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La cena passò tranquillamente, aveva conosciuto degli amici di Shoko che non aveva mai visto prima d'ora nonostante la donna avesse affermato che si conoscessero da secoli.
Loro erano in tre.
Una coppia gay: Gojo Satoru, eccentrico ed esuberante, anche divertente ma era palpabile l'astio che c'era tra lui e Utahime.
I due per tutta la durata della cena non avevano nascosto per niente il loro stuzzicare a vicenda, si comportavano come se in passato avessero avuto una relazione.
Era un uomo alto, capelli bianchi e occhi azzurri.
Dall'altra parte c'era il fidanzato di Satoru, Geto Suguro, completamente diverso da dal primo. Era più silenzioso e riservato. Aveva capelli lunghi e corvini, sistemati in una crocchia ordinata sulla testa e, nonostante ciò, era vestito e aveva un portamento elegante, i suoi occhi erano chiari e la forma sottile come quella di un felino.
Aveva lo stesso sguardo di quell'idiota  che aveva visto in televisione, solo con l'unica differenza che, nonostante fosse un tipo di poche parole, Geto le stava più simpatico.
L'ultimo invece si era presentato a lei con il nome di "Kento" era alto più o meno come Satoru; le si era avvicinato ed si era chinato a baciarle il dorso della mano con una eleganza mai vista prima.
Aveva visto Shoko dall'altra parte sorridere sotto i baffi e aveva capito tutto già da quel suo sguardo.

A metà della cena era dovuta uscire fuori da lì per prendere una boccata d'aria; non ne poteva più di quello scambio di battutine tra Utahime e Satoru che, per l'amor del cielo, erano divertenti ma aveva un grandissimo bisogno di uscire fuori.

《Fumi ?》
La voce di Kento, bassa e rauca, le giunse alle orecchie come il suono di un tuono a ciel sereno.
Girando lo sguardo vide i suoi occhi biondi farsi spazio nella sua visuale.

《Oh dio, grazie.》
Si chinò appena a raccogliere una sigaretta dal pacchetto che l'altro aveva aperto e stava allungando verso la sua direzione e se la infilò tra le labbra.

《So che Satoru è rumoroso, fa bene prendersi una pausa dalle sue stupidaggini.》
Anche lui tirò via una sigaretta e se la portò alle labbra, poi prese un accendino per accendersela.

《Ti ringrazio.》
Sussurrò la bionda, sporgendosi verso di lui per accendersi la sigaretta.
Anche l'accendino le aveva offeso, era proprio un galantuomo.
《Vi conoscete da tempo ?》
Era una domanda che le balenava nella testa dall'inizio della cena.

《Io, Shoko e quei due abbiamo frequentato le stesse scuole superiori.
E ora, a trentacinque anni suonati, li sopporto ancora.
Satoru è peggiorato nel tempo e mi ha fatto invecchiare prima del previsto.》
Lasciò andare uno sbuffo di fumo dalle labbra e lei ridacchiò silenziosamente.

《Immagino, è la prima volta che lo vedo e sì,  è un tipo ...particolare.
E poi, non è vero, non penso che tu sembri più vecchio dell'età che hai, anzi.》
Spense la sigaretta a metà nel posacenere di ferro posizionato all'entrata e si portò le mani sulle braccia, strofinandole: tirava un leggero vento fresco e lei aveva i brividi sulla pelle.
La camicia che portava era troppo sottile per i suoi gusti, però era l'unica che aveva.

《Fidati. È così. E tu da quanto tempo sei amica di Shoko ? Non ti ho mai visto.》
Anche l'altro spense la sigaretta, una volta che finì di fumarla e il suo sguardo cadde sulle mani ancora appoggiate sulle braccia.
《Hai freddo.》
Non era una domanda; prese la giacca che aveva e le si avvicinò, appoggiandogliela sulle spalle.

Oltre che a essere un galantuomo, l'altro aveva anche un bel profumo, quella già ne era intrisa.

《Non era necessario.》
Yuki si sentí avvampare sulle guance e si morse le labbra.
《Sí,  ecco in realtà, Shoko la conosco da poco tempo e forse per questo che non ci siamo mai incontrati.》
Si morse le labbra; vero, lei e Shoko erano amiche da poco, ma sembrava conoscerla da una vita.

L'altro annuì e fece un sospiro:《capito.》
Ora che notava meglio, non era mica male: le spalle bene piazzate erano messe in risalto da una camicia color lavagna così aderente che poteva contare tutti i muscoli che si vedevano.
Però, la nota che stanava era quella cravatta che portava al collo; gialla con dei pallini neri.

《Senti...》
Prima che l'altro potesse entrare all'interno, si bloccò subito sulla soglia della porta.
Lui però si era messo da parte per far passare prima lei all'interno.
Ora o mai più, pensó la bionda.
《Domani sei libero, per caso ? Sono stata invitata in un programma televisivo e non so chi portare con me...》


Hate and Love (JJK)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora