7.

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《O mio dio.》

Shoko non sembrava arrabbiata, anzi.
Era molto divertita, o almeno stava cercando di lottare con tutta sé stessa per non scoppiare a ridere; Yuki non sapeva ben dire per cosa però.
Se era perché si trovassero in un luogo pubblico o perché voleva sembrare una buona amica, cercando di compiatirla.

《Davvero hai baciato Kento e poi gli hai dato una testata ?》
Cercó di reprimere una risata mentre portava le labbra alla tazza di ceramica che aveva nelle mani, ma Yuki già sapeva che stesse ridendo di lei.
Quindi, la donna roteó gli occhi e fece un sospiro pesante.

《Sí. E non è questa la parte più tragica.》
Stava girando da un bel po' il cucchiaino nella tazza di tè; aveva intenzione di bere ma era ancora troppo bollente eppure aveva ben specificato al cameriere di volerlo tiepido. Ma quel povero disgraziato sembrava essere alle prime armi, aveva fatto così tenerezza a Shoko che per un po' si era distratta dal racconto della sua amica per sorridere dolcemente, come una mamma, al ragazzino impacciato, un po' goffo e sembrava anche dormire poco date le occhiaie scure sotto ai grandi occhi.
Si chiamava Yuta, lo aveva letto dal cartellino sulla camicia bianca.

《Ecco il resto.》
Aveva appoggiato i soldi sul tavolino ed era subito andato via, lasciando le donne in balia di loro stesse.

《Adorabile. 》
Fu il commento della sua amica, mentre Yuki sospirò in modo stressato, lasciando perdere il té e appoggiando i gomiti sul tavolo.

《Vuoi lasciare un attimo da parte il tuo amore per i più piccoli e mi dai un consiglio ?》
Le chiese esasperata, girando gli occhi in cielo mentre la bruna la fulminò con il solo sguardo e strinse le spalle.

《Pensi che mi piaccia quel ragazzino ?》
Alzò un sopracciglio scuro, bevendo tutto il caffè e mentre Yuki aprì la bocca, facendo per risponderla,  subito la bloccò.
《In realtà, quel ragazzino mi ricorda molto te.》
Indicò con un cenno della testa un punto fisso alle sue spalle e le fece segno di girarsi e starsi zitta.
《Guarda.》

Osservò la scena; Yuta era vicino a una ragazzina; pensava avessero la stessa età ma non ne era sicura siccome lei era molto giovane e indossava una uniforme scolastica con camicetta e gonna lunga.
Non colse granché nella conversazione, solo un:"ciao Rika" o una cosa del genere prima che l'attenzione del ragazzo venne catturata da qualcun altro; aveva notato solo poco dopo un altro ragazzo, bassino e biondino.
Indossava una mascherina a coprirgli  il viso e dalla divisa che indossava, simile a quella di Yuta, capí che anche lui lavorasse in quel bar.

Yuki assottiglió gli occhi, concentrandosi nella conversazione che stavano avendo i due ma era troppo lontana per sentire e capire le loro parole; vedeva Yuta passarsi nervosamente le dita tra i capelli scuri e arrossire, con lo sguardo concentrato sul biondo che invece era attento a posizionare i caffè sul vassoio.

《Shoko, io non capisco...》
Non capiva dove l'amica volesse andare a parare, ma non riusciva a distogliere lo sguardo da quei due che erano una coppia così carina, fino a quando qualcosa non ostruì la sua visuale.

Quel qualcosa era un qualcuno...o almeno l'ultima persona che avrebbe mai voluto vedere sulla faccia della terra; riconobbe la schiena di Toji.
L'uomo stava ordinando un caffè e si era messo da muro tra lei e la dolce coppietta.

《Oh dio, sto sognando.》
La bionda si girò immediatamente verso l'amica e mimò un:《Dobbiamo andare subito.》

L'altra era confusa, a quanto pareva non aveva visto Toji in cassa.
Quindi Yuki si alzò subito dal tavolino e si aggrappó al polso dell'altra:《Andiamo.》

Hate and Love (JJK)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora