10.

43 3 0
                                    


Kento era stato preciso; aveva detto che sarebbe arrivato in mezz'ora e così era stato.
Lei non stava più nella pelle; era così felice sapendo di non aver rovinato niente con lui.
Scese velocemente le scale e si infilò nella sua auto con un sorriso che arrivava da guancia a guancia.
《Ciao.》
Lui era sempre elegante in cravatta e camicia, pantaloni neri.
Lei invece aveva messo un abito a tubino nero, senza spalline e, siccome faceva freddo, aveva appoggiato sulle spalle un cappotto lungo e aveva completato il tutto con una piccola pochette nera di pelle lucida.
Si era tirata su in uno chignon i lunghi capelli biondi e aveva messo un filo di trucco, senza esagerare troppo.
Le piaceva essere sobria anche perché se avesse messo un filo di trucco in più era sicura che avrebbe rovinato tutto il lavoro.
Non era capace di truccarsi in quel modo così complesso, non era una make up artist anche se una volta ci aveva provato ma solo che non era andato a buon fine e i risultati li aveva cancellati dal suo viso dopo qualche minuto.

《Hey.》
Disse lui, con un piccolo accenno di sorriso a solcargli il viso e mise subito in moto l'auto.
《Ho prenotato in un ristorante niente male.
Nulla a che vedere con quello in cui siamo andati con gli altri.》
Guidava con lo sguardo puntato sulla strada, attento a ingranare le marce e a fermarsi a qualsiasi stop o semaforo.
La strada, a quell'ora, era quasi sgombra e in giro c'erano solo coppiette o qualche gruppo di amici che camminavano in fila sui marciapiedi.

《Uh ? Davvero ? Eppure anche quello sembrava essere un ristorante molto alla moda.》

Kento si lasció scappare una piccola risata e, con la coda dell'occhio,  lo vide scuotere la testa:《Fidati, ormai quello è un ristorantino che dopravvive solo perché le persone non vogliono pagare.》
E lo capí subito non appena arrivarono a destinazione; infatti, davanti al ritornare che già da fuori sembrava molto elegante, c'era un parcheggiatore vestito con la classica divisa rossa con tanto di cappellino.
Un ragazzino a cui, non appena entrambi scesero dall'auto, Kento consegnò le chiavi.

《Andiamo.》
Disse il biondo, affiancandosi a lei e poggiandole una mano sulla schiena per invitarla a camminare all'interno.
Era sempre così gentile e quel tocco per lei fu fuoco.

Arrivati dentro, un cameriere li condusse a un tavolo; rotondo, allestito elegantemente con un secchiello pieno di ghiaccio e prosecco al centro e una candela.

《Wow.》
Si lasció scappare Yuki, guardandosi attentamente intorno.
Nulla era stato lasciato al caso, quella eleganza era propria di Kento.
Gli occhi della donna vagarono dalle pareti piene di quadri, la luce soffusa che dava un accenno di eleganza e qui pochi tavoli che c'erano erano occupati da persone vestite di tutto punto.
Si sentiva l'unica nota imperfetta in tutto quello.
《Deve esserti costato parecchio prenotare qui.》
Sussurrò lei a bassa voce mentre Kento si limitò a fare una scrollata di spalle e ad afferrare il tovagliolo per appoggiarlo sulle gambe.

《Non bado a spese.》

Lei assottiglió gli occhi, poi fece un sospiro e si appoggiò con la schiena contro la sedia:《Non mi aspettavo una chiamata da te...sai ? Dopo quello che è successo l'altra sera in realtà ci avevo perso le speranze. 》
Ridacchiò lentamente, abbassando lo sguardo verso la tovaglia e concentrando tutta l'attenzione sulle rifiniture di essa che sembravano molto più interessanti dello sguardo di lui; si sentiva andare a fuoco.

《In realtà, mi interessi...sei particolare.》
Kento parlava a bassa voce; ogni parola entrò nel suo orecchio come delle frecce, la colpirono direttamente al centro del petto.
Si sentiva imbarazzata.

《Davvero ?》
La voce della donna ormai era ridotta a un sussurro, non riusciva a staccare lo sguardo dalla tovaglia ma nel momento in cui lo fece, non avrebbe mai voluto farlo: Toji.

Toji era seduto al tavolo dietro al suo.
Era in compagnia di una donna, capelli neri così come gli occhi.
Deglutí lentamente, lo vide alzarsi dal tavolo e portare il cellulare all'orecchio, allontanandosi.
Immediatamente, lo sguardo di Yuki si spostò in quello di Kento.
Lui aveva detto qualcosa che lei non aveva capito.
《Scusa...devo andare un attimo in bagno.》
Non gli diede nemmeno il tempo di rispondere che già si era alzata e si era allontanata anche lei.

Hate and Love (JJK)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora