora