8.

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Non ebbe nemmeno il tempo di sgattaiolare fuori con Shoko che sentí subito una presenza dalle sue spalle e una voce che la fece trasalire.
《Yuki ?》
Non gli sfuggiva proprio niente a quel Toji; lentamente si girò verso di lui ritrovandosi davanti al suo petto pompato con lui che teneva stretto un bicchiere si cartone in una mano.
Dal suo viso, sembrava sorpreso anche lui con quelle sopracciglia scure corrugate all'insù.
Immediatamente, lo sguardo del corvino si spostò su Shoko e ampliò un ghigno sul viso. Un ghigno carico di vittoria.
《Con mister perfettino non è andata bene, vedo.
Sei passata ad altro.》
L'altro parlava con scioltezza, lei di conseguenza aveva alzato un sopracciglio.
Che stava dicendo quel megalomane del cazzo ?
Aprì la bocca, ma subito la sua amica Shoko la precedette, interponendosi davanti a lei e a lui, in mezzo ai due.
Intanto Yuki si limitò a guardare negli occhi dell'omone; doveva ammere che il loro colore era molto bello ma il suo carattere rovinava tutto.

《E tu sei Toji Fushiguro, presumo.
In realtà, siamo amiche e se proprio ti interessa lei e mister perfettino si sentono ancora.
Questa sera ha un appuntamento con lui.》
Sussurrò la mora.
L'altro rimase in silenzio.
Trattenne tutta l'aria, gonfiando il petto, gli occhi svettarono dalla figura di Shoko, sembrava poco interessato a lei, per passare e affondare lo sguardo in quello ghiacciato della biondina.

《Bene.》
Fisse solo Fushiguro; sorrise, un sorriso parecchio strano. Ampliò così tanto gli angoli della bocca che riuscì a contare tutti i denti e poi...quella cicatrice all'angolo della bocca.
《Ma voglio sentirlo da lei.》
Agitò il mento verso la bionda e intrecció la braccia al petto, una mano reggeva ancora il bicchiere di caffè.

Yuki strinse le labbra e fece un sospiro:《Sí. Ha ragione lei. E se non ti dispiace...》 a grandi falcate, si posizionó vicino alla sua amica e la afferrò per un braccio, assottigliando gli occhi verso la sua direzione:《noi andiamo via.》

Il corvino non disse nulla, anzi: fece uno sbuffo e sorrise solo.

《È stato...》

《Strano ?》

《In realtà, no. Non era questo il termine che intendevo utilizzare ma se vuoi intenderla su questo piano...Sí. È stato abbastanza strano.》
Seduta sul posto del passeggero, la sua amica sospirò.
Era quasi mezzogiorno e la strada sembrava più trafficata a quell'ora che durante la mattina.
Lei accostò al semaforo, aspettando che scattasse il verde per poter passare.

《Lui è strano.》

Sentí la sua amica sospirare al suo fianco e con la coda dell'occhio la vide affondare nel sedile.
《In realtà, quell'uomo è molto più figo  da vicino.》

Lei si fece scappare invece uno sbuffo, lanciando un'occhiata al semaforo e mettendo in moto l'auto quando scattò il verde:《Sí, figo ma stronzo.》








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