L'oscura discesa

91 39 31
                                    


La pace che Diana aveva sentito dopo il patto con Lucien durò solo pochi giorni. Senza la sua voce, senza la sua musica, si sentiva vuota. Ogni mattina si svegliava con un senso di perdita che non riusciva a scrollarsi di dosso. Il mondo, che un tempo le sembrava pieno di possibilità, ora appariva grigio e senza vita.
Una sera, seduta sul bordo del letto, Diana guardò il suo riflesso nello specchio. Gli occhi che una volta brillavano di passione ora erano spenti, e la sua pelle aveva perso il suo colore sano. Si sentiva svuotata, come se una parte fondamentale di sé fosse stata strappata via.
Non passò molto tempo prima che cominciò a star male. All'inizio erano solo piccoli malesseri, vertigini e stanchezza. Ma con il passare dei giorni, i sintomi peggiorarono. Febbre alta, dolori diffusi e una debolezza che le impediva di alzarsi dal letto.

Diana sapeva che qualcosa non andava. Non era solo la mancanza della sua voce a farla star male, era come se il patto con Lucien avesse lasciato una ferita profonda che stava lentamente infettandola.
Una notte, nel silenzio della sua camera, sentì una voce familiare. "Diana," sussurrò Lucien, apparendo nell'ombra.
"Tu," mormorò Diana, la voce flebile. "Che cosa mi hai fatto?"
"Ho mantenuto il nostro accordo," disse Lucien con un sorriso freddo. "Ma ogni azione ha una conseguenza. Senza la tua voce, la tua anima è incompleta. E ora il tuo corpo sta pagando il prezzo."
"Allora ridammi la mia voce!" gridò Diana, ma le sue parole erano solo un sussurro rauco.
"Non è così semplice," rispose Lucien. "Hai fatto una scelta. Ora devi convivere con essa."
Diana sentì una rabbia montare dentro di lei. "Troverò un modo per riprendermi la mia voce e liberarmi di te, Lucien. Anche se dovessi morire provandoci."
Lucien rise. "Ti auguro buona fortuna, mia cara. Avrai bisogno di più di quella."
Con queste parole, scomparve, lasciando Diana sola con la sua disperazione.

I giorni seguenti furono un incubo. Diana iniziò a ferirsi accidentalmente, urtando oggetti e cadendo. Le sue mani tremavano, la sua vista si offuscava. La sua mente era avvolta in una nebbia costante.
Un giorno, mentre cercava di scendere le scale del suo appartamento, perse l'equilibrio e cadde rovinosamente. Rimase a terra, incapace di muoversi, fino a quando una vicina non la trovò e chiamò i soccorsi.
In ospedale, i medici non riuscivano a spiegare la causa dei suoi sintomi. Le loro diagnosi non trovavano nulla di fisicamente sbagliato in lei. Era come se il suo corpo si stesse arrendendo senza motivo.

Una notte, mentre era sola nella sua stanza d'ospedale, Diana ebbe una visione. Un'ombra apparve ai piedi del suo letto, ma questa volta non era Lucien. Era una figura alta e avvolta in un mantello nero.
"Chi sei?" chiese Diana, la voce tremante.
"Sono qui per aiutarti," disse l'ombra con una voce calma e profonda. "Sono Azazel, un angelo caduto. So cosa hai passato, e so come puoi liberarti da questa maledizione."
"Perché dovrei fidarmi di te?" chiese Diana, sospettosa.
"Perché anch'io ho sfidato Lucien, e ho pagato il prezzo," rispose Azazel. "Ma conosco i segreti delle forze oscure. C'è un modo per riprenderti la tua voce e la tua anima. Ma richiederà un grande sacrificio."
"Che tipo di sacrificio?" chiese Diana, sperando disperatamente in una via d'uscita.
"Dovrai affrontare Lucien nel suo regno," spiegò Azazel. "E sconfiggerlo in una battaglia di volontà. Se vincerai, riavrai la tua voce e la tua anima. Se perderai, sarai perduta per sempre."
Diana sentì una scintilla di speranza. "Cosa devo fare?"
Azazel le sorrise. "Preparati. Verrò a prenderti domani notte. Insieme, affronteremo il demone e riprenderemo ciò che è tuo di diritto."
Con queste parole, l'ombra scomparve, lasciando Diana con una nuova determinazione. Aveva una possibilità, una sola, di liberarsi dal patto maledetto. E avrebbe fatto di tutto per vincere.

La voce perdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora