Questa è la prima delle prove," disse Azazel. "Per aprire questa porta, dobbiamo trovare le chiavi nascoste nei santuari vicini. Ogni santuario è sorvegliato da un guardiano che metterà alla prova la nostra determinazione."
Diana annuì, determinata a superare ogni ostacolo. "Allora iniziamo. Dove sono questi santuari?"
Azazel indicò tre direzioni diverse. "Ogni santuario è nascosto in un luogo di potere. Uno a nord, tra le rovine di un'antica città. Uno a est, in una foresta infestata. E l'ultimo a sud, tra le caverne di cristallo."
Azazel e Diana si avviarono verso nord, avanzando tra paesaggi che si facevano sempre più desolati. Arrivarono infine alle rovine di un'antica città, un tempo grandiosa, ora ridotta a macerie. I resti degli edifici, un tempo imponenti, erano ora avvolti da una strana foschia verde. L'aria era carica di un odore di zolfo e decomposizione, mentre le ombre delle torri crollate sembravano muoversi con una vita propria.
Questa città era un centro di conoscenza e magia," spiegò Azazel. "Lucien la distrusse, sacrificando i suoi abitanti per alimentare i suoi oscuri rituali."
Diana si guardò attorno, il cuore pesante. "Le anime di queste persone... sono ancora qui?"
"Sì," rispose Azazel. "Lucien le ha imprigionate qui come guardiani del santuario."
Mentre avanzavano, i due sentirono sussurri indistinti e videro figure evanescenti muoversi tra le rovine. Le anime dei defunti, ormai spettri indemoniati, li osservavano con occhi vuoti e affamati di vendetta.
Preparati," avvertì Azazel. "Non ci lasceranno passare facilmente."
Improvvisamente, le ombre si fecero più dense e dai resti di un edificio emerse Malakar, il primo guardiano. La sua armatura nera scintillava alla luce spettrale, e i suoi occhi bruciavano di odio antico.
"Non passerete!" tuonò Malakar, brandendo una spada di fuoco nero.
La battaglia che seguì fu feroce. Malakar si mosse con una velocità e una precisione incredibili, ogni colpo della sua spada sembrava alimentato dalla sofferenza delle anime intrappolate. Diana e Azazel cercarono di contrattaccare, ma i loro colpi sembravano infrangersi contro la difesa impenetrabile del guardiano.
Un fendente feroce colpì Azazel al fianco, facendolo cadere a terra con un grido di dolore. Diana, colpita dalla furia dell'attacco, si ritrovò a dover affrontare Malakar da sola. Schivò un colpo mortale, ma la spada di fuoco le sfiorò il braccio sinistro, bruciandole la pelle e facendola urlare di dolore.
"Non puoi sconfiggermi, mortale," ruggì Malakar. "Sono l'incarnazione della sofferenza eterna."
Diana tentò un ultimo disperato attacco, ma Malakar parò facilmente il suo colpo e con un movimento fulmineo la colpì al petto, scaraventandola contro una colonna di pietra. L'impatto le tolse il respiro e sentì un dolore lancinante al braccio destro. Tentò di rialzarsi, ma il braccio non rispondeva. Con orrore, si rese conto che era rotto.
Azazel, ancora ferito, si trascinò verso di lei. "Diana, dobbiamo ritirarci," disse con voce affannosa. "Non possiamo sconfiggerlo così."
Con le lacrime agli occhi per il dolore e la frustrazione, Diana annuì. "Hai ragione," sussurrò. "Dobbiamo tornare e trovare un modo per curarci e rafforzarci."
Con grande difficoltà, riuscirono a tornare al luogo originario, un piccolo rifugio sicuro tra le rovine. Azazel aiutò Diana a fasciarsi il braccio, utilizzando delle erbe curative che aveva portato con sé. Ma sapevano entrambi che quelle cure non sarebbero bastate. Diana aveva bisogno di qualcosa di più potente per guarire completamente e poter affrontare Malakar di nuovo.
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La voce perduta
FantasíaDiana è una giovane donna con un sogno ardente di diventare una cantante. Tuttavia, la sua vita è un susseguirsi di lavori banali che la allontanano sempre di più dalla sua passione. Una notte, disperata e senza speranza, incontra Lucien, un demone...