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I posti a sedere erano ridotti, c'erano delle poltroncine rosse comode disposte in due file, pochi spettatori e l'ambiente era calmo.
Passarono pochi minuti quando le luci centrali si accesero e, dopo il "via" del cameraman, Toji, seduto su una poltrona dietro a un enorme scrivania, parlò:
《salve a tutti, sono Toji Fushiguro.》
Parlava con sicurezza, puntando lo sguardo nella telecamera.
《Questa sera parleremo di come riuscire a trovare un uomo in meno di ventiquattro ore e sfruttarlo come mezzo per fingersi una coppietta felice.》
Un sorriso spicco sul viso spigoloso dell'uomo.
Yuki si sentí immediatamente colpita nel profondo; come aveva fatto a capire che stesse mentendo?
Deglutí lentamente, mentre vide gli occhi chiari del corvino spostarsi dalla telecamera per portarli fissi verso di lei.
Le labbra sottili, divise in due da quella vistosa cicatrice, erano arricciate in un sorriso da stronzo.
Kento sembrava non aver capito ancora la situazione o magari non seguiva il programma, si trovava seduto con la schiena dritta al suo fianco e gli occhi puntati invece su quel clown di Fushiguro.
Ci fu un breve silenzio, prima che quest'ultimo riprese a parlare:
《Se non vi siete mai trovati in una situazione del genere, o magari l'avete passata liscia senza che l'altro ne fosse consapevole, sappiate che oggi non è il giorno fortunato di una persona che si trova qui in studio con me.》
Che stronzo.

La bionda, istintivamente, strinse le mani sulle cosce.
Sentiva il cuore battere forte nel petto, sudava freddo e gli occhi si abbassarono lentamente verso il basso.
Sperava tanto che non fosse lei, ma non si era accorta del cenno che aveva fatto Toji al direttore delle luci per fargli puntare i riflettori su di lei.
Se ne accorse in un secondo momento, quando la luce bianca la colpí su tutto il corpo.

《Cosa sta succedendo, Yuki ?》
Sentí la voce profonda di Kento che la fece sussultare e alzare gli occhi; nel frattempo, Toji si era alzato dalla sua postazione, aveva fatto il giro della scrivania e si era avvicinato al pubblico.
Tutte le telecamere erano puntate su Toji e si muovevano con lui quasi come fossero in simbiosi.
Lei respirava profondamente.
Sentiva le guance andare a fuoco.
Voleva sotterrarsi.

《Signorina, prego?》
Il grosso omone le allungò il braccio muscoloso. 
Lei strinse le labbra e assottiglió gli occhi.

《Che diavolo fai ?》
Sibiló a bassa voce, cercando di non farsi sentire dai mille microfoni che erano piantati dappertutto.

《Se lui è il tuo ragazzo, allora provamelo.  Vuol dire che io mi sia sbagliato.》
Il tono che aveva utilizzato era un tono di sfida.
Le stava dando su i nervi.

Lei, lentamente, si girò verso Kento.
"Mi dispiace" Sussurrò, sentendosi improvvisamente in colpa per tutto.
Ma soprattutto per avergli mentito.

I due si guardarono negli occhi.
L'espressione dell'uomo era indecifrabile e lei non sapeva dire se fosse arrabbiato o altro di quella cosa.

《Cosa aspettate ?》
La voce di Toji stava diventando ancora più fastidiosa.
E lei voleva sprofondare ancora di più, se prima sotto a dieci metri di terra questi, nell'arco di pochi minuti, ne erano diventati cento.
Si sentiva così ridicola ad aver accettato un'idea della sua amica.

《Vuoi una prova, mh ?》
A quel punto, fu il biondo a parlare.

Lei si raddrizzò con la schiena, puntando prima gli occhi su di lui, aveva il viso girato verso Toji, il collo teso e lungo.
Così teso che poteva vedere le vene gonfie.
La pelle diafana, invece, era illuminata dalla luce.
Nella sala, caló il silenzio assoluto e persino Toji aveva messo freno alla sua spavalderia.
Lui, infatti, si era bloccato sul posto: le sue braccia sode erano lunghe su i fianchi e gli occhi felini assottigliati.

《Sí, una prova.
Un bacio.》
Un sussulto generale si levò nella sala. Perfino Yuki lo fece, ma nel momento in cui percepí un braccio circondarle la vita.
Kento l'aveva presa e tirata a sé.

《Bene.》
Il cuore le salí nella gola.
Batteva ancora di più all'impazzata.
Sentiva il sudore scorrere in posti che non credeva esistessero.

《No.》
Disse Toji con un sibilo.
《Dovete farlo li. Davanti alle telecamere. 》
Il braccio, a quel punto si staccò dal fianco, e con l'indice puntò la scrivania.

A quel punto, Kento si tirò su allungando una mano a Yuki per aiutarla ad alzarsi e a scavalcare la fila di poltrone.

《Qui.》
Disse poi, piazzandosi con lei di fronte le telecamere .
Erano l'uno davanti all'altra, mano nella mano.
Nello sguardo di Yuki si leggeva vergogna, la stessa che si poteva vedere sulle sue guance colorate di un profondo rosso,invece il viso di Kento erano una tavola.

Si avvicinò lentamente a lei.
Cosa avrebbe potuto fare ?
Si sentiva in imbarazzo davanti a tutti quegli occhi puntati su di loro.
E poi Kento era impazzito !
Tutto ciò che fece, invece, fu chiudere stretti gli occhi e aspettare l'impatto delle labbra del biondo.
Queste non tardarono ad arrivare; si spinsero sulle sue, in un bacio delicato e a stampo.
Erano così morbide.
Lei strinse la presa sulle sue mani e sospirò sulle sue labbra.

Si staccarono quasi subito, lui, sempre tenendo la mano di lei, si girò verso Toji ed entrambi si diressero nuovamente verso le poltrone.
《Spero ti vada bene, stronzo.》
Sussurrò in tono così basso da poter essere percepito solo dal corvino.

Hate and Love (JJK)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora