La voce perduta

Il Patto del Riscatto

Diana si alzò dal letto, il cuore pesante. La lettera di Lucien era ancora sul tavolo, un promemoria inquietante del prezzo del suo successo. Aveva tutto ciò che aveva sempre desiderato, ma l'idea di perdere la sua anima era insopportabile. Doveva trovare un modo per cambiare il patto.

Quel pomeriggio, si recò al parco dove aveva incontrato Lucien per la prima volta. Sperava che lui si sarebbe fatto vedere di nuovo. Mentre il sole tramontava, un'ombra familiare si avvicinò.

"Lucien," disse Diana, cercando di mantenere la calma. "Ho bisogno di parlarti."

"Ah, Diana, la mia stella," rispose Lucien con un sorriso affabile. "Cosa posso fare per te?"

"Voglio rinegoziare il nostro patto," disse lei, con decisione. "Non posso vivere con l'idea di perdere la mia anima."

Lucien alzò un sopracciglio, divertito. "Rinegoziare? Questo non è esattamente come funziona, mia cara. Ma dimmi, cosa proponi in cambio?"

Diana prese un respiro profondo. "Altre anime. Se ti porto altre anime, lascerai libera la mia."

Lucien la guardò intensamente, valutando la proposta. "Interessante. Ma non è così semplice. Di quali anime parli?"

Diana sentì un brivido di paura. Aveva pensato a lungo a questa soluzione, ma ora che doveva dirlo ad alta voce, le parole le sembravano fredde e crudeli. "Qualsiasi anima. Amici, conoscenti... chiunque. Dimmi quanti ne vuoi."

Lucien sorrise, un sorriso che non raggiungeva i suoi occhi. "Cinque anime. Se mi porterai cinque anime, libererò la tua."

Diana deglutì, sentendo il peso della decisione. "Come farò?"

"Non preoccuparti," disse Lucien, allungando una mano verso di lei. "Ti darò il potere di convincere chiunque. Basta un tocco, un sussurro, e saranno tuoi."

Con un tocco della mano di Lucien, Diana sentì una nuova energia attraversarla. Ora aveva il potere di influenzare le persone, ma a quale costo?

La prima anima fu la più difficile. Tommaso, un vecchio amico d'infanzia, non sospettò nulla quando Diana gli propose di accompagnarla a una serata speciale. Mentre passeggiavano in un vicolo buio, Diana lo toccò leggermente sulla spalla, sussurrando parole di lusinga. In pochi istanti, l'anima di Tommaso fu assorbita, e lui crollò a terra, privo di vita.

Diana si accasciò accanto a lui, lacrime di rimorso scorrendo sul viso. "Mi dispiace," sussurrò. "Non ho scelta."

Le successive anime furono più facili da ottenere, ma il peso sul suo cuore cresceva. Ogni volta che prendeva un'anima, sentiva un pezzo di se stessa morire. La fama e la fortuna non avevano più alcun sapore.

Una sera, dopo aver preso la quarta anima, Diana si fermò a riflettere. Non poteva continuare così. Non poteva diventare il mostro che stava cercando di evitare. Doveva trovare un'altra soluzione.

Tornò al parco, sperando di trovare Lucien. Questa volta, non attese a lungo.

"Lucien," chiamò. "Devo parlarti."

"Di nuovo tu," disse Lucien, apparendo tra le ombre. "Hai quasi finito il tuo compito. Cosa c'è ora?"

"Non posso continuare," disse Diana, la voce tremante. "Non voglio più prendere altre anime. Deve esserci un altro modo."

Lucien la guardò con un misto di delusione e curiosità. "Sei sicura? Sei così vicina alla libertà."

"Non voglio la mia libertà a questo costo," disse Diana con decisione. "Troviamo un'altra soluzione."

Lucien rimase in silenzio per un momento, poi annuì lentamente. "Molto bene, Diana. Ti offrirò un'ultima possibilità. Invece di altre anime, mi offrirai la tua voce."

"La mia voce?" ripetè Diana, sorpresa.

"Sì. Ritornerai a essere una persona normale, senza il talento che ti ha portato dove sei ora. Ma la tua anima sarà salva."

Diana sentì un'ondata di sollievo. La scelta era difficile, ma sapeva che era la cosa giusta da fare. "Accetto."

Lucien sorrise. "Molto bene." Con un gesto della mano, una luce brillante avvolse Diana, e sentì la sua voce svanire. Quando la luce si dissipò, Lucien era sparito.

Diana si trovò sola nel parco, con una sensazione di pace che non provava da tempo. Aveva perso la sua voce, ma aveva ritrovato la sua anima. E questo, per lei, valeva più di qualsiasi altra cosa.