《Donne, se volete conquistare un uomo vi do una dritta.
Se vi piace qualcuno, non cercate di farlo ingelosire.
Gli uomini sono abbastanza semplici: se gli interessate, allora non c'è motivo di farli impazzire quando indossate una minigonna o un top scollata.
Sarà lui stesso a prendere quel top o quella gonna e a bruciarveli.
Se non dice nulla, allora molto probabilmente non gli interessate.》La voce di Toji rimbombava nelle quattro mura della sua stanza; Yuki, seduta sul letto mentre sgranocchiava delle patatine da una busta, si domandava perché avesse messo proprio su quel canale quando poi c'erano altri programmi meno ignoranti di quello.
Era appena uscita dalla doccia; si era infilata un comodo pigiama, aveva indossato il suo accappatoio da camera in microfibra più grande di lei di tre taglie, probabile una taglia da uomo, si era legata i capelli in una crocchia disordinata e aveva messo su gli occhiali da vista grossi e tondi.Si diede subito la risposta alla domanda; lei era sola e triste e sentire le parole di quell'idiota magari avrebbe acceso qualche interruttore nel suo cervello che le avrebbe spiegato come funzionasse con gli uomini.
Fece un sospiro, affondando la mano nella busta e tirando fuori una manciata di patatine.
Kento non l'aveva più richiamata da quel giorno ed era passata una settimana dalla loro uscita; forse aveva paura di lei dopo la testata che gli aveva tirato.
Infilò le patatine della bocca, una dietro l'altra e le sgranocchiò lentamente.
Si sentiva tanto patetica.
Era alla costante ricerca di attenzioni maschili che non avrebbe ricevuto mai e poi mai.
A volte si chiedeva come facessero le sue amiche Shoko, Utahime e Mei Mei a non andare alla ricerca del loro fidanzato ideale e di mettere su famiglia.
Forse lei era troppo una inguaribile romantica.
Fece un sospiro, appallottolando la busta ormai vuota e lasciandosi cadere con la schiena contro il cuscino del letto.
Non ne poteva più di guardare Toji alla televisione, si allungò verso il comodino e nello stesso momento in cui recuperó il telecomando, il suo cellulare squillò facendola sussultare alla vista di quel nome che apparve sullo schermo.《Oh,cazzo.》
Spense la TV e prese il cellulare, accettando subito la chiamata dopo averlo portato all'orecchio.
《Hey, Kento !》
Si schiaffó subito una mano sul viso.
"Hey, Kento!" ? Quanto poteva essere disperata e in più...aveva anche risposto subito.
Nel suo programma, Toji diceva sempre che se volevi un uomo bisognava farlo attendere, appenderlo, non rispondere subito.
No, che stava pensando in quel momento ?
Proprio i consigli di un uomo che non vedeva una donna dal paleolitico?
No.
Poi Kento era sempre un gentiluomo con lei, non se lo meritava e poi lei non era una villana come Toji.
Non meritava di essere trattato in quel modo.
Era gentile e anche dolce.
《Non pensavo fossi a casa.》
Dall'altro capo del cellulare, sentí il biondo sbuffare una risata.《In realtà, stavo guardando la televisione.》Disse in risposta Yuki, mettendosi sdraiata sul letto con le gambe incrociate e osservando, per tutto il tempo, lo schermo della TV.
Stava guardando Toji, gli occhi si soffermarono su quelle labbra e immaginò di passare delicatamente le dita su quella cicatrice.
Si chiese come se la fosse procurata.《Stai guardando il programma di quel troglodita?》
Dalla sua voce, Kento non sembrava arrabbiato ma curioso.
Lo sentí spostarsi; percepí un fuscio, tipo lenzuola o qualche sorta di stoffa che si spostava.Ma non ci diede molto peso siccome lei fu più impegnata a ritornare alla realtà e a scuotere la testa; si era incantata su Toji.
Quanto era caduta in basso.
《Cosa ?》
Riprese subito il filo del discorso.
《In realtà, non c'è proprio nulla di interessante da vedere in televisione e mi è capitato quell'idiota.》
Prese il telecomando dal comodino e spense subito la televisione.Poi lo sentí sospirare.
Ci fu un minuto di silenzio, forse due tra di loro.
《La butto lì.
Se non hai nulla da fare, tra una mezz'ora ti passo a prendere e ti porto a cena fuori.》
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Hate and Love (JJK)
Fanfiction✓au ✓ship: Toji Fushiguro x oc ✓personaggi non miei ma di Gege Akutami Lei una disastrata senza speranza. Lui un cinico insensibile.